Dopo circa vent’anni di assenza, Zorro, l’eroe mascherato creato da Johnston McCulley, nel 2024 è tornato protagonista di non una ma ben due serie, una spagnola (attualmente in onda su Canale 5) e una francese realizzata per France 2 con protagonista il premio Oscar Jean Dujardin distribuita in Italia in streaming da Paramount+ a partire dal 6 Dicembre.
Se escludiamo la serie animata Zorro: The Chronicles del 2015, l’ultimo film è la Leggenda di Zorro con Antonio Banderas che risale al 2005, mentre in tv è stato protagonista di una telenovela colombiana del 2007 inedita in Italia.
Il che è strano dal momento che il personaggio dal 2013 è diventato di dominio pubblico, nel pieno boom dei cinecomics e dei supereroi, di cui Zorro è sicuramente uno dei primi precursori del genere avendo poi influenzato la creazione di svariati eroi, uno a caso? Batman. Ma forse il semi flop di The Lone Ranger la dice lunga sull’interesse del pubblico moderno verso personaggi e ambientazioni di questo tipo.
La serie si svolge nel 1820, sono passati vent’anni da quando Don Diego de La Vega ha appeso il costume al chiodo, sembra quasi metanarrativo a ripensarci con quel vent’ennio di assenza reale dalla tv. É sposato da anni con Gabriela e sta per prendere il posto del padre come sindaco della città di Los Angeles. Ma l’assenza del padre ha creato un vuoto di cui il meschino Don Emmanuel approfitta subito. Diego, sempre più con le mani legate per via del suo ruolo, comprende che certe ingiustizie possono essere risolte solo da Zorro. O almeno così sembra…
Insomma, questo Zorro made in France è una sorta di Ritorno del Cavaliere Oscuro dell’originale Cavaliere Oscuro, e non cito a caso l’opera di Frank Miller dal momento che questa serie gioca tanto con la decostruzione del personaggio. Purtroppo fallendo miseramente.
Zorro è composto da 8 episodi, che potrei dividere esattamente in un ottima prima parte e una pessima seconda parte.
L’idea di un Diego cinquantenne diviso nuovamente dalla sua doppia identità ma schiacciato dai doveri da sindaco e da un matrimonio non esattamente idilliaco è sulla carta ottima. Ed è anche scritto in modo divertente, non si prende troppo sul serio, anzi i toni sono quasi farseschi, un po’ riprendendo i toni leggeri delle vecchie serie tv, un po’ facendo leva su tematiche attuali come il razzismo e il femminismo ma senza mai farci la paternale, anzi a volte sembra quasi prendere in giro la scrittura moderna di tanti prodotti televisivi e cinematografici. Peccato che la genialità di questa serie stia tutta qua, sulla carta e in poche battute.
Dal quinto episodio il divertimento cede presto il posto alla noia. E a tutta una serie di situazioni talmente assurde che non ti fanno pensare che gli autori forse hanno voluto strafare facendola fuori dal vaso, ma che il vaso non lo hanno visto proprio.
Mi vedo costretto a fare spoiler. Ma tranquilli, il box nasconderà il tutto, apritelo solo a vostro rischio e pericolo.
Questo Zorro da via a tutta una serie di situazioni che non sono nemmeno delle brutte idee ma sono sfruttate male. Il tutto infarcito da tanti personaggi e delle sotto specie di sottotrame che a conti fatti non hanno poi molto peso, o ce le si dimentica o vengono trattate di corsa per via a quella sorta di farsa decostruzionista. Ad un certo punto la contesa contro Don Emmanuel passa in secondo piano, sembra che per certi versi Diego diventi il villain di se stesso,
Chiudo con due dettagli che ho proprio faticato a mandar giù, oltre al pessimo risultato della seconda parte. Intanto la sigla in francese che mal si adatta all’ambientazione ma soprattutto le scritte in francese. Qualsiasi cosa scritta aveva il testo in francese, nemmeno lo sforzo di far finta che la lingua parlata fosse lo spagnolo o mal che vada l’inglese che iniziava a prendere piede, va bene che non è un documentario ma almeno rendimelo credibile.
Pare che Jean Dujardin avesse espresso il desiderio di interpretare Zorro nel 2010, non sono del tutto sicuro che intendesse esattamente questo.
ZORRO
- Titolo originale: Zorro
- Creata da: Benjamin Charbit, Noé Debré
- Regia: Émilie Noblet, Jean-Baptiste Saurel
- Genere: avventura, supereroi
- Episodi: 8
- Anno: 2024
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