Void Rivals vol.1: più di quello che si vede – Recensione

Void Rivals vol.1: più di quello che si vede – Recensione

Finalmente ha debuttato anche in Italia Void Rivals, serie di cui abbiamo ampliamente parlato nei mesi scorsi a queste coordinate. Almeno fino all’annuncio di saldaPress di un edizione italiana.

Un po’ mi dispiace per coloro che hanno iniziato a leggere Void Rivals solo ora. Mi dispiace perché ormai è cosa più che risaputa che l’ultima fatica di Robert Kirkman e Lorenzo De Felici, la coppia che ci ha regalato Oblivion Song, è solo il primo tassello dell’Energon Universe. Un nuovo (più o meno) universo narrativo che unisce due dei brand più famosi di Hasbro: Transformers e G.I.Joe. Fun fact, il logo per intero dell’Energon Universe nel primo numero originale compare solo alla fine dell’albo quando è chiaro di cosa si stia parlando, dal secondo invece compare già in apertura con i credits.

Mi dispiace perché leggere quel primo episodio quando la cosa è ormai di dominio pubblico non può avere lo stesso impatto di chi invece nel leggere quello che doveva semplicemente essere il nuovo fumetto inedito della superstar Robert Kirkman si è ritrovato di fronte al ritorno dei Transformers a fumetti dalla chiusura della serie IDW.

Immaginate di fare la conoscenza di Darak e Solila. Due piloti appartenenti a popoli in guerra tra loro, che finiscono su un pianeta sconosciuto e che per sopravvivere sono costretti a collaborare tra loro. Scoprendo di avere in realtà molto più in comune di quanto pensino, e che forse tutto il conflitto è una grossa bugia.

Impossibilitati a lasciare il pianeta si imbattono in una nave abbandonata, tutto bene, i nostri nuovi beniamini sono salvi! Ma poi la nave inizia con quel CH-CHIK CH-CHI-CHU-CHIK-CHI ed ecco che Darak e Solila si trovano di fronte all’Autobot Jetfire, e subito quelle onomatopee così bizzarre si tramutano in un suono inconfondibile per i fan dei Transformers. Le espressioni stupite di Darak e Solila sono le nostre, esattamente come per il Dottor Grant e Ellie Sattler in Jurassic Park quando vedono i dinosauri per la prima volta.

Void Rivals Kirkman

Ma allo stesso tempo sono fortunati, perché Void Rivals è, a mio modesto parere, la serie più debole dell’Energon Universe. Non brutta, debole. O almeno lo era fino alla pubblicazione della mini serie di Scarlett, ma avremo modo di parlarne in futuro, spero. Siete fortunati perché la lettura di Void Rivals in volume ci guadagna notevolmente. Chiaramente Kirkman con questa serie non ha intenzione di rivoluzionare il fumetto made in USA come ha fatto con Invincible o The Walking Dead, e probabilmente non era sua intenzione nemmeno all’epoca. Void Rivals è un buonissimo fumetto di fantascienza in cui il buon Robert riesce nell’impresa di farci affezionare a personaggi carismatici. Non solo Darak e Solila, ma far affezionare il lettore ad un guanto dotato di intelligenza artificiale con un nome fighissimo come Handroid non è cosa comune.

Void Rivals Kirkman

Il problema di Void Rivals, nella sua serializzazione originale, era che essendo una lettura dal ritmo molto veloce, sembrava non decollasse mai veramente. Bisogna anche ricordarsi che è una caratteristica di Kirkman, un po’ tutte le sue serie si prendono il tempo per fare world building per poi deflagrare con un twist narrativo intorno al dodicesimo capitolo (e infatti…). Sono anche consapevole che un buon fumetto non si giudica dal tempo che si impiega nel leggerlo. Sta di fatto che la raccolta in volume è il formato ideale, si fa caso a molti più dettagli, il ritmo migliora, veloce si ma senza quell’impressione di insoddisfazione derivata dallo spillato.

In tutto questo Kirkman infarcisce la storia pescando direttamente dalla lore dei Transformers, come Jetfire e Shockwave. Ma anche con personaggi che si ricorderanno solo i fan più hardcore, come il cacciatore di taglie Skuxxoid e i Quintessenziali.

Ma Void Rivals non sarebbe la stessa cosa senza i disegni di Lorenzo De Felici. Design efficaci e soprattutto uno storytelling capace di trasportarti dritto nell’azione con sequenze molto dinamiche, oserei dire quasi cinematografiche.

void rivals

Due parole sull’edizione italiana. Sicuramente il formato cartonato è molto più bello da vedere e meno soggetto all’usura, ma personalmente avrei optato per dei brossurati come per il Massive-Verse. Il prezzo di 22 euro a volume non vorrei possa scoraggiare i lettori dall’avvicinarsi a serie valide come quelle dell’Energon Universe, e ribadisco che questa è la più debole. Poi magari preferiscono spendere 5 euro per uno spillato ma questa è un altra storia. E personalmente avrei preferito tenessero la traduzione del titolo come nei mitici primi tre episodi della storica serie animata (o del mio primo articolo dedicato a Void Rivals).

Immagino che in saldaPress abbiano fatto i loro conti a proposito ma è anche vero che negli ultimi mesi abbiamo visto sparire del tutto serie come Buffy ed Angel, sempre proposte in cartonato (ma ovviamente imparagonabili in quanto a qualità). Il mio timore però è dettato anche dal fatto che nel momento in cui Daniel Warren Johnson scenderà dal timone di Transformers, tutto l’hype che si è creato possa scemare. Perché son tutti bravi a salire sul carro del vincitore ma meno bravi a rimanerci su. Intanto godiamoci il momento e del sano buon fumetto.

Void Rivals vol.1: più di quel che si vede

VOID RIVALS vol.1: PIÚ DI QUELLO CHE SI VEDE

  • Edizione italiana: saldaPress, 2024
  • Edizione originale: Void Rivals #1-6, Skybound/Image Comics, 2023/24
  • Storia: Robert Kirkman
  • Disegni: Lorenzo De Felici
  • Formato: cartonato
  • Prezzo: Euro 22,00

Classificazione: 3.5 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

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