Obi-Wan Kenobi – Recensione

Recensione di Obi-Wan Kenobi, la miniserie spin-off di Star Wars con Ewan McGregor su Disney+.

Non ci sono altri modi per definire la miniserie Obi-Wan Kenobi se non che è stato una grandissima occasione sprecata da parte della Disney, l’ennesima con il franchise di Star Wars, ma decisamente più sentita da parte dei fan e il pubblico.

Perché ha per protagonista uno dei personaggi più iconici della saga, perché interpretato da un bravo attore come Ewan McGregor che nonostante le critiche rivolte alla trilogia prequel è rimasto molto affezionato al personaggio, che forse rimane la cosa migliore di quella trilogia e, a differenza di altri attori che magari con il passare degli anni preferiscono prendere le distanze da certi progetti che magari gli hanno anche dato notorietà, non rinnega nulla. Sono anche riusciti a riportare sulla barca il tanto odiato Hayden Christensen che come già successo per Andrew Garfield in Spider-Man: No Way Home è invece stato riaccolto a bordo con entusiasmo, più di quanto ci si potesse aspettare almeno.

Quindi insomma è comprensibile che da parte del fandom ci fosse una grande aspettativa per questo progetto che nasce come miniserie e si va ad inserire una decina di anni dopo La vendetta dei Sith e una decina prima di Una nuova speranza. Purtroppo queste aspettative non sono state soddisfatte ma i motivi del fallimento di Obi-Wan Kenobi non vanno ricercati in presunti errori di continuity (tra l’altro tutti giustificabili) che sembra abbiano fatto scattare una gara allo scovare l’errore da parte di presunti fan intransigenti, quanto da una evidente svogliatezza nell’intera realizzazione che va da una scrittura approssimativa e superficiale a scarsi effetti visivi (il de-aging su Anakin per esempio è davvero pessimo, sempre che lo abbiano applicato), fino ad una regia davvero sciatta, e magari a molti sembrerà una cavolata in confronto ai famigerati errori di continuity ma non lo è affatto, perché diciamo la verità, non è che The Mandalorian brilli esattamente per scrittura ma finora ha potuto contare su una regia notevole che ha permesso di elevare un prodotto piuttosto semplice grazie ad un ottimo confezionamento.

L’idea alla base di questa serie è interessante, anche se piuttosto inutile ai fini narrativi dell’intera saga, un Kenobi disilluso e ormai chiuso alla Forza costretto a tornare a combattere e messo di fronte ai propri errori, fallimenti e fantasmi, e nel suo caso tutto questo porta il nome di Darth Vader (e con tutto il bene che si può volere a Luca Ward non c’azzecca nulla con il personaggio), per mostrarci il percorso intrapreso tra la sconfitta degli Jedi e della Repubblica alla fine di Episodio III per diventare il personaggio visto nell’originale Guerre Stellari, come veniva chiamato allora. Un po’ meno l’idea di riproporci per l’ennesima volta un protagonista bambinaio, dopo Mando e Grogu la cosa mi aveva già stancato in The Bad Batch, figuriamoci qua. Vogliamo usare la piccola e saccente Leia come pretesto per far tornare in azione Obi-Wan? Va bene ma poi scrolliamocela di dosso e prendiamo un altra direzione, il problema però è che forse la Disney e Lucasfilm stessa dovrebbero pensare a guardare ed espandere l’universo di Star Wars verso altre direzioni piuttosto che concentrarsi sul nostalgismo riproponendo personaggi già noti della trilogia originale, han fallito al cinema (si ok, c’erano protagonisti nuovi ma fin troppo legati al vecchia trilogia pur di non perdere i sedicenti fan duri e puri) e stanno continuando a fallire in tv.

Meglio di Boba Fett, ma ci voleva davvero poco, giusto l’ultimo episodio con un buon confronto/scontro sia dal punto di vista emotivo che fisico tra maestro ed ex allievo cerca di risollevare le sorti e la qualità dell’intera miniserie ma ormai è troppo tardi e ci si arriva veramente a fatica con una storia allungata all’inverosimile. E nonostante la sua inutilità rimane un grosso spreco di potenziale, sembrerà una banalità ma proprio ora sto leggendo il primo libro della trilogia di Darth Bane (ormai fuori canone) e in poche pagine dove non succede praticamente niente c’è molta più carne al fuoco di quanto fatto dall’acquisizione del franchise da parte di Disney.

Classificazione: 2.5 su 5.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

5 Risposte a “Obi-Wan Kenobi – Recensione”

  1. D’accordissimo, enorme spreco. Forse peggio di Boba che si salva grazie agli episodi con protagonista Mando, quelli si scritti e diretti bene (il che è assurdo dato che non è la sua serie, ma tant’è).
    Regia inesistente, scrittura abbozzata, dialoghi banali e soporiferi (che si salvano alla fine solo per il fattore nostalgia) mi chiedo come abbiano fatto a rilasciare una serie del genere. Quel poco di buono che c’è per me non giustifica le 6 ore perse a seguirla.
    La cosa più assurda per me è la messa in scena che è davvero ridicola, tra scenografia, azione, come vengono diretti gli attori…ci sono inseguimenti che sembrano usciti direttamente dal primo Guerre Stellari (che però è uscito 45 anni fa).
    MI chiedo se non lo abbiano fatto apposta, sarebbe l’unica ragione logica per aver fatto uscire una serie del genere…

  2. D’accordissimo su tutta la linea! Pur non essendo io minimamente un fan di Star Wars (non ho mai visto le ultime due trilogie, se non per spezzoni 😛 ) ero discretamente intrigato da questa serie che mi sembrava l’occasione perfetta per una storia più “intima”, più curata rispetto ai pipponi spaziali, con più occasione di scavare nel personaggio… invece mi ritrovo di nuovo nel girl power, con la super-bambina Leia (mostruosamente insopportabile) che sa tutto e può tutto, contro la donna nera indipendente – che così con una leccata sola acchiappano due minoranze socialmente sensibili – e l’approfondimento dei personaggi? ahahah chissà che mi ero messo in testa…

    Il mio sindacalista in ufficio è un malato di Star Wars, stavo per iniziare a descrivergli quanto avessi odiato questo “Obi-Wan”, seppur meglio dell’inguardabile “Boba Fett”, ma per fortuna mi sono fermato in tempo, scoprendo che lui invece ha adorato la serie. Quando timidamente gli ho chiesto cosa gli fosse piaciuto principalmente, con gli occhi gonfi di lacrime nostalgiche mi ha spiegato che vedere di nuovo uno scontro con Darth Wader l’ha commosso. Tutto qua? Era solo questo che si aspettava da una nuova serie della Casa del Topo? Scemo io ad avere ancora aspettative alte 😀

    1. Io sono fan ma sfegatato no, pure a me ha emozionato lo scontro tra i due ex amici, commosso mi pare eccessivo, ma non posso far finta che per arrivarci siamo passati attraverso cinque o sei episodi di nulla. Ma son cattivo io a pensare ste, cerco solo il clickbait, mi atteggio a gatekeeper… come direbbe Cassidy, storia vera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.