Transformers: Spotlight (IDW Collection vol.1)

Recensione e riassunto degli episodi di Spotlight contenuti nel primo IDW Collection

Dopo gli eventi che han portato al conflitto tra Decepticon e Autobots narrati in Megatron Origin il primo volume di Transformers: The IDW Collection continua con sei episodi tratti dalla serie di one-shot Transformers: Spotlight.

Il primo è dedicato a Blurr, storico Autobot che nei cartoon comparve per la prima volta nel film Transformers: The Movie per poi divenire uno dei protagonisti principali della terza serie, Transformers 2010, la sua caratteristica è quella di essere molto veloce, anche la sua parlata era velocizzata. In questo episodio del Novembre 2008 scritto da Shane McCarthy e disegnato da Casey Coller ci vengono narrate le sue origini secondo la IDW, Blurr è l’imbattuto campione di corse di Cybertron, arrogante e apparentemente superficiale, all’alba della guerra si trova costretto a scegliere se essere una celebrità senza più alcun futuro o un guerriero. Un episodio molto bello che da profondità ad un personaggio che ho sempre percepito come una linea comica all’interno del franchise.

Il secondo, il ventitreesimo in ordine di uscita nel Giugno 2009, si concentra sull’Autobot Cliffjumper dove Shane McCarthy trasforma il “cugino” meno noto di Bumblebee in un soldato letale temuto dai Decepticon. Dopo un operazione di sabotaggio Cliffjumper precipita su un pianeta e fa la conoscenza di due locali, Kita e suo fratello piccolo Coll, la pace di questo piccolo pianeta viene rovinata nel momento in cui arrivano i Decepticon alla ricerca della nave Autobot. Per me già vince per aver reso così Cliffjumper una sorta di Wolverine per i Transformers ma è anche un episodio molto toccante che mette in luce come può cambiarti la guerra, indipendentemente dal fatto che tu stia dalla parte giusta o meno, in fin dei conti Cliffjumper è un assassino e il suo arrivo ha coinvolto anche i suoi nuovi amici. Ai disegni Robby Musso con uno stile influenzato evidentemente dai manga nel design di Kita e Coll.

Il terzo episodio è tratto dal primo Transformers: Spotlight del Settembre 2006, scritto dal veterano Simon Furman e disegnato da Nick Roche è dedicato a Shockwave. Il Decepticons sta svolgendo degli esperimenti senza il consenso di Megatron e si reca sulla Terra preistorica inseguito dai Dinobots, che diversamente dalla serie classica G1 nella versione IDW esistono già su Cybertron e assumono la loro classica modalità dinosauro una volta giunti sul nostro pianeta ma con parti organiche per proteggersi dalle radiazioni di Energon fuori scala, in omaggio alla serie Beast Wars. Decisamente più classico come impostazione e meno di impatto rispetto ai due episodi precedenti, se non fosse narrato in prima persona direi che i veri protagonisti sono proprio i Dinobots, ma penso che ponga le basi per storie future.

Il quarto, secondo in ordine di uscita datato Ottobre 2006, vede protagonista Nightbeat in una storia dalle tinte noir e crime. L’Autobot viene contattato da un mercenario chiamato Krakon che intende offrirgli un registratore di volo che sembra essere dell’Arca originale, ma quando arriva sul posto lo trova in fin di vita e il registratore è stato rubato. Il mistero lo conduce sul pianeta Gorlam Prime, luogo dove il registratore venne ritrovato, e immediatamente nota come il popolo sia evoluto in modo anomalo in una sorta di civiltà cibernetica, cosa che lo porta a sospettare che qualche essere stia interferendo con la naturale evoluzione delle specie. L’indagine lo porta a scontrarsi con alcuni Micromaster. Storia sempre di Furman, disegni di MD Bright, pone le basi per storyline future.

Hot Rod è invece il protagonista del quinto episodio, il terzo in ordine di uscita e pubblicato nel Novembre 2006, ancora scritto da Simon Furman e disegnato da Nick Roche. Lo spericolato Hot Rod guidato dai sensi di colpa si butta in una missione di salvataggio per recuperare Dealer, catturato dai Decepticon in una precedente missione andata male, Hot Rod fu l’unico sopravvissuto e fu costretto ad abbandonare Dealer, ora che l’ha salvato non può immaginare che in realtà Dealer è sempre stato una spia doppiogiochista per i Decepticon chiamato Doubledealer e agli ordini di Banzaitron.

Quest carrellata di Transformers: Spotlight si chiude con l’episodio dedicato a Soundwave, il sesto della serie pubblicato nel Marzo 2007, episodio ancora una volta scritto dal solito Simon Furman e disegnato da Marcelo Matere. La location si sposta sulla Terra del 1984, anno di nascita della linea di giocattoli dei Transformers. Dopo la scomparsa di Shockwave millenni prima Megatron ha incaricato Bludgeon di prenderne il posto e indagare sugli esperimenti che stava compiendo, ma il leader Decepticon non ha molta fiducia nei suoi confronti e incarica Soundwave di spiarlo. Qui scopre che è intenzionato a riportare in vita Thunderwing che molti anni prima devastò Cybertron.

Del lotto ho preferito di gran lunga gli episodi che proponevano una variazione del tema e che si concentravano maggiormente sui personaggi che non sugli eventi, quello di Blurr è semplicemente stupendo, con tanto di cover originale realizzata sulla falsariga di rivista sportiva, mentre quello dedicato a Nightbeat si muove un po’ a metà concentrandosi sul crime ma ponendo anche le basi per storyline future come le rimanenti storie che però rimangono anche un po’ anonime.

Classificazione: 3.5 su 5.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Gli piace definirsi un amante del buon fumetto. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Appassionato di narrativa di genere in ogni sua forma, che sia scritta o per immagini, in movimento o meno, in particolare di fantascienza.

Una risposta a “Transformers: Spotlight (IDW Collection vol.1)”

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