Georgie – Recensione

Georgie Magic Press vol.1Lady Georgie è un manga di Man IzawaYumiko Igarashi, del 1982 di genere shojo.

“La serie è ambientata nella seconda metà del XIX secolo, quando l’Australia era ancora una colonia penale dell’Inghilterra. Una sera, durante un terribile temporale, il signor Butman, un agricoltore del luogo, trova una donna in fin di vita, Sophie, che gli affida la figlia Georgie, ancora in fasce. Conoscendo il pericolo, anche se la donna sembrava fuggita dal vicino campo di prigionia, l’uomo decide di prendere con sé la bambina. Georgie viene così adottata dalla famiglia Butman, composta dal padre, dalla madre Mary e dai due fratelli Abel e Arthur. La madre adottiva non riesce però ad accettare la piccola Georgie: a turbarla sono sia le sue oscure origini che il timore, peraltro giustificato, che, crescendo, la ragazza possa portare scompiglio tra Abel ed Arthur. La famiglia Butman decide di tenere Georgie all’oscuro del suo passato, così la ragazzina cresce felice assieme a quelli che crede essere i suoi fratelli di sangue…”In pochi nati sia negli anni 80 sia nei 90 non avranno mai sentito parlare di Georgie, conobbi l’anime da bambina non mi piacque e devo dire nemmeno da più grande, credo di non averlo mai visto finire, perciò perché sono qui a scrivere? Capita che durante l’ennesima replica in mattinata, molto tempo fa, su Italia Uno, mi assalì la curiosità di sapere come effettivamente finiva questa storia, come al solito idee di cui mi pento, o forse no?

Mi spoilerai il finale originale e tutto sommato, leggendo tutto ma proprio tutto della trama con occhio più adulto m’intrigò non poco, aveva quel non so che di telenovela trash (di quello bello però eh) per cui valeva la pena darci un’occhiata, e caso vuole che trovai un po’ di tempo dopo i 4 volumetti della Magic Press con lettura nel senso giusto e pure tavole a colori ad un ottimo prezzo, neanche a dirlo mi ci fiondai.

Presi a leggere il manga con basse aspettative sia per l’epoca in cui fu scritto, sia per gli argomenti trattati, ero pronta a trovarmi di fronte tutta quella smielosaggine dell’anime e invece più scorrevo le pagine e più mi coinvolgeva, nonostante sapessi del drammatico finale, leggerlo fu davvero triste, il manga era riuscito a fare l’impensabile! Affezionarmi a qualcosa di cui non avevo mai avuto davvero interesse ne come genere ne come filone narrativo. Georgie arriva infatti da quei numerosi manga di moda all’epoca con storie drammatiche di bambini e bambine che affrontano la dura realtà nella quale vivono durante la crescita, in pratica il genere nato e suggerito da alcuni romanzi classici di letteratura, basta pensare ad Heidi, capostipite di queste opere. Uno dei pregi sicuri di questa storia è intanto essere una trama originale, a se stante, non presa da romanzi o da riadattamenti, riesce a mischiare il genere romantico con un genere più storico, senza farne di entrambe le parti il suo tema centrale un po’ come invece avviene nell’anime con il lato sentimentale.

La narrazione effettivamente potrebbe sembrare un po’ vintage non ai livelli di un Devilman di Go Nagai, ma a volte il capitan ovvio è lì dietro l’angolo pronto a palesarsi nelle frasi, tuttavia nonostante argomenti pesanti è scorrevole, non si prende mai veramente troppo sul serio, come scrittura risulta quindi efficace e coinvolgente anche per un lettore pigro o poco adatto al genere. Ottimo invece lo story-telling, si da spazio alle situazioni giuste, quelle comiche, importanti, drammatiche, con la giusta dose e i disegni sono veramente gradevoli e ricchi di particolari, una su tutte che può far ricredere anche il più scettico è sicuramente tutta la sequenza finale, la scena d’amore, di sesso e di disperazione al contempo tra la protagonista e l’amore della sua vita (?) è drammatica, intensa, mai volgare o fanservice cosa abbastanza ironica visto che ingiustamente Georgie è da sempre bollato come portatore di oscenità (trash su certe cose si, ma non è quello il bello? L’osceno lo lasciamo a quella smutandata di Heidi in mezzo ai monti che ne dite?).

La storia è sicuramente il punto forte del manga, il viaggio della protagonista per scoprire la propria identità e tutte le mazziate che da ciò inevitabilmente ne derivano, certo è un incipit banale, già visto in questo genere, anzi sono proprio tutti così, ma gli avvenimenti farebbero davvero invidia ad un qualsiasi serial televisivo anche moderno (ma Netflix , ma invece di Anna la piagnona perchè non la passionale Georgie?!? Spiega!). I personaggi sono caratterizzati il giusto, si capiscono in poche righe, ma non ci sono nemmeno tutti quegli stereotipi troppo tipici di questi manga, la stessa protagonista non ha la lacrima facile nella sua versione cartacea, è una ragazza ingenua, allegra e volenterosa, direi anche forte a suo modo che impara a crescere tramite il dolore di grosse perdite e addii, direi che di base infatti il personaggio meglio caratterizzato sia proprio lei. Per dire, il drammatico amore con Lowell che comincia da classica storia rosa stereotipata nasconde poi un sacco di insidie prima che un avvenimento spiacevole ne metta fine, un’ottima sequenza anche quella, con una Georgie che nonostante tutto il lavoro a cui si diede per risolvere la situazione non poté fare niente contro un destino che rende tutti le persone impotenti.

Insomma Georgie è un manga che mi ha stupito, non è certamente un capolavoro imprescindibile ma non avrei mai detto che il manga di un anime che non ho mai finito e non ho nemmeno intenzione di guardare (anche dal momento che il finale è totalmente diverso) mi facesse ricredere. Una storia leggera per chi vuole un po’ peccare, per chi ha il gusto del proibito, a dirla tutta la storia di Lady Georgie sarebbe perfetta e pronta per la DC Vertigo, o per un Frank Miller, non dovrebbe modificare nulla della trama solo scriverne testi e dialoghi, scusate ma immagino già l’orgasmo cerebrale in certe situazioni XD.

In conclusione Georgie è un manga piacevole e consigliato se lo trovate in giro o a buon prezzo (l’edizione Magic Press su tutte), come “must” può anche aspettare un po’. Da provare insomma.

9 Risposte a “Georgie – Recensione”

  1. Mai letto, ma ricordo che non reggevo il cartone. Uno dei pochi che non guardavo (di robe circa-shojo, preferivo maghette sparse :P)
    Credo che l’accusa di oscenità venisse dalle varie scene di nudo o un po’ più piccanti, tipo non ricordo quale fratello adottivo che la scaldava col suo corpo. Le situazioni non erano da bambini e in quegli anni, i cartoni erano considerati ingiustamente cosa esclusiva per l’infanzia 😕

  2. Anche io non ho mai letto e ho vago ricordo del cartone (non lo guardavo), diciamo che questo filone del cartone animato di crescita e formazione non mi entusiasmava, io volevo le battaglie :D. A parte gli scherzi, dopo quest’ottima recensione sono andato a leggermi la trama sulla wikipedia.

    Possiamo quindi riassumere che è la storia del triangolo tra una ragazza e i suoi fratelli adottivi? 😀

  3. Ho l’edizione Star Comics, quella che per l’ultimo volume strillava “alla fine, uno di loro morirà!” con le immagini dei protagonisti XD
    Comunque, sottoscrivo quel che hai detto, è vero che spesso i dialoghi sono scontati ma ci si accontentava con poco, all’epoca…^^

    Moz-

  4. Anche io non l’ho mai letto.
    Lo scorsi anno la mia ragazza ha rivisto (divorato in pochi giorni) tutto l’anime che era nel mio prezioso hard disk, ora le ho recuperato il manga. Penso divorerà anche quello, deve solo partire, per quello le ci vuole un po’.
    A me ricorda un bellissimo periodo, la mia infanzia ma non sono andato mai molto oltre la sigla.

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