Dark – Mistero e viaggi nel tempo nella serie di Netflix

Dark – Mistero e viaggi nel tempo nella serie di Netflix

Il 4 Novembre 2019 il piccolo Mikkel Nielsen scompare nel nulla, la domanda da porsi non è dove è ma quando è Mikkel. Questo è in parole povere l’evento che da inizio alla storia di Dark, la prima serie tv in lingua tedesca ad essere mai stata prodotta da Netflix. E per quanto mi riguarda, una delle serie tv più belle mai prodotte.

Ingiustamente accostata a Stranger Things all’epoca della sua uscita, definita una sorta di Stranger Things più adulto e maturo, Dark con la serie dei Duffer Brothers in realtà a parte la scomparsa di un bambino all’inizio non ha proprio niente da spartire. Laddove Stranger Things è pop con le sue centinaia di citazioni e omaggi, per certi versi scanzonata e con personaggi ormai entrati nell’immaginario collettivo. Dark è cupa, seria, quasi opprimente, priva di personaggi a cui farci affezionare, non è il suo scopo, seppur non manchino personaggi notevoli e carismatici, non si risparmia su nessuno di loro e non ci risparmia dal mostrarci scene forti (come vedere uccidere un bambino), e soprattutto punta tutto sulla storia, con il suo forte intreccio narrativo cui non basta un occhiata superficiale come ormai molti fanno per aggiungere l’ennesima stellina alla lista di serie tv viste.

Dark mischia sapientemente thriller e fantascienza. Inizialmente rimanendo più dalla parte del thriller (e personalmente ho preferito questa prima parte) per poi spostare piano piano la lancetta verso la fantascienza più pura. La narrazione si muove da una linea temporale all’altra mostrandoci più versioni dei personaggi, cosa che inizialmente può creare un po’ di confusione. Di per sé la storia non è così complessa come leggevo nell’internerd all’epoca ma va comunque seguita attentamente. Perché è difficile mettere insieme i pezzi e fare ordine nel complesso albero genealogico che intreccia le vite dei protagonisti. Nella terza stagione, con l’introduzione dei mondi paralleli la cosa si complica ulteriormente ma con un po’ di pazienza, e uno spiegone più che mai dovuto, tutto si sistema e diventa chiaro.

La serie è ambiziosa ma anche consapevole dei propri limiti. Non è una grande produzione americana della HBO, non ha grossi effetti speciali a sua disposizione (in realtà non ne ha bisogno) e le location sono sempre i soliti quattro posti a rotazione. Ma questo non fa altro che dimostrare che se si hanno delle buone idee tutto il resto non è davvero così importante.

Dark non punta solo ad intrattenerci. I viaggi nel tempo non sono semplicemente un espediente narrativo per far andare il personaggio da A a B o viceversa, o per parlare di altro, mi vengono in mente classici intramontabili del cinema come Ritorno al Futuro e Terminator. Qua i viaggi nel tempo diventano oggetto di riflessioni filosofiche, sul destino, il libero arbitrio e la nostra stessa esistenza.
Con il procedere della serie i toni si fanno sempre più cupi. Ti trascina verso la sua oscurità e devo ammettere che abbiamo faticato a concludere la terza stagione mentre le prime due le abbiamo letteralmente divorate. Ma questo è dovuto proprio a quel senso di oppressione sempre più forte che ti lascia, rendendola pesante ma non per questo meno bella.
Molto probabilmente non per tutti ma Dark sfiora il capolavoro.

DARK

  • Titolo originale: Dark
  • Creato da: Baran bo Oban, Jantje Friese
  • Regia: Baran bo Oban
  • Sceneggiatura: Jantjie Friese, Ronny Schalk, Marc O. Seng, Martin Behnke, Daphne Ferraro
  • Genere: fantascienza, thriller
  • Anno: 2021

Classificazione: 4.5 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

12 Risposte a “Dark – Mistero e viaggi nel tempo nella serie di Netflix”

  1. non l’ho mai vista ma ne ho sempre sentito parlare molto bene
    e i suoi complicati giri spaziotemporali con più versioni e problemi temporali sono molto famosi^^

  2. Una serie che mi ha colpito davvero molto. Peccato per le scelte fatte nell’ultima stagione che non un po’ me l’hanno sgonfiata. Comunque da vedere.

      1. Diciamo che ho dei problemi quando mi mandano a spasso per universi. Una questione di coerenze narrative. Ho scritto un post su questa serie nel quale sono un po’ più preciso. Qui non vado oltre perché non vorrei rovinare la visione agli altri

        1. Io invece non ho alcun problema con gli universi ma effettivamente come ho anche scritto nel mio pezzo incasina non poco la storia, anche se poi nell’episodio finale spiegano tutto per bene. Penso anche che fosse nelle loro intenzioni sin dall’inizio, le immagini della sigla erano un grande indizio.
          Dove posso leggerlo il tuo pezzo?

  3. Capolavoro di serie, è incredibile come una serie in cui ti frega così poco dei personaggi alla fine ti aggroviglia in tutto il resto, riesce solo ed esclusivamente a basarsi sulla logicità e l’attenzione alla narrativa e ai suoi significati. La terza stagione è un po’ più pesante e si comincia a risentirne un po’ dei vari casini temporali, tuttavia il finale è meraviglioso e devo dire commovente il ché considerando ciò che ho scritto prima, risulta incredibile.

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