Rebel Moon parte 2: la Sfregiatrice (2024) – Recensione

Rebel Moon parte 2: la Sfregiatrice (2024) – Recensione

Nel guardare Rebel Moon parte 2 mi sono reso conto di come non ricordassi nulla della prima parte. Non prendete alla lettera le mie parole, ricordavo ovviamente la trama generale ma non c’era un nome o un personaggio che realmente mi fosse rimasto in mente. Poi inizia il film e vedi le versioni di Wish di Conan, Furiosa, Fennec Shand e ne capisci il motivo, non che a fine visione la situazione sia cambiata in meglio. Ma ci torniamo tra un attimo.

Facciamo finta che il film di Zack Snyder non sia straderivativo, argomento di cui ho parlato già la volta scorsa. Mettiamo da parte il fatto che è un remake in salsa sci-fi dei Sette Samurai di Kurosawa, decisamente più marcato in questo secondo capitolo. Parliamo piuttosto del fatto che la leggenda narra di come Rebel Moon nasca come proposta per un nuovo Star Wars, e di come poi sia diventato un progetto originale, ma solo perché Zackone si è visto chiudere la porta in faccia alla Disney.

Anche di questo avevo accennato la volta scorsa ma ecco, fermiamoci un attimo a pensare a come iniziava L’Impero colpisce ancora, il secondo Star Wars uscito cronologicamente al cinema. Siamo sul pianeta ghiacciato di Hoth, Luke prima viene catturato da un Wampa, nel frattempo Leia e Han hanno i loro battibecchi nella base ribelle, il salvataggio di Luke e infine una spettacolare battaglia tra le forze ribelli e i camminatori AT-AT. Tutto questo succede solo nella prima mezzora abbondante del film.

Rebel Moon parte 2 invece riprende esattamente dalla fine della prima parte e per un ora, ovvero metà film, non vediamo altro che gente che miete il grano e gente che parla. No sul serio, per assistere alla mietitura del grano mi basta aprire la finestra, e senza slow motion.

Nel frattempo Zack Snyder si è reso conto che i suoi personaggi erano poco più che delle action figures da sfoggiare nel suo nuovo giochino. E allora, tra una mietitura e l’altra, decide di far snocciolare alcune informazioni a questi 7 Samurai spaziali, che ci narrano così le loro origini. Un po’ come leggere le bio dietro le scatole dei Masters of the Universe o dei G.I.Joe. Il problema è che continuano a non avere alcuna caratterizzazione. Perché diamine dovrei affezionarmi a questi personaggi o anche solo provare a ricordarmi i loro nomi?

Passata questa prima oretta si passa alla seconda che ci offre il piatto forte di questo film. La battaglia tra i contadini guidati dai nostri eroi e l’Imperium. La noiosissima battaglia , aggiungerei. Una delle più noiose battaglie cinematografiche a cui abbia mai assistito. Nonché scontata perché le morti a cui assistiamo sono praticamente citofonate sin dall’inizio, Zack non fa nulla per nasconderlo. Due ore di film tutto ambientato in un unico villaggio, salvo quei pochi minuti di flashback e sulle navi dell’Imperium. In queste due ore di film ho capito a cosa si riferiva Angelina Mango.

Diciamo la verità, almeno il primo film poteva contare sulla curiosità derivata da quell’aura di presunta novità che accompagnava la nuova fatica di Zack Snyder. Persa quella non rimane veramente niente degno di nota, se non l’ennesima occasione sprecata dal regista.

Quello che dovrebbe far incazzare il pubblico è come Netflix abbia cancellato serie valide con la scusa dei costi troppo alti (una a caso: Mindhunter) per poi regalare 166 milioni di Dollaroni a Snyder per realizzare sta roba. Con la massima libertà di fare quel che gli pare a suo dire, nonostante abbia già pronta la versione estesa con scene di sesso e violenza, come se questo bastasse ad elevarne il risultato.

La cosa peggiore è che con ogni probabilità, nonostante la critica (quella vera) lo abbia demolito, nonostante il pubblico lo stia in gran parte demolendo, probabilmente vedremo anche una terza parte. Perché alla fine siamo tutti caduti nella loro trappola. Se il film fosse passato nei normali circuiti cinematografici, e non solo in alcuni cinema selezionati, probabilmente la Sfregiatrice avrebbe floppato. Invece, seduti comodi sui nostri divani e incluso in un abbonamento un occhiata non gliela neghiamo mica. Alla fine han vinto loro.

Rebel Moon parte 2: la sfregiatrice poster Netflix

REBEL MOON PARTE 2: LA SFREGIATRICE

  • Titolo originale: Rebel Moon – Part Two: The Scargiver
  • Regia: Zack Snyder
  • Sceneggiatura: Zack Snyder, Shay Hatten, Kurt Johnstad
  • Genere: fantascienza, space opera
  • Anno: 2024

Classificazione: 2 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

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