Wolverine: Arma X – Recensione

Recensione di Wolverine: Arma X il capolavoro scritto e disegnato da Barry Windsor-Smith.

Non me ne vogliano i vari Chris Claremont, Mark Millar e tutti gli altri autori che si sono cimentati con il personaggio di Wolverine scrivendone storie più o meno importanti ma per me Arma X di Barry Windsor-Smith è LA storia definitiva di Wolverine, non solo per via del carattere affettivo che provo per quella che fu essenzialmente la prima storia a fumetti che lessi da bambino non solo su Wolverine ma sui mutanti Marvel in generale, non solo perché narra quelle che sono le vere origini del personaggio (con tutto rispetto per Wolverine: Origini di Paul Jenkins) ma anche e soprattutto perché ci troviamo di fronte ad una storia monumentale, una storia dedicata ad un personaggio mainstream ma concepita e realizzata con altissima autorialità qualcosa che oggi fatico molto a trovare.

Con l’uscita della nuova edizione nella collana Marvel Must-Have, perché mai come questa volta ci troviamo di fronte ad un vero titolo che non può mancare nella collezione di un lettore Marvel e non, ne ho approfittato per rileggere una delle mie storie preferite di sempre e per sostituire quel volume datato Novembre 1994 che continuerò a conservare ma che ormai è consumato.

Arma X per un bambino di soli nove anni non è esattamente una lettura semplice e probabilmente poco adatta, non solo per via del sangue e della violenza mostrata ma per la sua struttura narrativa, nel corso degli anni l’ho riletto più volte ma questa volta erano davvero tanti anni dall’ultima lettura e riallacciandomi a ciò che vi dicevo parlandovi di Scream, sull’esperienza che ci tempra per metterla giù in modo semplice, ho trovato fantastico ed esaltante trovarci nuove sfumature a 36 anni che prima non avevo colto in alcun modo e citare un horror come Scream non diventa più una casualità ma è dovuto se si parla di Arma X, perché è di questo che stiamo parlando, non una storia supereroistica ma di un vero e proprio horror.

Abbiamo il mad scientist che compie esperimenti atroci su una cavia ignara, il nostro Logan, cavia trasformata in una creatura implacabile e animalesca fatta di puro istinto e rabbia non molto differente dallo Xenomorfo di Alien, non ne ho le prove ma credo sia uno dei punti di riferimento dell’autore, tutti quei cavi e i tubi nei laboratori non mi pare lascino molti dubbi. Logan non è nemmeno il protagonista della storia, non in senso stretto, Logan sarà anche l’Arma X ma Arma X è principalmente il nome del progetto, tutta la vicenda viene narrata infatti dal punto di vista del misterioso Professore, del dottor Cornelius e della sua assistente Hines che dà quel tocco empatico alla vicenda, dicevamo un po’ Alien ma… un po’ uno slasher (la creatura uccide chi ha peccato, Hines è una sorta di final girl, come se fosse la vergine di turno), un po’ anche mostro di Frankenstein poiché il mostro frutto di folli esperimenti diventa vittima mentre il vero mostro è chiaramente il Professore. Anche il finale aperto fa molto horror.
Se siete giunti fin qui e state gridando allo spoiler state tranquilli, non è tutto come sembra.

Barry Windsor-Smith con il suo stile unico e immediatamente riconoscibile disegna un Logan selvaggio come non lo vedrete mai più, allo stesso tempo vediamo un Logan fragile e inerme e da vita ad alcune delle immagini più iconiche del personaggio, e personalmente trovo sia un gran peccato che la grafica usata in questa collana sacrifichi il titolo di Arma X per un più famoso Wolverine, perché qui alla fine non vi è alcun Wolverine, e anche l’immagine scelta per la copertina non rende troppa giustizia alla storia e all’arte di Windsor-Smith, ma dopotutto trovate copertine migliori in altre edizioni che ho volutamente lasciato sugli scaffali delle fumetterie.

Onestamente non ho altro da dire se non che Arma X è veramente un capolavoro del fumetto mainstream, che però non cerca di essere mainstream a tutti i costi e a suo modo sovverte il genere, stupisce il lettore e alla fine ci regala una delle storia più importanti e imprescindibile di sempre sul personaggio e per la prima volta su questo blog mi sento di dare cinque stelline su cinque ad un opera.

Classificazione: 5 su 5.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

Una risposta a “Wolverine: Arma X – Recensione”

  1. Capolavoro assoluto.
    Io devo ammettere di non averlo apprezzato la prima volta che lo lessi da “giovincello”. Mi ero da poco avvicinato al mondo del fumetto e ricordo di averlo preso (l’edizione 100% Marvel) perché me ne parlavano bene per leggere qualcosa di Wolverine. Inutile dire che non trovai quello che mi aspettavo. Lo rilessi anni dopo e fu come leggerlo la prima volta.
    Non è per tutti i palati ne per tutti i gusti. Come hai detto tu è un fumetto d’autore, bisogna entrare nell’ottica di chi l’ha scritto, poi può piacere o no, ma è una pietra miliare che difficilmente verrà replicata.
    PS: la copertina di questa edizione effettivamente mi lascia perplesso. Di tutte le cover che potevano usare hanno scelto quella più “anonima”. E dire che una qualsiasi tavola del Wolvie si Barry Windsor-Smith si venderebbe da sola

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.