Titolo: Marvel Omnibus Wolverine 1
Autori: Chris Claremont, Frank Miller, John Buscema
Edizione originale: Incredible Hulk #180-181, Wolverine (vol.1) #1/4, Uncanny X-Men #172-173, Kitty Pryde & Wolverine #1/6, Marvel Comics Presents (vol.1) #1/10, Wolverine (vol.2) #1/16
Edizione italiana: Panini Comics, 18×28, C., 832 pp., col., con sovraccoperta
“Le prime tetre missioni di Wolverine. La prima apparizione come nemico di Hulk, la miniserie ambientata in Giappone, l’avventura con Kitty Pryde e i primi, spettacolari numeri della serie regolare disegnati dal maestro John Buscema. Le storie che hanno forgiato la leggenda dell’X-Man più amato!”
Wolverine, il mutante dotato di artigli e poteri rigeneranti, grazie a serie animate e film, tra cui il recente Wolverine l’immortale non ha bisogno di presentazioni, ma all’epoca dell’uscita delle storie contenute nel volume su di lui si sapeva ben poco. Una delle cose che Chris Claremont, autore di Uncanny X-Men dal 1975 al 1991, aveva svelato proprio sulle pagine degli X-Men, era un passato vissuto in Giappone. Ed è proprio in Giappone che si svolge la miniserie Wolverine (vol.1) del 1982. In realtà nella miniserie Claremont non svela nient’altro del legame con il paese del sol levante con Logan, semmai lo rafforza grazie alla storia d’amore con Mariko Yashida iniziata nelle già citate storie degli mutanti X. La miniserie si può tranquillamente inserire nel contesto revisionistico del fumetto americano degli anni 80, mostrandoci la sconfitta, fisica e spirituale di Logan. Quindi non un Wolverine invincibile, anche se non perde occasione per ricordarci che lui è il migliore in quello che fa. Inoltre assistiamo al debutto di Yukio, altra figura importante della vita di Logan dando così vita ad una sorta di triangolo amoroso. Mariko e Yukio, sono l’una l’esatto opposto dell’altra ma entrambe non sono altro che una personificazione dell’animo di Logan: la prima di nobili origini, conduce una vita tranquilla nonostante i legami criminali della famiglia, il sogno di una vita normale da parte di Logan, l’amore spirituale, quello vero e puro; la seconda di umili origini, avventuriera e assassina, dallo spirito selvaggio sempre pronta a sfidare la morte come se fosse un gioco, l’amore carnale e libero di dare sfogo ai propri istinti. Ai disegni Frank Miller ai tempi con uno stile più anonimo e meno personale, viene difficile pensare che non abbia contribuito alla storia vista la presenza di elementi tipici delle sue storie, come i ninja della Mano, introdotti dallo stesso Miller sulle pagine di Daredevil.
Uncanny X-Men 172 e 173 si ricollegano al finale di questa miniserie mostrandoci il matrimonio tra Logan e Mariko che purtroppo non avverrà. In realtà questi due episodi estrapolati dalla serie mutante non mostrano per intero la verità sulla decisione di annullare il matrimonio, sta di fatto però che questo non avverrà mai più.
Sempre in Giappone si svolge la miniserie Kitty Pryde e Wolverine di metà anni 80, disegnata da Al Milgrom. Sorta di sequel della mini precedente, svela dettagli sul passato samurai di Wolverine e per la prima volta lo vediamo nelle vesti di mentore, quasi padre, nei confronti di Kitty, ruolo che con gli anni verrà ripreso più volte e approfondito, come ad esempio con Jubilee e Armor, e più recentemente in Wolverine e gli X-Men di Jason Aaron. Kitty subisce una notevole evoluzione acquisendo maggiore maturità e determinazione sotto la guida di Logan. Tornano temi gia proposti nella mini dell’82 come il senso dell’onore e i ninja.
In Wolverine e la Tigre (Marvel Comics Presents 1/10) l’azione si sposta a Madripoor. Seppur creata sulle pagine di New Mutants pochi anni prima sempre dallo stesso Claremont, la città sembra essere un estensione del carettere di Logan, un pò come lo sono Mariko e Yukio. Una città divisa dove lussuosi palazzi si ergono tra una miriade di baracche, ricchezza e povertà, nessuna legge. Queste zone però possono offrire entrambe cose che non ci si aspetterebbe e quella che pare essere una netta divisione tra bianco e nero da vita a zone grigie. Proprio come l’animo di Logan. Quella che potrebbe apparire come una delle tante avventure del mutante in realtà non fa altro che porre le basi per quello che sarà la serie regolare Wolverine (vol.2) iniziata sul finire del 1988, dove Logan assunta l’identità del Guercio e costretto a ridurre al minimo l’uso degli artigli (all’epoca gli X-Men erano creduti morti) si trova spesso ad affrontare i boss criminali intenzionati ad assumere il controllo dell’isola di Madripoor, e viene messo di fronte a sfide inusuali rispetto a quanto visto nelle pagine di Uncanny X-Men, collaborando con personaggi dalla moralità ambigua, spesso dovendo scegliere tra il male minore. Il cast di comprimari, tra cui l’allora detective Jessica Drew (la Donna Ragno) e una ritrovata Karma dai New Mutans, contribuiscono ad approfondire sempre di più il carattere già sfaccettato di Wolverine, sempre diviso tra l’essere un solitario e l’essere un leader ed eroe, i cui indizi del passato vengono sparsi qua e la senza svelare troppo.
Storie indispensabili per comprendere perchè Wolverine è il migliore in quello che fa.