Tra il 2012 e il 2013 la Toei da vita a Hikonin Sentai Akibaranger, serie tv tokusatsu che allo stesso tempo celebra e parodizza i Super Sentai. Scopriamo insieme la serie tv inedita in Italia, come tante altre serie del genere.
Hikonin Sentai Akibaranger non fa parte del canone ufficiale dei Super Sentai, infatti hikonin si può tradurre proprio in non ufficiale.
Hikonin Sentai Akibaranger
La storia si concentra su tre individui. Nobuo Akagi, un ventinovenne otaku dei Super Sentai che lavora come fattorino. Yumeria Moegi, una cosplayer molto appassionata di Super Sentai e con la passione per le relazioni romantiche omosessuali. E infine Mitsuki Aoyagi, una seria studentessa fan dell’anime Z-Cune Aoi intenzionata a migliorare le proprie doti di lotta.
I tre vengono reclutati da Hiroyo Hakase, proprietaria di un caffè a tema sentai di Akihabara, che dona loro dei dispositivi (a forma proprio di Z-Cune) che permette loro di trasformarsi negli Akibaranger. Gli Akibaranger combattono contro i mostri dai nomi impronunciabili della malvagia organizzazione Stema Otsu intenzionata a distruggere la cultura otaku di Akihabara.
Se solo non fosse tutto frutto della fantasia dei tre.
Si, perché in realtà il dispositivo non li trasforma ma amplifica la loro fantasia facendo loro vivere letteralmente dei sogni ad occhi aperti.
Più ci penso e più mi convinco che la prima stagione di Akibaranger sia puramente geniale. Nel corso delle loro avventure gli Akibaranger vivono avventure metanarrative in cui si ironizza su tutti i cliché tipici dei Sentai, citati in più occasioni e talvolta elementi narrativi fondamentali. Ed è estremamente divertente. Certo, un infarinatura sulle varie serie del franchise aiuta a comprendere meglio certe cose.
Superati alcuni episodi però ho iniziato a domandarmi quanto il giochino potesse continuare e rimanere interessante. La ripetitività iniziava a farsi sentire, nonostante un episodio più introspettivo dedicato ad Akiba Yellow. E qui arriva il bello.
Akibaranger si gioca un twist narrativo. Lo Stema Otsu rompe le barriere, la fantasia diventa realtà, il vero villain che manovra i fili viene rivelato, un nuovo rivale si palesa di fronte ai protagonisti. Che a loro volta, grazie alla loro grande immaginazione, riescono a trasformarsi nella realtà diventando realmente degli eroi.
A questo punto però Akibaranger diventa una serie tokusatsu come tutte le altre, no? No, perché verso la fine si giocano un secondo twist e arriva la consapevolezza che la realtà altro non è che fantasia. Nobuo e compagnia comprendono di essere protagonisti di una serie televisiva, pedine delle scelte narrative di Saboru Hatta, il nome del collettivo di autori della Toei, che ricopre il ruolo di vero villain. Saboru Hatta forza le regole della narrativa, le piega al proprio volere senza un vero criterio o logica. Dite la verità, quante volte, guardando una serie TV, anche voi vi siete trovati di fronte ad un Saboru Hatta? Dopo questa presa di coscienza, gli espedienti narrativi tipici delle serie televisive non piacciono ai protagonisti dello show che iniziano a ribellarsi cercando di impedire alla serie di concludersi.
Detta così forse non è chiarissima, per capire bene di cosa parlo non potete far altro che guardare la serie.
Hikonin Sentai Akibaranger Season Tsuu
Nel 2014 Toei lancia una seconda stagione della serie dal titolo Hikonin Sentai Akibaranger Season Tsuu, dove Tsuu sta per dolore. La serie inizia da dove ci eravamo lasciati? E invece no. Il riassunto del primo episodio ci mostra evidenti differenze con gli eventi narrati nella prima serie, infatti il perfido Saboru Hatte ha modificato gli eventi sin da prima che gli Akibaranger scoprissero la verità.
Insomma con una retcon ha riportato i protagonisti al loro status quo iniziale. Più o meno. Mitsuki/Akibablue è partita per lavorare per il Pentagono (questo a sottolineare svolte spesso assurde delle serie tv) e il trio è diventato un duo. Il ritorno di Marucina , la carismatica e sensuale comandante in campo dei villain, costringe gli eroi a cercare un nuovo Akibablue che arriva con le sembianze della liceale e aspirante idol Luna Iwashimizu.
Pressa poco inizia lo stesso canovaccio della prima serie con la differenza che ora il mondo illusorio ha ripercussioni sulle serie dei Super Sentai nel mondo reale. Quindi lo scopo degli Akibaranger diventa quello di ripristinare le cose alla normalità.
Devo ammettere però che questa seconda stagione mi ha convinto decisamente meno della prima. Sempre divertente, sempre piena di citazioni e tanti momenti di metanarrativa, ma meno efficace. Nel senso che la prima stagione aveva una chiusura perfetta, mentre Season Tsuu è un qualcosa in più.
Il personaggio di Luna inoltre non credo aggiunga realmente niente al team rivelandosi per lo più un personaggio insopportabile, al contrario di Mitsuki che per certi versi ricopriva il ruolo del bad ass del gruppo.
Al contrario Tsuu Shogun, il nuovo leader dei villain, si rivela essere un personaggio molto interessante. Essenzialmente Tsuu Shogun è una versione malvagia di Nobuo, un otaku fissato con i cattivi e con una conoscenza dei Super Sentai pari a quella di Akibared.
Per quanto riguarda la metanarrativa è da segnalare l’episodio che vede la partecipazione degli Zyuranger che qui diventano i Powerful Rangers con tanto di bandiera americana sul collo e una parlata inglese decisamente parodistica. Per chi non lo sapesse gli Zyuranger sono i Sentai su cui si basano i Mighty Morphin Power Rangers. Nell’episodio in questione la realtà viene modificata in modo tale che sono i Power Rangers ad essere gli originali e i Super Sentai un remake giapponese. In realtà l’episodio gioca sui non fan che pensano che i Super Sentai siano il remake e non il contrario.
Inoltre nel finale la svolta metanarrativa va oltre i Super Sentai e include anche una parodia di una società concorrente. La concorrenza riesce ad appropriarsi della tanto agognata trasmissione domenicale rimpiazzando i Sentai dallo slot televisivo. E lo fanno con Prism Ace, un personaggio che è chiaramente una parodia di Ultraman. ma non è la Tsuburaya la vittima della parodia ma è troppo complicato e inutile parlarne qui e ora. Per risolvere il tutto gli Akibaranger devono ricorrere ad uno strampalato stratagemma che li vede protagonisti di un film crossover con Prism Ace in cui devono sovvertire tutte le regole tipiche dei Sentai e dei tokusatsu.
Conclusioni
Probabilmente se gli eventi della seconda stagione fossero stati inseriti nella storyline della prima l’avrei apprezzata di più ma Hikonin Sentai Akibaranger è una serie assolutamente da vedere se amate il genere tokusatsu, i Super Sentai o più in generale la metanarrativa. Oppure se volete anche solo farvi due risate.
Leggi anche:
- Kamen Rider Black Sun – Recensione
- Tutti i tokusatsu in Italia
- Power Rangers: una volta e per sempre – Recensione
Vi è piaciuto l’articolo? Mi piacciate, commentate e condividete! Ogni forma di supporto è la benvenuta. E se non volete perdervi nessun aggiornamento potete seguire Need For Geek su Facebook, Instagram e Telegram
Ah, io pensavo fosse una serie regolare! 😂
Ho già trovato come recuperarla, grazie per la segnalazione, so già che mi piacerà!
No sono due stagioni per un totale di 26 episodi, effettivamente avrei dovuto dirlo