Recensione e riassunto di Megatron Origin miniserie a fumetti di Eric Holmes e Alex Milne
Ho ricominciato la lettura di Transformers: The IDW Collection da capo nella speranza di proseguire e concludere una volta per tutte la serie, e ho pensato di parlarne qui sul blog, un po’ per arricchire ulteriormente la parte di blog dedicata ai Transformers e un po’ per rinfrescarmi io la memoria dalla lettura. Si tratta per lo più di materiale inedito in Italia (diciamo un buon 99%) e raccolto dall’editore americano in una serie di volumi dal grande formato non esattamente economici, in compenso per chi fosse interessato, e se vi piace il buon fumetto sappiate che meritano, trovate le edizioni digitali ad una cifra decisamente più abbordabile rispetto al cartaceo, che comunque conta moltissimi volumi e con quei soldi vi potreste comprare una casa (sto esagerando ovviamente ma costano davvero tanto a volume).
La collana raccoglie tutto il materiale pubblicato da IDW ma non in ordine di pubblicazione, stando all’introduzione hanno deciso di pubblicare le storie in quello che loro ritengono essere il miglior ordine di lettura che non necessariamente è coincide con l’ordine cronologico degli eventi ma dovremmo esserci.
Il primo volume si apre con Megatron Origin, miniserie di 4 numeri pubblicata tra Giugno e Ottobre del 2007 (ovvero un anno e mezzo dopo l’inizio delle pubblicazioni dei Transformers da parte di IDW), scritta da Eric Holmes, scrittore scozzese più attivo nel campo dei videogiochi (Earthworm Jim 3D, Batman: Arkham Origins, Battlefield, Fortnite tra i titoli più famosi su cui ha lavorato), e disegnata da Alex Milne il cui nome è legato quasi esclusivamente ai Transformers. La miniserie esplora essenzialmente dell’ascesa dei Decepticon e dell’inizio della Grande Guerra. Seguono SPOILER
CAPITOLO 1. La storia inizia su un pianeta minerario da cui i Transformers estraggono Energon, un senatore arriva sul posto dove riunisce i minatori e li informa che il loro lavoro non è più necessario e saranno ricollocati, non la prendono proprio bene, per loro era una vita e sapere di essere sostituiti da macchine automatizzate non è proprio bello (lo so, suona strano dal momento che si parla di robot senzienti) e iniziano le proteste. Una guardia Autobot nel tentativo di mettere a tacere le proteste quasi uccide un minatore: scoppia la rivolta che arriva al suo apice nel momento in cui un minatore uccide a mani nude il comandante. Quel minatore è Megatron, che rimane inorridito dal suo gesto.
Gli Autobot riescono a sedare la rivolta e arrestano i rivoltosi, tra questi ci sono un paio di volti noti ai fan, si tratta di Rumble e Frenzy, i due robot cassette di Soundwave che possono generare scosse di terremoto, che grazie ai loro “poteri” riescono a liberarsi dalle catene e dirottano la nave che li sta trasportando e così questo neonato gruppo di fuggitivi guidato da Megatron si rifugia in una città di Cybertron. La cosa ovviamente non passa inosservata e l’Autobot Prowl comunica l’accaduto a Sentinel Prime il quale inizia a pianificare la cattura dei fuggitivi.
CAPITOLO 2. I fuggitivi entrano in un giro di combattimenti illegali, Megatron si fa notare per la sua brutalità e ferocia, dimostrando di aver messo da parte quell’umanità mostrata nel primo capitolo, i video delle sue lotte vengono distribuiti illegalmente e destano l’attenzione del Senatore Ratbat e delle forze di sicurezza guidate da Prowl. Nel frattempo Megatron durante una lotta tradisce il leader dell’arena uccidendolo e prendendo il comando.
Prowl invia gli Autobot Fastback e Bumper ad indagare e cercare potenziali luoghi dove possa trovarsi l’arena, scoprendo che questa viene costruita di volta in volta di luogo in luogo dai Constructicons, che uccidono un malcapitato che si trovava sul posto. All’arrivo di Megatron, Rumble e Frenzy vengono raggiunti da Soundwave che si presenta a loro offrendogli delle armi da integrare ai loro corpi, tra queste la famosa mazza di energia di Megatron, durante la trattativa gli Autobot vengono catturati e uccisi.
CAPITOLO 3 Soundwave recluta Starscream, Thundercracker e Skywarp, mentre loro sono convinti di combattere nell’arena Megatron intende ingaggiarli per commettere diversi atti terroristici su Cybertron e rapire poi il senatore Decimus. In seguito il leader terrorista raduna i gladiatori per convincerli ad unirsi nella sua causa ma vengono raggiunti dagli Autobot che dopo una lotta li arrestano. Al centro di detenzione Starscream fa un patto con una guardia, informazioni sui piani di Megatron in cambi della libertà. Sembrerebbe il primo tradimento di Starscream, in pieno carattere del personaggio…
CAPITOLO 4 …e invece no, mentre parla con il Senato estrae le pistole illegali integrate alle sue braccia e fa una strage liberando tutti i fedeli di Megatron. Segue il caos più totale a Kaon City, gli Autobot faticano a riportare l’ordine e Sentinel Prime ingaggia una furiosa battaglia con Megatron, il quale però riesce a sopraffare e ad uccidere il leader della sicurezza, che è costretta a ritirarsi.
Nell’epilogo veniamo a sapere che Soundwave lavorava per il senatore Ratbat, e che fu sua l’idea di automatizzare le miniere in modo da creare scompiglio nel senato, peccato non avesse considerato che Soundwave potesse tradirlo per stare definitivamente dalla parte di Megatron, uccidendolo.
Fine degli SPOILER
Che dire? Nonostante sia una lettura più che scorrevole e tutto sommato ben scritta si vede che era una IDW ancora piuttosto acerba, soprattutto conoscendo il superbo lavoro fatto poi successivamente, vediamo di capirci, siamo passati dal cattivo perché si della serie animata classica (i fumetti Marvel non li considero) e ahimé dei film di Michael Bay ad una versione più moderna che poteva essere più approfondita, non che in passato non ci siano state versioni di Megatron più caratterizzate e sfaccettate (penso a quello di Armada per esempio) ma qui, in un titolo che aveva come scopo quello di approfondire la nascita del conflitto Decepticon/Autobot era lecito aspettarsi qualcosa in più per quanto riguarda la caratterizzazione di Megatron, l’essersi trovato senza lavoro mi pare un po’ poco, ci fanno capire da poche battute che c’è una parte di Transformers che vive bene, percepiti forse come privilegiati dagli altri, quelli dei bassifondi, i dimenticati, si passa da un atto di ribellione e protesta di fronte ad un ingiustizia al puro terrorismo con un po’ troppa facilità.
Anche i disegni di Milne devo dire che non mi hanno entusiasmato, ottimo come illustratore, un po’ meno come storyteller, considerando anche gli standard del fumetto mainstream dello stesso periodo,