La prima linea di giocattoli dei Transformers della Hasbro debutta nel 1984 cambiando ben poche cose rispetto agli originali Microman e Diaclone da cui erano presi. I cambiamenti riguardavano soprattutto adesivi, in cui venivano aggiunti i simboli delle fazioni e rimossi tutti i riferimenti a Diaclone, e un leggero riattrezzaggio come la rimozione delle molle lanciamissili per diminuire notevolmente la gittata dei proiettili. In questa prima serie vengono nettamente divise le due fazioni, probabilmente per un riconoscimento facile ed immediato: gli eroici Autobot erano le automobili e camion mentre i malvagi Decepticon erano praticamente tutto il resto, aerei militari e oggetti di vario tipo.
Diversamente dai giocattoli moderni i modelli presentavano molte parti in metallo, questo perché in seguito alla crisi del petrolio degli anni ’70 la produzione di giocattoli in metallo era più economica rispetto a quelli in plastica. Sfortunatamente però questi materiali non invecchiano bene e oggi è difficile trovare modelli che non siano danneggiati.
Questa prima linea di giocattoli venne importata in Italia dalla GiG con il nome Trasformers, senza la N, Autobot divennero Autorobot, i Decepticon divennero Distructors, e i nomi dei personaggi vennero tutti modificati per il mercato italiano, nomi poi usati anche nella serie animata e che metterò tra parentesi.
(credit foto e info: tfwiki.net)
AUTOBOT COMMANDER
Optimus Prime (Commander)

L’originale Optimus Prime arriva dalla linea Diaclone con il nome di Battle Convoy. Era un semirimorchio Freightliner WFT-8664 composto da due parti separate, il mezzo diventava il robot stesso mentre il rimorchio si trasformava in una postazione da combattimento. Il personaggio era dotato di due pugni rimovibili che non trovavano collocazione nella modalità veicolo ma potevano tranquillamente essere inseriti nel petto del robot, dove dovevano essere collocati originariamente gli omini Diaclone. Nel rimorchio erano anche compresi i fucili di Optimus Prime e il drone Roller. Il nome italiano Commander probabilmente deriva dalla designazione di Autobot Commander.
AUTOBOT MINI-CAR
Gli Autobot Mini-Car derivano tutti dalla linea Microchange Mini-Car Robot di Microman che comprendeva queste mini automobili deformed trasformabili.
Brawn (Cammello)

Una Suzuki Jimny SJ20 che diventava un robot davvero bruttino.
Bumblebee (Maggiolino)

L’iconico Woksvagen Beetle Bumblebee era disponibile in due versioni, giallo e rosso. A giudicare dall’imagine il volto originale non è quello poi divenuto famoso con la serie tv.
Cliffjumper (Grillo)

Anche Cliffjumper, una Porsche 924 Turbo, era disponibile in due colori, rosso e giallo.
Bumblebee e Cliffjumper spesso erano definiti erroneamente un recolor l’uno dell’altro, in realtà sono due robot diversi che usano lo stesso schema di trasformazione.
Gears (Mulo)

Un piccolo pick up che non trova riscontro con veicoli esistenti.
Huffer (Turbo)

Anche Huffer non trova riscontro in un veicolo davvero esistente, era semplicemente un generico camion da rimorchio.
Windcharger (Lampo)

Una Pontiac Firebird Trans Am. Nella foto è visibile l’adesivo con il logo degli Autobot, era uno sticker a calore, di quelli che scaldati si colorano, è poi stato applicato anche ad altri personaggi.
Autobot Cars
Bluestreak (Ariete)

L’originale Bluestreak, una riproduzione di una Datsun 280 ZX Turbo, deriva dal Diaclone “Fairlady Z”, come si può leggere anche dalla targa. In modalità veicolo le sue portiere potevano aprirsi ma questo era privo di qualsiasi interno automobilistico.
Hound (Canguro)

Hound, trasformabile in una Jeep J59
Ironhide (Falco)

Ironhide era una Nissan Sunny-Vanette Coach trasformabile in robot con piattaforma da battaglia. Derivando dai Diaclone prevedeva un pilota, motivo per cui non è dotato di una vera e propria testa, ma semplicemente di un adesivo con un disegno applicato al sedile.
Jazz (Tigre)

Jazz era una Porsche 935 Turbo sempre derivato dai Diaclone, sponsorizzata dalla Martini come quella che vinse il primo gara del Campionato del Mondo Sportprototipi (se non ho capito male) al Mugello.
Mirage (Mistero)

Mirage deriva dal Diaclone F1 Ligier JS11
Prowl (Pantera)

Prowl come il suo gemello Bluestreak deriva dal Diaclone Fairlady Z, Datsun 280 ZX Turbo, in variante auto della polizia.
Ratchet (Doc)

Come il suo retool/redeco Ironhide anche Ratchet deriva dai Diaclone e prevedeva un pilota.
Sideswipe (Freccia)

Sideswipe si può trasformare in una Lamborghini New Countach LP500S e originariamente faceva parte dei Diaclone.
Sunstreaker (Lince)

Sunstreaker invece è una Lamborghini Countach LP500S modificata con motore a vista.
Trailbreaker (Tuono)

Trailbreaker poteva trasformarsi in una Toyota 4WD Hi-Lux camper truck.
Wheeljack (Saetta)

Wheeljack era basato sul Diaclone Lancia Stratos Turbo con tanto di sponsor dell’Alitalia.
Leggi anche:
- Transformers: la prima linea di giocattoli (1984) parte 2: Decepticon
- Transformers: la seconda linea di giocattoli (1985) parte 1: Autobot
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Alcuni fanno sorridere, sono ben sotto il minimo sindacale dell’impegno XD
Soprattutto nelle micro car 🤣
Di questi in foto ho avuto solo Saetta, ed ho visto dal vivo Mulo e Tigre.
Bluestreak e Hound se li avessi incrociati da bambino, li avrei certamente desiderati.
Anche io avevo solo Saetta, in teoria avevo anche Optimus Prime ma per qualche arcano motivo avevo il solo container… storie tristi
Alcuni proprio non li ricordavo, tipo Pulce e Cammello (terribile sia il robot che il nome italiano).
Bumblebee in doppio colore avrà fatto la felicità di Kubrick 😀
Moz-
Ehm… volevi dire Grillo, vero? Pulce non esiste 😅
Ahaha sì, è che forse riconduco quel nome ai 5S e non mi esce XD
Moz-
Quando vidi il giocattolo di Ironhide e Ratchet rimasi sconvolto da bambino! Mi chiedevo quale bambino potesse comprarsi un transformers così…