Dopo il fallimento della DreamWave nel Gennaio del 2005 e la cessazione delle pubblicazioni Chris Ryall, redattore capo della IDW Publishing, colse al volo l’occasione per fare un offerta ad Hasbro per i diritti di pubblicazione dei Transformers. L’editore, nato nel 1999, è il quinto più grande editore di fumetti negli States. IDW è nota per titoli come 30 Days of Night e serie a fumetti su licenza di film e serie tv come Angel. L’offerta viene accettata nel Maggio 2005 con l’annuncio della miniserie Transformers: Infiltration con un numero 0 previsto per Ottobre dello stesso anno e dei successivi nei primi mesi del 2006.
Ryall contatta il veterano Simon Furman, storico autore dei Transformers in Marvel . Dopo oltre vent’anni Furman aveva finalmente l’occasione di scrivere una sua versione molto personale e contemporanea della Generation One. Priva di vincoli con le varie linee di giocattoli e con l’intenzione di attirare sia i fan storici che i nuovi e di riportare il focus sul concetto di robots in disguise. Ai disegni venne chiamato A.J. Su a cui diedero libertà di riprogettare leggermente il design dei personaggi.
Fase Uno
Transformers: Infiltration fu un successo, il numero zero segnò un record per l’azienda con 100.000 copie vendute in pre order. La mini però ricevette recensioni contrastanti. La miniserie mette da parte i leader Optimus Prime e Megatron per concentrarsi su altri personaggi finendo per dividere il pubblico, così come non convinse pienamente il ritmo lento e la presenza di umani. Furman rispose alle critiche realizzando una seconda miniserie ambientata su Cybertron dal titolo Transformers: Stormbringer. A Settembre dello stesso anno esce la miniserie di cinque numeri Spotlight con varie storie concentrate su vari personaggi come Shockwave, Hot-Rod e Ultra Magnus a cui diede nuove caratterizzazioni. Spotlight permise di gettare i semi per storie future oltre che a ricreare i Micromasters. Novembre vede l’uscita di Transformers: Escalation, sequel diretto di Infiltration, che riportava al centro dell’attenzione i due leader delle fazioni.
Durante un periodo di pausa di Furman pubblicano la miniserie Megatron Origin firmata d Eric Holmes che esplora l’inizio della guerra tra Autobot e Decepticon. Furman torna per realizzare Transformers: Devastation che porta direttamente a Transformers: Revelation. In queste storie reintroduce Galvatron come personaggio separato da Megatron.
Nel 2008, dopo la conclusione di Revelation, inizia la pubblicazione della serie All Hail Megatron scritta da Shane McCarthy e una nuova miniserie di Furman intitolata Maximum Dinobots.
Da Novembre 2009 a Dicembre 2011 i Transformers sono protagonisti di una serie regolare omonima. Nello stesso periodo pubblicano svariati speciali e miniserie dedicati a singoli personaggi e il crossover Infestation che coinvolge altre serie pubblicate dall’editore come G.I. Joe, Ghostbusters e Star Trek.
Dalla Fase Due al reboot
Dopo l’uscita del one shot The Death of Optimus Prime si ha essenzialmente un rilancio che da vita alla Fase Due dei Transformers IDW. Dopo la continuity viene divisa nelle due serie regolari Robots In Disguise e More Than Meets The Eye. In contemporanea pubblicano nuove miniserie e one shot, oltre che altri crossover, fino alla miniserie Unicron che sancsce la fine di questa continuity.
Un esperimento degno di nota quello dei fumetti IDW. Reintroduce l’appassionato o il lettore occasionale a vecchie conoscenze approfondendole le loro storie personali e svecchiandole dalla patina più bianco/nera e assolutista della continuity classica. Sarebbe impensabile un Megatron redento non ossessionato da Optimus, un Optimus non così leader come si potrebbe pensare e persino un Thundercracker eroe terrestre e anche sceneggiatore.
Certo detto così sembra di sparare sulla croce rossa, o un calcio in faccia ai fan più stretti. Tuttavia storyline e situazioni non sono pensate solo per ribaltare le cose perché sì. Certi ruoli vengono rispettati, espansi, caratterizzati. Tutto lo spessore potenziale di questi personaggi viene raggiunto e affermato, seppur con gli alti e bassi tipici di una continuity a fumetti. Quindi forse non tutti avranno il loro Transformers preferito sempre centrale o in un ruolo per forza troppo degno di nota, ahimè in un fumetto così corale è difficoltoso e sicuramente certi personaggi avrebbero potuto avere conclusioni migliori vista la qualità complessiva del prodotto e i temi abbastanza maturi che ne scaturisce. Infatti verso la fine molte situazioni vengono chiuse abbastanza in fretta. Vale comunque la pena di arrivarci e riscoprire questo mondo senza troppi umani in mezzo alle scatole.
I Transformers della IDW in seguito sono protagonisti di una serie reboot cominciata nel 2019 ma l’editore ha perso i diritti di pubblicazione nel 2022.
Quale futuro attende i Transformers a fumetti?
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