Mobile Suit Z Gundam: A New Translation – Recensione

A mesi di distanza ho avuto modo di vedere Mobile Suit Z Gundam, sequel della serie originale, non nella sua forma originale di serie tv ma grazie alla trilogia di film riassuntivi intitolati A New Translation.
La serie tv di Z Gundam uscì nel 1985, sei anni dopo la prima serie, sempre prodotta da Yoshiyuki Tomino e Sunrise. Sono passati sette anni dalla fine della guerra di un anno e la Federazione Terrestre crea un corpo speciale chiamato Titans per dare la caccia alle rimanenti forze di Zeon, ma i metodi brutali di tale corpo portano alla nascita di un gruppo di resistenza chiamato AEUG (Anti-Earth Union Group) in cui militano diversi personaggi della vecchia serie, che entrerà in conflitto con la Federazione. In questo scenario fa la sua comparsa il giovane Kamille Bidan, un newtype cresciuto sulla colonia di Side 7 che si trova suo malgrado coinvolto nel conflitto e diventa membro dell’AEUG come pilota del Gundam Mark II prima e dello Z Gundam poi.

A New Translation è una trilogia cinematografica realizzata nel 2005 per celebrare il ventennale di Z Gundam, composta da Eredi delle stelle, Amanti e L‘amore fa palpitare le stelle, in realtà si tratta di una compilation cinematografica realizzata riutilizzando il materiale della serie tv rimasterizzato integrato con sequenze totalmente nuove con animazioni e character design moderno, peccato per il risultato finale non sia esattamente dei migliori, la differenza è abissale, non che le animazioni e i design del 1985 fossero brutti ma anche se le sequenze sono state rimasterizzate e adattate al formato 16:9 c’è troppa differenza tra il vecchio e il nuovo. Sarebbe stato meglio realizzare dei film da zero, ma immagino che ci sia una bella differenza di costi.
Sul fronte della trama la cosa non va poi molto meglio, indubbiamente una riduzione di circa 4 ore mezza totale contro 50 episodi da venti minuti ciascuno è molto più leggera da vedere, soprattutto se come per la prima serie alcuni episodi possono risultare un po’ riempitivi, ma non hanno gestito le cose al meglio, non posso fare un confronto reale ma è evidente come abbiano dovuto per forza di cose modificare alcuni elementi della trama per poterli adattare in tre film e molte cose devo ammettere che non sono nemmeno chiarissime, si passa da una cosa all’altra un po’ senza senso, un momento Kamille pilota il Mark-II e un momento dopo salta fuori dal nulla lo Z Gundam, il che rende un po’ più complicato seguire una trama che già di per sé immagino non fosse esattamente semplice, la storia di Gundam vede più fazioni in guerra tra loro, con personaggi che hanno più di una sfumatura, i loro ruoli vengono vistosamente sacrificati sull’altare del riassuntone, alcuni si limitano a semplici comparsate, seguire le loro idee, le loro posizioni politiche e gli schieramenti in modo così frammentario non aiuta, lo stesso protagonista risulta piuttosto sacrificato e ridimensionati, tanto da essere poco carismatico, discorso contrario invece per quanto riguarda Char, l’unico personaggio della serie originale a svolgere un ruolo che abbia veramente un peso alla storia. Niente di insormontabile ma alla fine mi sentirei di consigliare di più la visione della serie tv che non quella cinematografica, si sente che di fondo c’è una storia forte e le animazioni moderne sono spettacolari, così come il character design, ma al momento ci si può accontentare solo di questa versione su Prime Video, ma sappiate che il nuovo finale voluto da Tomino è più positivo rispetto a quello più drammatico della serie tv e va a cancellare di fatto qualsiasi sequel, per cui non può essere preso come canonico, al massimo può servire per farsi un infarinatura di quanto accade in Z Gundam.

Classificazione: 3 su 5.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Gli piace definirsi un amante del buon fumetto. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Appassionato di narrativa di genere in ogni sua forma, che sia scritta o per immagini, in movimento o meno, in particolare di fantascienza.

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