Blade (1998) di Stephen Norrington: 25 anni e non sentirli

Blade (1998) di Stephen Norrington: 25 anni e non sentirli

Blade, il film di Stephen Norrington e primo vero successo cinematografico Marvel compie 25 anni. E se oggi abbiamo un Universo Cinematografico Marvel un po’ lo dobbiamo (anche) a questo film.

Blade è un cacciatore di vampiri, sua madre venne morsa mentre era incinta di lui e per questo possiede tutti i poteri dei vampiri ma nessuna delle loro debolezze. Tranne la sete di sangue che placa con un siero. Blade e il suo amico e mentore Whistler hanno giurato di dare la caccia a tutti i vampiri.

Blade non è stato di certo il primo film per il cinema realizzato su un personaggio. Ci avevano già provato con Howard e il destino del mondo (1983), Il Vendicatore (The Punisher, 1989) e Capitan America (1990). Tutti dei sonori flop.

Con il successo di Batman nel 1989 gli anni ’90 hanno visto una miriade di film ispirati a personaggi dei fumetti più o meno famosi, alcuni riusciti (Il Corvo, The Mask), altri decisamente meno (Spawn). Ma fin quando si parla di personaggi poco noti mal che vada uno può dire di averci provato. Se mi sbagli Batman, il discorso cambia totalmente.

Che c’entra Batman vi starete chiedendo. Il floppone di critica e pubblico del Batman & Robin di Joel Schumacher del 1997 praticamente mise una croce sopra su un genere ancora non nato. La Warner non ne voleva sapere più niente, aveva congelato ulteriori progetti di Batman fino a data da destinarsi.

Ma ecco che nel 1998 nei cinema arriva Blade di Stephen Norrington, interpretato dalla star dei film d’azione Wesley Snipes e basato su un personaggio minore della Marvel Comics.

Blade

Blade nasce nel 1973 come personaggio di supporto della serie Tomb of Dracula. Erano anni particolari per la Marvel Comics, i lettori stavano assistendo ad una forte influenza proveniente dal cinema di arti marziali, horror e dalla blaxploitation. Per quanto ne possa dire una fetta di pubblico alla Marvel sono sempre stati attenti (o furbi, fate voi) nel cercare di espandere il proprio pubblico. Ed è in questo contesto che nascono personaggi come Shang-Chi, Iron Fist, Ghost Rider, Luke Cage e ovviamente Blade.

In tal senso la Marvel è sempre stata inclusiva e al passo con i tempi, solo che prima forse lo facevano un po’ meglio nonostante personaggi asiatici e black fossero il più delle volte scritti da bianchi. Potrebbe sembrare un discorso da gatekeeper ma non è così, quel che voglio dire è che si dava più importanza ai personaggi e non al messaggio. Oddio, così suona pure peggio, diciamo che ad oggi molte storie (non tutte) sembrano studiate a tavolino per mandare un messaggio ma senza personaggi e storie di livello a supportarle non si va da nessuna parte. Chiusa la parentesi torniamo a noi.

Il personaggio dei fumetti inizialmente era molto diverso. La sua unica caratteristica era di essere immune al tipico morso dei vampiri, ed era mosso unicamente dalla vendetta. Solo con la realizzazione di Spider-Man The Animated Series del 1994 Blade ha subito una retcon che lo ha reso un ibrido umano-vampiro (essenzialmente un dhampir) ed è stato ridefinito esteticamente. Retcon che poi è stata adottata anche nei fumetti, quando lo si vedeva operare con i Figli della Mezzanotte.

Blade

Ed è essenzialmente a questa versione al quale si ispirò David S. Goyer (la trilogia del Cavaliere Oscuro) per scrivere il film. Film che non fece altro che ridefinire ulteriormente il personaggio rendendolo definitivamente ciò che è oggi.

Quindi insomma, Blade era un personaggio giovane sotto certi aspetti e che garantiva una certa libertà narrativa agli autori. Goyer evidentemente ci vide lungo. Comprese il potenziale del personaggio, il dramma e il conflitto dovuti alla sua condizione di ibrido, rendendolo a sua volta una sorta di reietto anche per gli umani. In più aggiungiamoci che sempre per Goyer l’unica scelta possibile per interpretare Blade era Wesley Snipes. Mai casting fu più azzeccato.

Oggi gli attori che sostengono che interpretare il supereroe di turno sia sempre stato il loro sogno si sprecano. Facile dirlo quando i film di supereroi sono gli praticamente gli unici a guadagnare ancora nei cinema (il più delle volte almeno). Per Wesley Snipes era diverso. L’attore all’epoca era giovane e reduce da un fallimentare tentativo di portare al cinema Black Panther. Non ci è riuscito ma almeno si è potuto consolare interpretando Blade, non a caso figura anche tra i produttori esecutivi del film. Segno che credeva veramente nel progetto.

Rivisto per l’occasione dopo veramente tanto tempo dall’ultima volta, Blade è anche meglio di quanto ricordassi. L’inizio del film è semplicemente una bomba. Un ragazzo viene condotto da una ragazza in quel che è a tutti gli effetti un night club illegale nascosto dietro ad una macelleria. Musica techno, gente che balla, il ragazzo contento della sua conquista. Poi inizia a scendere una pioggia di sangue dall’impianto anti incendio e inizia l’incubo. Peccato che l’incubo sia per i vampiri che popolano il night club. La musica si ferma, tutti guardano lui, il Diurno. Un entrata in scena a dir poco spettacolare che mette in chiaro il mood del film, tra scene d’azione e sangue.

Blade

Blade è quello che mandi ad uccidere il fottuto “Uomo Nero” da ben prima che lo facesse John Wick. Ed ha anche lanciato la moda del cappotto nero con un anno di anticipo rispetto a Matrix. Insomma Wesley Snipes con il suo Blade con un colpo solo ha anticipato i due personaggi iconici di Keanu Reeves ma senza averne lo stesso successo. Che vita ingiusta. Tra l’altro Laurence Fishburne, il Morpheus di Matrix, era tra i possibili candidati al ruolo secondo Mike DeLuca, capo della New Line all’epoca, ma come già detto Goyer non aveva altri in mente al di fuori di Snipes.

Ma non solo, probabilmente senza Blade Kevin Grevioux non avrebbe mai creato il suo Underworld, saga che riprende totalmente l’estetica del film di Norrington.

Forse più convincente nella sua prima parte, spingendo sull’action e qualche spiegone giusto per mettere in chiaro chi è il personaggio e contestualizzare il tutto. Un po’ meno nella seconda, più gore e con qualche effetto visivo che ad oggi risulta un po’ datato ma visti i risultati di film ben più costosi e recenti per un film che ha venticinque anni sul groppone è puro oro colato.

Il tutto modificando e adattando dove necessario ma soprattutto arricchendo e ridefinendo la mitologia di un personaggio minore della Marvel, prendiamo le casate dei vampiri, i glifi, ecc. Tutte cose che hanno contribuito a rendere Blade un icona del cinema action horror.

E si torna al discorso iniziale che vi facevo sui cinecomics. Il successo di Blade contribuisce non poco a convincere la Marvel ad investire su altri personaggi, a credere veramente. E il successo dei vari X-Men, Spider-Man e Daredevil ad inizio 2000 ha convinto la Warner ha riprovarci anche con Batman.

Purtroppo sembra che Blade continui ad essere più famoso negli altri media che non tra le pagine dei fumetti dove è nato. A differenza di altri personaggi che hanno conquistato il pubblico, le storie e le serie che lo vedono protagonista si contano sulle dita di una mano (dai magari due). Caso vuole che l’anniversario dei primi 25 anni del film di Blade coincida con quello dei 50 anni dalla nascita del personaggio, anche se in Marvel pare non interessare a nessuno, se non giusto con l’annuncio di un videogioco, mentre il film reboot con Mahershala Ali pare sempre più lontano, hanno perso una grade occasione. Forse troppo presi nei preparativi dei 50 anni di Wolverine per l’anno prossimo.

Blade

BLADE

  • Titolo originale: Blade
  • Regia: Stephen Norrington
  • Sceneggiatura: David S. Goyer
  • Genere: horror, azione, supereroi
  • Anno: 1998

Classificazione: 3.5 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

2 Risposte a “Blade (1998) di Stephen Norrington: 25 anni e non sentirli”

  1. Potrebbe essere ancora tra i miei Marvel-Movie preferiti, visto un numero innumerevole di volte, uno dei casi in cui l’attore e il film hanno influenzato anche in positivo il personaggio a fumetti e il suo aspetto 😉 Cheers

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