Andor stagione 1 – Recensione della serie Disney+ original

Andor stagione 1 – Recensione della serie Disney+ original

Andor è la serie di Star Wars comprensibilmente partita un po’ in sordina, dopo i risultati insoddisfacenti di The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi, ma che piano piano si è conquistata una buona fetta di pubblico e critica. E a ragione. Ma bisogna anche rimanere con i piedi per terra senza urlare necessariamente al capolavoro ogni volta che si vede una mezza cosa riuscita bene.
Nei fatti Andor ha diviso il pubblico, che è un po’ la norma ormai quando si parla di Star Wars. Ma qui forse si è andati oltre. Il che è un po’ strano dal momento che Rogue One, di cui Andor è un prequel e ne porta avanti le tematiche, venne accolto come il miglior film di Star Wars dai tempi della trilogia originale. Frase tipica del pubblico medio.

Quindi il problema stava a monte. Andor è uno spin-off di uno spin-off. Il protagonista titolare Cassian Andor non è esattamente il personaggio più iconico della saga, tantomeno carismatico. E continuerà per questa strada nei dodici episodi della serie e probabilmente per gli altri dodici della seconda stagione.

Andor serie

Cassidy de La Bara Volante spesso ripete che ognuno ha un suo metro di giudizio su Star Wars. Su cosa sia, su cosa ci si aspetti, e non ha torto. Personalmente però ritengo che vada fatta ulteriore distinzione: tra i fan di Guerre Stellari e i fan di Star Wars, che sono due cose ben diverse. E almeno in questo caso la traduzione d’epoca del titolo aiuta.

Da una parte i fan duri e puri per cui esiste solo la trilogia originale e guai a cambiare mezza virgola. Dall’altra chi Star Wars lo ha abbracciato a 360° tra letture, videogiochi, serie animate e più di recente serie tv e film originali. Nel bene e nel male ovviamente, mica tutto è tutto oro ciò che luccica. Poi c’è tutta una serie di persone che stanno nel mezzo e li prendono per quel che sono, intrattenimento.

Quel che voglio dire è che l’approccio di Andor, ma ancor prima quello di Rogue One, ovvero di discostarsi dalle tematiche classiche di Star Wars per narrare e approfondire altri aspetti della galassia lontana, lontana è la cosa migliore che potessero fare. Cosa già ampliamente sdoganata nel vecchio universo espanso dove non tutto era dedicato solo ed esclusivamente a Jedi, Sith o agli Skywalker. L’universo di Star Wars è solo un pretesto. C’è chi non lo accetterà e si farà andare bene anche una serie al limite della mediocrità solo perché vede Darth Vader per cinque minuti. Peggio per loro che non possono uscire dalla loro confort zone.

Andor serie

Il fatto è che lo stesso George Lucas, ora invocato a gran voce dai detrattori Disney, non ha mai avuto intenzione di lasciare il pubblico di Star Wars in una confort zone. Lo dimostra la trilogia prequel con tutte le differenze stilistiche e narrative che si è portata dietro. Che non significa necessariamente aver fatto meglio ed è poi il motivo per cui molti odiano quella famigerata trilogia e hanno accolto come il messia J.J. Abrams per poi pentirsene tipo il giorno dopo.

Il succo del discorso è che Andor, con tutti i suoi difetti, ha veramente qualcosa da raccontare e non si nutre di sola nostalgia (e come potrebbe dopotutto?) e fanservice (che va bene ma non deve essere fine a se stesso). Ci mostra uno spaccato dell’universo di Star Wars inedito, sicuramente in live action, tra una Coruscant benestante appena accennata nella trilogia prequel ma ormai assuefatta dalla dittatura imperiale, se non per quei pochi personaggi che stanno dando vita alla ribellione sacrificando ogni cosa, dalla famiglia alla loro integrità morale, il discorso di Luthen Rael interpretato da un magnifico Stellan Skarsgard è già storico, contrapposta ai bassifondi e la povertà di Ferrix e quel bianco asettico delle basi e delle prigioni imperiali.

Andor serie

Non è molto chiara la decisione di dedicare la serie ad Andor, di farne il titolare. Il personaggio interpretato da Diego Luna non è nemmeno così carismatico. Anzi azzarderei quasi che tra tutti i personaggi presenti, da Mon Mothma, il già citato Luthen Rael e persino gli imperiali Syril Karn e Dedra Meero, sono più interessanti di lui. Sembra quasi che Andor sia solo il motore degli eventi, per narrarci la vera nascita della ribellione, evento forse più interessante della scoperta dei piani della Morte Nera di Rogue One.

Quel che manca ad Andor è un giusto ritmo. Gli eventi sono fin troppo dilatati e non sempre in grado di sostenere tutti i dodici episodi. Alcuni episodi sono esageratamente lunghi. Andor è una sorta di montagne russe. Si passa da eventi o discorsi che ti lasciano a bocca aperta ad altri che portano solo a grandi sbadigli. Al di là di tutto è una serie che vale la pena di essere vista, non la spazzatura descritta da una fetta di fandom, nemmeno il capolavoro decantato dall’altra parte ma indubbiamente un buon prodotto con qualcosa da dire, una vera e propria sorpresa che con qualche episodio in meno forse poteva essere davvero ottimo.

Classificazione: 3.5 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

6 Risposte a “Andor stagione 1 – Recensione della serie Disney+ original”

  1. In effetti la tua distinzione tra i fan di Guerre Stellari e i fan di Star Wars è molto sensata, ne fanno la spesa opere come “Andor” che ovviamente ha dei difetti, ma non sono quelli per cui i fan(atici) l’hanno odiata immotivatamente o per partito presto. Ottima analisi come al solito. Cheers!

    1. In generale i difetti di cui il più delle volte non sono quelli effettivi delle serie o dei film, per Kenobi era il presunto femminismo, per Boba Fett… no Boba Fett è insalvabile sotto ogni punto di vista!

  2. Il discorso che fai alla fine me l’ero fatto anche io. Il senso di dedicare un’intera serie a un personaggio che si è visto una sola volta e dove non era nemmeno il personaggio principale (Rogue One è un film corale ma è Jyn la vera protagonista) non lo capivo neanche io. Anzi qualche dubbio mi viene ancora dato che nella serie (che ho adorato) continua a non essere il protagonista di nulla. Giusto i primi episodi ci introduce un po’ del suo passato e una specie di missione personale (la sorella) che però passa tutto in secondo o terzo piano non appena la trama prende il via.
    Il che però rende la serie ancora migliore per quanto mi riguarda, riuscire a scrivere belle storie e bei personaggi anche al di fuori del protagonista non è banale, specialmente ora che escono 1000 serie all’anno e la metà puntano tutto sui personaggi già conosciuti (confort zone come dici tu…). Sforzandomi credo do non ricordare mezzo personaggio al di fuori di Boba Fett e Obi-Wan nelle loro serie.

    Per me questa è una Serie con la S maiuscola. Non un capolavoro in senso stretto (se Andor è un capolavoro Breaking Bad cos’è? XD) ma nel suo ambito (Star Wars e sci-fi in generale…ma diciamo pure tutto il panorama nerd tra Marvel, Signore degli Anelli, Trono di Spade e tutte le altre cose uscite quest’anno) è stata forse la serie migliore.

    1. Sicuramente tra le serie dello scorso anno è una delle più interessanti, almeno per quelle che ho potuto guardare e da un bello scossone all’universo di Star Wars, specialmente dopo le delusioni di due fan favorite come Boba Fett e Obi Wan (che gia loro non brillano nelle rispettive serie), e concordo sul pregio di essere una serie corale, rimane sempre il dubbio della storyline sul passato di Andor che è stata praticamente abbandonata dopo il primo episodio se non per qualche accenno.

  3. Se avessero ambientato tutta la serie nel carcere-fabbrica dell’Impero, sarebbe stata sì un piccolo capolavoro. Invece, come hai scritto tu, ha alternato momenti interessanti ad altri veramente da sbadiglio. Forse 12 puntate sono state veramente troppe!

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