Il successo inaspettato di Street Fighter: Assassin’s Fist portò alla realizzazione di un sequel intitolato Street Fighter: Resurrection. Alla regia troviamo nuovamente Joey Ansah mentre Mike Moh e Christian Howard riprendono i ruoli rispettivamente di Ryu e Ken.
Inizialmente volevano realizzare un sequel intitolato Street Fighter: World Warrior. In questo sequel mai realizzato i due guerrieri si sarebbero scontrati con M. Bison e la sua organizzazione criminale. Ma Capcom spinse perché realizzassero qualcosa di più vicino a Street Fighter V come materiale promozionale.
Il risultato fu Street Fighter: Resurrection, una mini web serie di soli quattro episodi dalla durata di dieci minuti circa ciascuno. La webserie venne pubblicata sul canale Machinima nel dicembre 2016.
La trama di Resurrection
Resurrection si svolge dieci anni dopo gli eventi narrati in Assassin’s Fist. Da alcuni dialoghi capiamo che i due guerrieri si sono scontrati con Bison sconfiggendolo e che Ryu è riuscito finalmente a domare il Satsui No Hado.
I due vengono chiamati dall’Interpol per aiutare in una missione sotto copertura su un traffico di armi. Allo scambio compare la doll Decapre che scopre il trucco, ne segue un violento scontro a cui poi si uniscono anche Charlie Nash e Laura Matsuda come terza parte.
Il resto del cast
Katrina Durden, che potreste aver intravisto in Doctor Strange e in un episodio di Tenebre e Ossa, è Decapre.
Lo stuntman e artista marziale Alain Moussi, protagonista di film come Kickboxer: Vengeance e Jiu Jitsu interpreta Charlie Nash.
La stuntwoman Natascha Hopkins interpreta Laura Matsuda.
Infine l’attore e artista marziale Silvio Simac, che potreste ricordare in Danny The Dog, John Wick 3, e nel cast della decima stagione dell’edizione italiana di Ballando con le stelle, interpreta M. Bison.
Giudizio in breve
Tutto ciò di buono che si è visto in Street Fighter: Assassin’s Fist dimenticatelo.
Si nota subito una diversa impostazione nella web serie, di quanto abbiano pesato le imposizioni volute da Capcom per riallacciarsi a tutti i costi a Street Fighter V.
Assassin’s Fist funzionava perché dietro c’era non solo passione ma un idea ben precisa su cosa raccontare, e tutto sommato, con tutti i loro limiti, poteva sembrare un film. Anzi, non sfigurava affatto di fianco a tanti filmacci action che escono di continuo.
Rerurrection nel suo montaggio finale, tolto il titolo e il riassunto, non raggiunge nemmeno i 40 minuti, più che un cortometraggio sembra il pilot di una serie tv mai realizzata.
Ma soprattutto sbaglia tutto per quanto riguarda le arti marziali. In una mezzora abbondante si parla, si spara e ci si picchia molto poco, e quel molto poco è decisamente meno convincente rispetto a quanto visto in Assassin’s Fist.
Edizione italiana
In Italia la web serie fu resa disponibile su Tim Vision nel 2017, a differenza del suo predecessore non venne doppiata.
HERE COMES A NEW CHALLENGER >> STREET FIGHTER V