The Mandalorian stagione 2 – Recensione

Recensione della seconda stagione di The Mandalorian, la serie in streaming su Disney+

Con molto ritardo, non solo rispetto alla sua uscita ma anche da quando l’abbiamo vista facciamo due chiacchiere sulla seconda stagione di The Mandalorian, semplicemente il miglior prodotto targato Star Wars uscito nell’epoca Disney, creata da Jon Favreau. Ma metto subito le mani avanti, questa sarà un opinione un po’ fuori dal coro dal momento che questa seconda stagione ci ha convinto e coinvolto decisamente meno della prima.

Insomma, continua il viaggio del Mandaloriano Din Djarin (Pedro Pascal) per proteggere il Bambino dalle grinfie di ciò che rimane dell’Impero e soprattutto da Moff Gideon (Giancarlo Esposito), il tutto mentre questo strambo duo, questa particolare coppia padre-figlio, vive le più disparate avventure.
Nel guardare la serie, nel vedere i protagonisti vivere queste avventure apparentemente separate tra loro durante il loro viaggio, il mio pensiero non è potuto che andare a serie tipo Xena o Hercules. Sento già alcuni di voi urlare al sacrilegio, ma il mio non vuole essere affatto un insulto, anzi è un complimento, vuoi mettere la cifra stilistica che caratterizzava Xena ed Hercules? Ti bastavano pochi minuti, poche inquadrature per capire cosa tu stessi guardando, il tocco tipico ereditato da Sam Raimi, ma sto divagando. In fondo Mando e Baby Yoda sono protagonisti episodi e avventure che ricordano non poco quelle vissute dai protagonisti delle serie fantasy create da Robert Tapert negli anni ’90, hanno lo stesso sapore avventuroso e allo stesso tempo semplice con la sola differenza che il budget è notevolmente maggiore per quanto riguarda The Mandalorian, impossibile non notarlo.

Il problema da parte nostra è stata nella gestione della trama orizzontale e soprattutto il coinvolgimento di altri personaggi presi dalla mitologia recente di Star Wars. Vada per il ritorno di Cara Dune (Gina Carano) e Greef Karga (Carl Weather, che a sto giro ha pure diretto un episodio) ma l’introduzione delle versioni live action di Ahsoka Tano, interpretata da una Rosario Dawson semplicemente perfetta nella parte, Bo-Katan, interpretata da Katee Sachoff, e persino un Boba Fett leggermente sovrappeso con il volto di Tamuera Morrison, mi sono semplicemente sembrate delle operazioni fan service, anzi senza sembrarlo è proprio ciò che sono! E non che non abbiano funzionato ma per la prima volta abbiamo avvertito il peso ingombrante della continuity, e veniamo da anni di letture Marvel, DC e persino dell’Universo Espanso dello stesso Star Wars.

Quindi bene ma non benissimo, divertente, ben confezionata e con quel finale sorprendente e commovente, sicuramente poco sopra la media delle serie tv di questo genere, ma che poteva essere gestita un po’ meglio senza allungare eccessivamente il brodo in nome di forzature evidenti.

Classificazione: 3.5 su 5.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

3 Risposte a “The Mandalorian stagione 2 – Recensione”

  1. Mi sto facendo giusto in questi giorni un rewatch della prima stagione (al quale seguira la seconda, of course). A me Star Wars aveva abbstaza stufato, mi sono innamorato di ep VIII ma vedendo poi come è stato denigrato dalla totalità dei fan e di come poi abbiano fatto marcia indietro su molte cose con ep IX mi era totalmente sceso l’interesse.
    La prima stagione devo ammettere però che mi era piaciuta. E mi piaceva anche per il suo svolgersi lontano dalle storie di Jedi e Skywaker e per il suo essere molto orizzontale, con ogni episodio che era quasi a se stante (ormai sembra che ogni serie debba avere delle super trame super intricate e super misteriose…secondo me si perde il senso di “avventura” che dovrebbero/potrebbero avere molte serie).
    Il paragone con Xena e Hercules è perfetto, non ci avevo pensato ma effettivamente sembra una versione moderna di quelle serie lì.
    Anche la seconda stagione mi è piaciuta ma effettivamente si sentiva che il peso era diverso, evidentemente Filoni e Favreau avevano voglia di mettere mano nella mitolgia Lucasiana (con tutti i suoi pro e i suoi contro). E probabilmente l’hanno anche usata come trampolino di lancio per serie future (Ahsoka, Boba, il ritorno di Fennec in vista di The Bad Batch…).
    PS: battute a parte sul peso di Boba Fett…ma ci rendiamo conto che questa serie si svolge pochi anni dopo Il ritorno dello Jedi? Luke non è invecchiato di un giorno mentre Boba è “vecchio” e sovrappeso XD Per carità sono cose su cui si passa sopra (anche perché le scene con Tamuera erano cazzutissime) però mi ha fatto sorridere 😀

    1. Quoto tutto, soprattutto la parte su Ep. VIII. Per l’esattezza sono passati cinque anni da Il Ritorno dello Jedi, evidentemente stare dentro la pancia di un sarlacc non fa bene XD
      Il paragone con Xena ed Hercules è nato da un recente rewatch di Xena iniziato e poi piantato lì su Prime Video, peccato non siano restaurati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.