Batman: The Killing Joke – Recensione

Batman: The Killing Joke – Recensione

The Killing Joke, la storia di Batman (o del Joker?), scritta nel 1988 da Alan Moore e disegnata da un sublime Brian Bolland presenta l’ennesima fuga del Joker dal manicomio criminale Arkham. Ma stavolta c’è qualcosa di diverso… Il Joker ha intenzione di allestire in modo teatrale e crudele la dimostrazione che lui non è diverso da chiunque altro. O meglio che tutti nei suoi stessi panni reagirebbero come ha fatto lui… persino Batman. La cosa più spaventosa? Forse potrebbe aver ragione. Ci vengono svelati in piccoli flashback i ricordi distorti del Joker di una “possibile” vita precedente inesorabilmente intrecciati al terribile crimine che commette nel presente ai danni di una inerme Barbara Gordon (alias Batgirl) e di fronte all’impotenza di suo padre, il commissario James Gordon. Al termine di questa pessima giornata la vita fumettistica dell’epoca di questi personaggi cambierà radicalmente.

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“Salve. Sono qui per parlare. Ho pensato molto, ultimamente, a te e a me. A quello che ci accadrà, alla fine. Finiremo con l’ucciderci, vero? Forse tu ucciderai me. O forse io ucciderò te. Forse prima. O forse poi.” -Batman.

Alan Moore (Watchmen, From Hell) è noto per avere una morbosità pazzesca nelle sue sceneggiature, oltre alla sua capacità spiazzare di continuo il lettore. Con questa graphic novel non ci presenta solo una delle migliori storie sull’arcinemico di Batman di sempre, ma la definitiva. Da questo albo in poi il rapporto di Batman e di Joker, che già prima vantava di essere uno dei pochi in campo fumettistico capace di contenere così tante somiglianze e dissonanze fra i personaggi in questione, diventa qualcosa di più morboso, di più ossessivo e tossico.

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The Killing Joke definisce e spiana il modo di scrivere questa relazione fra nemici per molti anni a venire.

All’epoca fu un servizio per i personaggi ad oggi forse più un disservizio dato che esistono più storie copia e incolla di The Killing Joke che non altre e nuove storie belle di Joker e Batman con qualcosa di davvero originale.

Infatti, come tanti fumetti di quella stessa epoca, in TKJ non abbiamo più un taglio netto e definitivo tra buoni e cattivi ma un grigiore molto più pertinente al mondo di Batman che per la prima volta in modo così intimo e reale affligge anche la figura del clown ghignante che era sempre stato più definito verso un male più confortante. Lo rimane sicuramente un cattivo, l’atto ai danni di Barbara è qualcosa di disgustoso, di umiliante, ingiusto. Eppure Moore vuole disturbare il lettore e farlo riflettere proprio con quello che succede nel passato del Joker, senza però mai giustificarlo. Siamo noi che in qualche modo proviamo pena per questo comico fallito che ha decisamente una pessima giornata. Questo concetto difatti non è distante dal dramma vissuto in una sola notte del piccolo Bruce Wayne. Però c’è qualcosa di più diretto, quasi di già scritto nei flashback del Joker.
ll rosso come colore che si ripete nelle vignette. Il voler ottenere qualcosa in fretta andando subito ad accettare sottostare ai piani di due criminali disorganizzati. L’aria di tragedia annunciata rimane palpabile come dev’essere per non farci davvero perdere la lucidità, per ricordarci che forse un modo di agire meglio c’era, di non buttare la propria vita come questo folle assassino, nemmeno di fronte alla tragedia.

Ed ecco infatti che il vero eroe si erge, non Batman ma il commissario Gordon. Gordon non accetta compromessi, nonostante sia un padre, nudo, torturato, umiliato e posto davanti alle immagini sofferenti delle figlia. Vuole il criminale tra le sbarre come da protocollo, come vuole la legge, anche questa è una sfida al lettore, forse come Batman e come il Joker lo siamo tutti, è più facile diventare così… ma la “pazzia”/eroismo di James Gordon di non prendere a mazzate chi ha fatto questo alla propria figlia… ce l’avete? Ce l’abbiamo? Moore in 46 pagine ci presenta in modo molto semplice tre modi di riflettere sulle proprie scelte davanti alla tragedia e al male, tutto finisce nella pioggia come comincia, finisce con una battuta che non ha risposta. A Gotham ci sono solo le domande , si sà.

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Batman The Killing Joke

BATMAN: THE KILLING JOKE

  • Edizione italiana: Panini Comics, 2023
  • Edizione originale: Batman: The Killing Joke, DC Comics, 1988
  • Storia: Alan Moore
  • Disegni: Brian Bolland
  • Formato: cartonato
  • Prezzo: Euro 12

Classificazione: 4 su 5.

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