Superman e Authority – Non chiamatela Authority

Superman e Authority – Non chiamatela Authority

Vi prego, va bene tutto ma non chiamateli Authority. A costo di passare per gatekeeper, Superman e Authority è stata semplicemente una delle letture più inutili deludenti fatte di recente.

Da diverso tempo ormai sono fuori da qualsiasi continuity del fumetto mainstream. Ho perso interesse nel seguire decine di titoli delle major in cui gli autori fanno essenzialmente il cavolo che gli pare e talvolta si contraddicono tra loro. O le cui storie sono poi costrette a cambiare rotta per via del crossoverone di turno.

Forse, citando Robert Murtaugh, “sono troppo vecchio per queste stronzate”.

Provo un misto di invidia e incredulità nei confronti di certi personaggi del web che mensilmente leggono praticamente tutto ciò che gli propinano Marvel e DC. Non so se il loro sia entusiasmo puro o solo una sorta di lavoro per mandare avanti le loro pagine.

Non che io odi i vari Spider-Man, Batman e compagnia, sono personaggi che mi hanno accompagnato per tantissimo tempo e a cui sarò sempre affezionato. Oggi però preferisco altri fumetti e non mancano comunque exploit nel fumetto mainstream, tra graphic novel, miniserie e soprattutto progetti slegati dalla continuity.

Ed è un po’ qui che si va ad inserire questo Superman and the Authority firmato Grant Morrison e Mikel Janin. Qua però partivo anche un po’ prevenuto.

The Authority, quella vera, è una delle mie serie preferite. Siamo proprio in quell’altro tipo di fumetto extra major a cui mi riferivo poco fa. Certo, faceva parte di un universo editoriale con una sua continuiy, l’Universo WildStorm, ma non necessitava la lettura di altro se non pochissimi titoli per comprendere il tutto al meglio. Come il crossover Armageddon, che doveva rilanciare la WildStorm, con scarsi risultati devo ammettere. Ma il peggio doveva ancora arrivare.

La WildStorm era già da tempo una sotto etichetta della DC Comics e nel 2011 con un colpo di spugna e un abracadabra editoriale approfittarono di Flashpoint per riunire tutti questi personaggi sotto lo stesso tetto nel DC Universe. Con una sola mossa riuscirono a distruggere ben due universi, nemmeno l’Anti-Monitor era riuscito a fare tanto.

Quindi mi son ritrovato Midnighter, Apollo e soci nel nuovo DC Universe. Giuro che ci ho provato, l’ho letta tutta la Stormwatch targata New 52 ma niente da fare. Dei personaggi WildStorm che tanto mi piacevano c’erano giusto i nomi. Però devo ammettere che la serie solista di Midnighter, nonostante alcune cose non mi siano andate a genio, la trovai scritta bene. Ne parlai QUI e QUI.

In ogni caso i personaggi WildStorm piano piano sono stati un po’ tutti accantonati nel nuovo DC Universe. Palesemente in questo contesto non funzionavano, se non banalizzandoli e trasformandoli in eroi di stampo classico.

Superman e Authority

Superman and the Authority invece esce come miniserie nel 2021. In copertina c’è un Superman evidentemente invecchiato e con quella S ispirata alla versione del personaggio vista in Kingdom Come. Sembrerebbe in tutto un progetto stand alone, separato dal resto della continuity e leggibile autonomamente. E invece no.

Per la poca comprensione dei riferimenti alla continuity indubbiamente è colpa mia, è una mia mancanza. Anche se pare si svolga comunque nel futuro rispetto ai titoli in continuity. Superman ha lasciato il posto a suo figlio Jon e i suoi poteri sono decisamente più deboli di un tempo, per questo decide di reclutare un team dai metodi poco ortodossi, a partire da Manchester Black. Forse pensavano che mettendo un personaggio con la Union Jack sulla maglietta nessuno si sarebbe accorto che questa è un Authority del discount. E pensare che è il personaggio che ne esce meglio da questa miniserie.

Superman e Authority

Essenzialmente Superman and the Authority è un grosso prologo in cui Superman si limita a reclutare il team. Fine. Un grosso spreco per un autore come Morrison che personalmente non leggevo da diverso tempo. La storia prosegue poi su Action Comics con un altro autore, serie pubblicata in Italia sul mensile di Superman, rendendo di fatto questo volume piuttosto inutile se non si vuole seguire una serie regolare.

Fosse solo questo il problema, essenzialmente non succede veramente nulla di significativo in questi quattro numeri. Onestamente mi è sembrata un operazione atta ad attrarre i nostalgici della vera Authority, anche se poi di quei personaggi troviamo solo Midnighter e Apollo e ho il sospetto che per il roster ci fossero delle imposizioni dall’alto. Il team sembra altamente selezionato in nome della diversità, e attento alle tematiche attuali, anche se nei fatti lo era anche la serie originale. Apollo e Midnighter sono forse la coppia di supereroi omosessuali più famosa, anche se non capisco perché sostituire Engineer con Natasha Irons, dato che i personaggi sono molto simili ed entrambe appartengono a minoranze etniche. Misteri editoriali. Forse la figlia di Acciaio attrae maggiormente il pubblico generico di lettori DC. Ma ammetto che vederla lottare con la materializzazione dei troll online è stato divertente.

Non che Morrison sia mai stato lontano da certe tematiche, ricordiamo tutti con immenso piacere la sua Doom Patrol, vero? Come un po’ tutti gli autori della british invasion degli anni ’80 il pelatone è sempre stato in anticipo sui tempi introducendo personaggi come Danny la via, una strada transessuale (sul serio eh). Oppure pensate alla sua versione di Negative Man che aveva caratteristiche sia maschili che femminili.

Sulla carta insomma sembrerebbe lo scrittore ideale, o quanto meno qualcuno che possa portare avanti in qualche modo lo spirito originale della serie. E invece no.

Da una parte è attento a sottolineare come i giovani di oggi, in riferimento a Jon Kent (il figlio di Superman, apertamente bisessuale), siano più attenti a certe tematiche, più consapevoli e meno superficiali di quanto gli adulti credano. Dall’altra però sembra anche prendere in giro questa tendenza nell’inserire forzatamente tutta una serie di tematiche nella narrativa come se si stesse seguendo una lista della spesa da spuntare.

Superman e Authority

Insomma, è più interessante la scrittura di Morrison che non la storia, che di per sé è solo un prologo a quanto viene narrato sulle pagine di Action Comics. Dove come e quando onestamente non lo so e non mi interessa nemmeno, speravo di godermi un volume autoconclusivo ma così non è stato. Almeno i disegni di Janin sono molto belli.

Ma non chiamatela Authority. Non ha nulla a che vedere con la serie creata da Warren Ellis. Ormai Midnighter, Apollo e compagnia sono alla stregua di qualsiasi altro supereroe DC, perdendo di fatto qualsiasi fascino e senso di esistere.

Superman e Authority

SUPERMAN E AUTHORITY: TUTTI I NOSTRI DOMANI

  • Edizione italiana: DC Collections, Panini Comis, 2022
  • Edizione originale: Superman and The Authority #1-4, DC Comics, 2021
  • Storia: Grant Morrison
  • Disegni: Mikel Janin
  • Formato: cartonato
  • Prezzo: Euro 17

Classificazione: 2.5 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

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