Buffy l’ammazzavampiri stagione 10 – Recensione

Nuova stagione, Nuove regole e nuovi problemi per la nostra cacciatrice preferita! O forse meglio dire… “vecchi” problemi?
La decima stagione fumettistica di Buffy l’ammazzavampiri (Buffy The Vampire Slayer) edita da Dark Horse tra il 2014 e il 2016 suddivisa in 30 albi più un brevissimo special per il Dark Horse Day non è mai stata pubblicata in Italia il che è davvero un gran peccato dato che a parer mio si rivela la stagione più equilibrata e vincente per Buffy in questo particolare media, in USA sono stati poi pubblicati sei volumetti che contengono tutti i numeri e la comoda Library Edition in tre omnibus. (sostenete la saldaPress che magari riuscirà a recuperare anche qualcosa di queste serie precedenti!) e finalmente pubblicati da saldaPress tra il 2021 e il 2022 in tre comodi volumi cartonati di quasi 300 pagine al prezzo di 29,90 euro ciascuno. Ci siamo fermati alla nona stagione in Italia che pur non essendo un grandissimo casino come l’ottava ha comunque scoraggiato in parte il fandom, giusto grazie ad un finale corale frizzante ed action ci dava speranza per il futuro e dato il particolare evento che coinvolgeva il rinnovo della magia con una breve scena “post-finale” in cui i poteri di alcuni vampiri venivano estesi ad altre abilità, l’asticella delle sfide si presentava alzata.

La decima stagione di Buffy comincia proprio da questi fattori, i “nuovi demoni” presentano caratteristiche sconosciute, il tutto diventa ignoto e persino le pagine del libro della magia che ci accompagna dalla primissima stagione si presentano totalmente bianche, qualcuno deve riscrivere con criterio le regole magiche, eppure non si può cambiare il passato, certe cose non possono essere riscritte così come non si può modificare e depotenziare un presente nuovo, una sorta di nuova etnia o cambiamento metaforico generazionale, perciò la tematica della stagione risulta essere più che una battaglia contro i nuovi demoni, quella contro i propri, ed ecco che per la prima volta in maniera stabile una stagione a fumetti affronta con le varie situazioni legate anche singolarmente ai nostri eroi (Buffy, Xander, Dawn, Willow, Spike, Andrew, Giles e le incursioni di nuovi e vecchi personaggi fra cui anche Angel) degli argomenti in maniera veramente molto simile alla serie tv, in cui il soprannaturale diventa la perfetta metafora di discorsi più intimi e di cambiamento, lasciatemi dire poi che il modo in cui viene trattata la responsabilità e il coraggio di prendere delle scelte sia eseguito forse per la prima volta in maniera veramente più matura, seppur velocizzata dal media in questione in certi momenti, non è banale, i personaggi più volte tornano sui loro passi, tentano di sbagliare per la paura del cambiamento, per la paura di tornare ad un passato di sofferenza che noi ben conosciamo nonostante un mondo che vada avanti inesorabilmente, perciò l’ho trovata veramente molto in linea con i nostri tempi. Da qui in poi farò piccoli spoiler per spiegare meglio questo discorso sulle “responsabilità”, come già detto precedentemente per l’articolo su Angel & Faith ci troviamo anche questa volta davanti all’accoppiata veramente in forma di Christos Gage e Rabekha Isaacs (con qualche incursione nei disegni di Megan Levens che a dire la verità era meglio non ci fosse poiché spezza alquanto il ritmo visivo seppur usando sempre con uno stile pop), e di fronte ad una stagione must have per quanto riguarda Buffy e gli Scoobies, nonostante i livelli di scrittura di questa stagione non siano gli stessi leggermente più alti ottenuti col vampiro (abbiamo anche un cast molto più ampio e complesso) nella storia editoriale un po’ più disastrata dedicata alla cacciatrice questo è veramente un piccolo miracolo, perciò vi consiglio di recuperarla!


Responsabilità e paura talvolta vanno a braccetto, inutile dire che il mondo che cambia sia la perfetta metafora di tutta questa new wave giovanile che non per forza di cose deve essere malvagia o dannosa, ricordiamoci che ormai nel mondo di Buffy il soprannaturale si è rivelato e rende molto più difficile alla cacciatrice stabilire cosa è bianco, nero o grigio, soprattutto poi quando rimani ancora al di fuori delle cacciatrici usate direttamente dalle forze governative. I nostri personaggi a questo punto devono fare i conti con un passato che ancora non hanno veramente avuto modo di digerire, Giles nella sua nuova forma dopo la resurrezione deve fare i conti con un fisico e un’esperienza che non combaciano e questo non solo da principio a gag ma anche ad alcune riflessioni, Xander e Dawn devono recuperare da zero il loro rapporto dato che di tutte le persone Dawn perde le memorie proprio legate a lui, il loro viaggio nei mondi paralleli per tornare a casa diventa anche un viaggio di fiducia reciproca e di recupero, parallelamente Buffy e Spike con la loro lunga storia di tira e molla e mai veramente finita, fingono di avere un’amicizia che non può essere solo tale, rispecchiando perfettamente la parole usate da Spike nella terza stagione (in quel caso per Angel e Buffy), tentano di recuperare la loro relazione e questa volta nel loro nuovo ruolo che ricoprono, non possono più davvero farsi del male come una volta e ammetto che uno dei pezzi che rispecchia di più le varie metafore della stagione riguarda proprio la scelta finale di Buffy sul rapporto con Spike che culmina nella parte finale in un discorso finalmente molto maturo da parte della cacciatrice che ricordiamo sembrava essere di colpo regredita nelle due stagioni precedenti, ho quindi ritrovato la Buffy consapevole lasciata nella settima stagione e credetemi non è tanto un discorso sulle preferenze di coppia qui quanto qualcosa che più si ripercuote attivamente nella trama riguardante il libro bianco e il villain finale, che peraltro è un personaggio conosciuto ossia D’Hoffryn, e dalla figura di D’Hoffryn ritroviamo anche Anya che nonostante sia solo una proiezione creata da quest’ultimo finalmente risolve quello che secondo me è sempre stato un grande buco nella vita di Xander, le interazioni fra loro due e il commovente finale riescono forse a dare un pizzico di giustizia a quanto accaduto nella settima stagione e a quanto poi si era dimenticato nei fumetti subito successivi. In questa stagione chiunque vorrà rubare il libro e provare a riscriverlo per i più svariati motivi, la tragicomica relazione di Clem con Harmony, Giles per tornare al suo status quo, Spike tentato dalla volontà di tornare pienamente umano per avere una vita normale con Buffy, Dracula per tornare ad essere il vampiro originale supremo e signore delle nuove regole magiche (episodio anche divertente), D’Hoffryn e la Wolfram e Hart per il potere (Lilah Morgan nell’aldilà rimane un po’ un’occasione sprecata però), tutto questo mentre la confusione di Buffy al riguardo diventa sempre più lampante, la risoluzione finale coinvolgendo il mondo della magia e persino qualche nemico è vincente, così come la scelta di una nuovo concilio magico proprio con una presenza attiva di Buffy fra i membri, direi che potrebbe benissimo fungere quasi da finale definitivo della serie, talmente l’effetto hype e di completezza che trasmette. Peccato che invece hanno voluto continuare e se la stagione undici presenta forse l’argomento più adatto alla convivenza tra il magico e l’ordinario nel mondo (stranamente poi in un contesto politico particolare Trumpiano) arriva decisamente in ritardo ma prossimamente ne parleremo meglio.
Le ultime due righe le voglio spendere su un solo numero un po’ più slegato dalla trama principale ma necessario dati gli argomenti del telefilm e il rapporto quasi nullo con la figura paterna della nostra cacciatrice, dopo che solo le prime due stagioni televisive si erano occupate in modo altalenante di questo aspetto, qui torna l’argomento e direi che era anche ora di affrontarlo o quantomeno metterci un punto data l’età ormai adulta della cacciatrice . quello che ne è uscito è stato veramente toccante nonostante la vera figura paterna di Buffy da ormai molti anni fosse ormai scontata e suggerita più volte ma già solo per questo numero varrebbe la pena di recuperare la stagione.

Classificazione: 4 su 5.

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2 Risposte a “Buffy l’ammazzavampiri stagione 10 – Recensione”

  1. Sembra esserci parecchia carne al fuoco, una storia ambiziosa e un po’ psichedelica, tutti che ritornano dalla tomba (sembrano mancare solo la madre di Buffy e Cordelia)…
    Può essere carina, ma anche indigesta, far tornare tutto sarà un’impresa.
    Anche perché nel futuro dovrebbe esserci quell’unica cacciatrice, Frey, quella col demone come Osservatore, se non è stata decanonizzata.

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