Dallo scorso 30 Luglio è finalmente disponibile su Netflix la prima parte della trilogia Transformers: War for Cybertron intitolata L’Assedio (Siege) da non confondere con l’omonimo videogioco del 2010 con cui non ha niente a che fare.
War for Cybertron come consuetudine accompagna e si ispira alla linea di giocattoli omonima iniziata da Hasbro se non erro nel 2018.
Dopo la conclusione della trilogia Prime Wars, di cui non segue le vicende, e la chiusura ufficiale del canale Machinima, Hasbro ha affidato la produzione al suo studio Allspark Animation in collaborazione con Polygon Pictures e Rooster Teeth Studios e la distribuzione al colosso streaming Netflix, con il ritorno di F.J DeSanto come showrunner e tutto il team di Prime Wars. Ne è uscita una miniserie di sei episodi da circa 25 minuti l’uno in cui, come suggerito dal titolo, assistiamo alla guerra per Cybertron, ritornando un po’ al concept originale che vede Autobot contrapporsi ai Decepticon che pare abbiano ormai preso il controllo del pianeta. Optimus Prime e soci sono così diventati una sorta di gruppo di ribellione contro la dittatura di Megatron intenzionato a resettare tutti gli Autobot e a trasformarli in Decepticon usando l’Allspark. Ma prima deve trovarlo.
Pur tornando ad un concept più classico non mancano le influenze dai bellissimi fumetti della IDW Publishing, i due schieramenti non sono più piatti come una volta, non c’è più buono o cattivo perché si, non sempre almeno, con poche battute viene definito un background che ci fa capire perché le cose siano andate così, i toni si fanno più maturi e leggermente cupi e non mancano ripensamenti e dubbi da entrambe le fazioni, forse un po’ troppo prevedibili ma infondo non importa poi molto. Quello che forse è il vero difetto di Siege è il ritmo, troppo lento per i miei gusti e a tratti noioso, cosa che invece con Combiner Wars non si provava nonostante poi questo non avesse una trama davvero articolata dalla sua, e i pochi episodi non consentono spazio equo a tutti i personaggi del cast finendo col concentrarsi sui soliti noti, e alcuni meno moti, e il resto a fare da comparsa.
La grafica è ottima, i Transformers risultano realistici nei limiti di un opera interamente realizzata in CGI con protagonisti dei robottoni senzienti e l’ambientazione è davvero suggestiva, Cybertron non è più un pianeta solo di metallo ma rievoca un pianeta devastato dalla guerra, le cui cicatrici sono pienamente visibili sui corpi dei protagonisti.