Videogiochi dimenticati: Killer Instinct

Verso la metà degli anni ’90, quando ancora il 3D non regnava, Street Fighter e Mortal Kombat si contendevano il titolo di miglior picchiaduro, inseguiti da centinaia di emuli, più o meno famosi, più o meno fortunati , ma tra questi uno in particolare riuscì a distinguersi: Killer Instinct.

Sviluppato da Rare e distribuito da Midway (la stessa di MK) Killer Instinct fu uno dei giochi più venduti per Super Nintendo e venne acclamato dalla critica, e personalmente, da possessore di una console Sega e amante dei picchiaduro, era uno dei giochi che più invidiavo della rivale Nintendo (e del mio amico che ce l’aveva, ma che pomeriggi a giocare), tanto da farmi comprare quasi apposta il Gameboy per averne la conversione, ma su questa ci torniamo dopo.
Il gioco in realtà nasce per l’arcade nel 1994 e pare che questa versione sia migliore rispetto alle conversioni fatte per le console Nintendo (SNES e Gameboy), per grafica, ambientazioni e mosse speciali dei personaggi, questo perché sviluppato su piattaforma Ultra 64, simile a quella del Nintendo 64 ma dalle prestazioni migliori.
Indipendentemente dalla sua versione però il gioco fondamentalmente è lo stesso, un picchiauro ad incontri uno contro uno che ovviamente tra ispirazione dal classico Street Fighter ma pare incorporare elementi anche dai titoli SNK e da Mortal Kombat, di quest’ultimo in particolare pare essere una sorta di cugino, un po’ per l’estetica ma soprattutto per l’inclusione di mosse finali che ricordano le Fatality per finire l’avversario, qui chiamate Danger Move, o la possibilità di umiliare l’avversario costringendolo a ballare.
La vera peculiarità di Killer Instinct però è il sistema di combo che permetteva di concatenare gli attacchi con le supermosse arrivando anche a colpire l’avversario venti volte, e queste combo erano spezzabili solo con specifiche mosse chiamate combo breaker, inoltre si potevano superare i venti colpi con le Ultra Combo, che altro non erano che altre finishing moves, arrivando a colpire anche 80 volte l’avversario, possiamo dire che siano il corrispettivo delle Brutality di Mortal Kombat 3 (ok, oggi combo da 20 hit fanno quasi tenerezza pensando a titoli come Marvel vs Capcom o il più recente Dragon Ball FighterZ). Inoltre a differenza degli altri picchiaduro i personaggi avevano una doppia barra vitale, in pratica inveve di dover vincere due round per accaparrarsi la vittoria era necessario esaurire le due barre di energia.

Il roster era ridotto come si usava all’epoca, una decina di personaggi e un boss finale non giocabile, i dieci personaggi erano tutti ben caratterizzati e distinguibili grazie al loro design originale, si andava dai classici guerrieri di arti marziali e lotta (Jago, Orchid, Combo e Thunder), ai cyborg (Fulgore), alieni (Glacius), creature sovrannaturali (Spinal e Sabrewulf), superumani (Cinder) e persino dinosauri umanonidi (Riptor).

Come dicevo poco fa la versione migliore del gioco era l’originale arcade, di conseguenza ho giocato solo a pessime conversioni, ma mentirei se vi dicessi di non averlo amato. In pratica per farlo girare su Super Nintendo dovettero eliminare, ridurre o alterare diversi elementi, come i dettagli grafici e gli sprite dei personaggi, le fasi con una telecamera panoramica 3D vennero semplificate con un una vista 2D che simulasse l’effetto 3D, lo zoom venne rimosso così come i filmati per le vittorie sostituite da immagini fisse. Nella versione per Gameboy ma vennero attuati ulteriori tagli per i limiti del sistema, motivo per cui vennero eliminati dal roster Cinder e Riptor.

Dal videogioco venne tratto un fumetto di sei numeri prodotto dalla Acclaim Comics, un sequel, Killer Instinct 2 (poi convertito per Nintendo 64 con il titolo Killer Instinct Gold) che però ricevette diverse critiche per il sistema di gioco e per la grafica magari migliorata ma decisamente meno di impatto rispetto al primo capitolo. Da lì Killer Instinct è praticamente finito nel dimenticatoio fin quando nel 2013, quasi vent’anni dopo, non venne annunciato un nuovo capitolo per Xbox One e PC da cui hanno tratto una nuova miniserie a fumetti realizzata dalla Dynamite Entertainment, magari ne riparliamo più avanti.

Vi lascio con un video gameplay tratto dalla versione arcade

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

5 Risposte a “Videogiochi dimenticati: Killer Instinct”

    1. Forse Kiki Kai Kai (se ricordo bene come è scritto) uno strano sparatutto in cui una diaconessa scintoista lanciava amuleti di carta contro mostri più o meno classici del Giappone, durante un lungo viaggio per salvare i sette dei della fortuna (o le loro statue… non era prodigo di testo!)

  1. Di questo ho solo un blando ricordo, mi sa che ci sono capitato davanti di rado, ai tempi delle sale giochi.
    Considerando quanto ero scarso (sì, persino più di adesso) non devo averlo mai finito XD

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