Teenage Mutant Ninja Turtles Deluxe vol.1 – Recensione

Teenage Mutant Ninja Turtles Deluxe vol.1 – Recensione

Recensione del primo volume deluxe di Teenage Mutant Ninja Turtles edito da Panini Comics.

Dopo aver rilanciato con successo i Transformers a fumetti, l’editore americano IDW Publishing nel 2011 ha iniziato a pubblicare una nuova serie a fumetti dedicata alle Teenage Mutant Ninja Turtles. Serie che ha riscosso discreto successo e che continua tutt’oggi la sua corsa.

La serie è arrivata anche in Italia nel 2013 grazie a Panini Comics in una serie di brossuratini da edicola di 48 pagine che, a differenza dei Transformers, è riuscita a conquistarsi un suo spazio tra i lettori italiani, seppur cambiando veste nel tempo.

A distanza di una decina di anni Panini Comics ha pubblicato il primo di quella che dovrebbe essere la raccolta in volume della serie basato su Teenage Mutant Ninja Turtles: The IDW Collection che da noi è stato chiamato più semplicemente Teenage Mutant Ninja Turtles Deluxe. Il cui primo volume è stato messo in vendita con un ingombrante box speciale a forma di cartone della pizza (che è già introvabile), raccoglie i primi 12 episodi della serie regolare e 5 one-shot della TMNT: Micro-Series pubblicati originariamente nei primi 9 brossuratini Panini. Gli episodi sono pubblicati in quello che secondo IDW è l’ordine di lettura ideale della serie per comprendere al meglio la continuity.

(Per comodità ora mi riferirò alla serie semplicemente come Ninja Turtles o TMNT se no non mi passa più di scrivere tutto)

Nuove origini

La serie in questione è un reboot. Per l’occasione IDW ha coinvolto lo storico co-creatore delle TMNT Kevin Eastman, lo scrittore Tom Waltz e il disegnatore Dan Duncan.

Le origini delle Ninja Turtles e del loro amato maestro Splinter sono pressappoco le stesse che tutti noi dovremmo conoscere, con la differenza che le tartarughine e il topo Splinter sono tenuti in un laboratorio di ricerca, la Stockgen, di proprietà di Baxter Stockman, dove vengono svolti esperimenti e ricerche segrete allo scopo di creare un supersoldato. Casualmente in questo laboratorio lavora April O’Neal come stagista, è lei a dare i nomi alle quattro tartarughe.. Quando dei misteriosi ninja irrompono nel laboratorio per rubare le tartarughe e un mutageno, ovviamente nella fuga le tartarughe, il topo e persino un gatto randagio che si trovava fuori dal laboratorio vengono a contatto con il mutageno. Inutile dire come prosegue la loro storia di origine.

In realtà le Ninja Turtles IDW si aprono con le Tartarughe già mutate e in lotta con una gang di criminali guidata da Vecchio Diavolo, il gatto randagio. Indossano tutte delle bandane rosse. sono tre, manca Raffaello. Il primo arco narrativo si concentra sulla ricerca del fratello scomparso e nel rinarrarci le origini degli eroi aggiungendo un dettaglio inedito.

Nel secondo invece gli eroi ormai riuniti incontrano il Clan del Piede e si può dire che la storia inizi definitivamente.

Al di là degli evidenti cambiamenti le Ninja Turtles della IDW mischiano sapientemente elementi storici della serie originale, come l’amicizia di Raffaello con Casey Jones, indubbiamente influenzata dalle successive incarnazioni animate per i toni più scanzonati adatti a lettori di qualsiasi età ma senza mai scadere nell’infantile, con una narrativa moderna e in una chiave inedita, dando vita ad una lettura coinvolgente e scorrevole, nel pieno rispetto delle caratterizzazioni dei quattro protagonisti e non solo.

Gli altri autori

Ai disegni della serie regolare troviamo Dan Duncan. Il disegnatore unisce perfettamente lo stile moderno delle Ninja Turtles, senza risultare troppo cartoonesco, allo stile grezzo di Eastman e Laird. Ha un buon storytelling, le scene d’azione sono ben rappresentate, mentre i cinque episodi di Micro-Series sono tutti realizzati da scrittori e artisti diversi.
Bryan Lynch scrive gli episodi di Micro Series dedicati alle quattro tartarughe. Franco Urru, disegnatore nostrano scomparso nel 2012, Raffaello, i due avevano realizzato insieme Angel: dopo la caduta. Andy Kuhn (Brit) disegna Michelangelo, con uno stile che sembra un mix tra Mike Mignola e Darwyn Cooke. Valerio Schiti, oggi lanciatissimo in Marvel, disegna l’episodio di Donatello. nfine Ross Campbell (oggi Sophie Campbell, Jam and the Holograms) disegna Leonardo. Ognuno di loro da un contributo diverso con una propria visione delle TMNT.

Personalmente ho poco apprezzato lo stile di Campbell. Il suo design ricorda vagamente quello usato nella prima serie animata in CGI delle TMNT di Nickelodeon. Ogni episodio introduce elementi nuovi ed essenziali per la serie regolare.
Ultimo ma non per importanza l’episodio dedicato alle origini di Splinter scritto da Erik Burnham (autore anche di Ghostbusters) e disegnato da Charles Paul Wilson II.

Per concludere

Un inizio niente male per la rinascita a fumetti delle Teenage Mutant Ninja Turtles. Non un fumetto imprescindibile. Siamo ben lontani dal fascino della prima serie di Eastman e Laird, in ogni caso un buon fumetto di intrattenimento, ben narrato e ben disegnato. Che è già abbastanza.

Ninja Turtles Deluxe

TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES DELUXE VOL.1

  • Edizione italiana: Panini Comics, 2022
  • Edizione originale: Teenage Mutant Ninja Turtles #1-12, Teenage Mutant Ninja Turtles Micro-Series #1-4, IDW Publishing, 2011
  • Storia: Kevin Eastman, Tom Waltz
  • Disegni: Dan Duncan, Valerio Schiti e altri
  • Formato: cartonato
  • Prezzo: Euro 38

Classificazione: 3.5 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

4 Risposte a “Teenage Mutant Ninja Turtles Deluxe vol.1 – Recensione”

  1. Concordo, Eastman e Laird erano molto più folli, però sono tornato in fissa con le TMNT e questa serie comunque è divertente, la sto seguendo e si legge che è un piacere 😉 Cheers

  2. Non so se lo recupererò (non ho mai seguito i fumetti delle TMNT) ma sembra davvero interessante. Mi hai messo su una grossa curiosità 😀

    Tra l’altro visto che l’hai citata, ma Rise of the Ninja Turtles l’hai vista? Di tanto in tanto Netflix prova a propormelo nella home e visivamente mi ispira parecchio però non so, mi da delle vibes da Teen Titans Go (che per me è carina come accompagnamento ma non da mettermi li a seguirla puntata per puntata).

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