Tekken 7 – Recensione

Tekken 7 copertinaAd una sola settimana dall’acquisto mi sento di poter dire la mia su Tekken 7, l’ultimo capitolo della celebre saga picchiaduro di Namco Bandai uscito lo scorso anno.
Tekken 7 esce quasi una decina di anni dopo il precedente capitolo, nell’attesa i fan si sono potuti intrattenere con Tekken Tag Tournament 2 e Tekken Revolution uscito in esclusiva per PlayStation solo in edizione digitale. L’attesa, Specialmente dopo la semi delusione di Tekken 6, è valsa la pena? ? La risposta giusta è: dipende dai punti di vista.

Lo dico subito, Tekken è una delle mie saghe videoludiche preferite di sempre, per anni è stato il mio picchiaduro preferito, surclassato solo nel 2011 da Mortal Kombat (nono capitolo della saga e al tempo stesso reboot). Tekken 6 non era un brutto gioco ma non offriva nulla di realmente nuovo al precedente episodio sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista narrativo, perché si anche la trama è importante in un picchiaduro, almeno per me, anzi la trama si stava avviando verso il baratro.

Grafica

Tekken 7 da un punto di vista tecnico è indubbiamente il migliore della saga, è il primo capitolo ad usare il motore grafico Unreal Engine, grafica realistica e fluida nei movimenti. In realtà c’è davvero poco da dire, si può dire che tecnicamente sia quasi perfetto.

Gameplay e modalità di gioco

Il gameplay rimane per il 90% invariato da quello che è diventato uno standard, anzi no, un marchio di fabbrica dal lontano Tekken 3 del 1998, arene 3D in cui muoversi liberamente in ogni direzione, a cui si aggiunsero con Tekken 5 pareti e pavimenti da sfondare per accedere a piani inferiori. Rivoluzionare un gameplay come quello di Tekken (ma anche di titoli simili) è qualcosa forse di impensabile, quindi c’era da trovare quel qualcosa in più che facesse la differenza, ci avevano provato in Revolution ad introdurre qualche novità, una sorta di esperimento il risultato finale in Tekken 7 vede l’introduzione delle Rage Art e delle Rage Drive, ovvero delle mosse speciali e devastanti che si attivano quando si è ad un passo dalla sconfitta che se a segno possono ribaltare le sorti dell’incontro, un qualcosa di molto simile alle X-Ray di Mortal Kombat o alle Super Mosse di Injustice ma che si può usare solo in casi estremi e non nel bel mezzo dell’incontro come nei titoli NetherRealms. Lo stato di rage era già stato introdotto nel capitolo precedente ma queste Rage Art sono davvero utili e il risultato comunque non è lo stesso scontato, inoltre spesso sono davvero spettacolari e belle da vedere.

Il roster comprende 38 personaggi, 26 provenienti dai capitoli precedenti (uno di questi DLC), gli altri 12, compresa la nuova versione di Jack ovvero Jack-7, sono personaggi nuovi o provenienti da altre saghe videludiche come Akuma da Street Fighter, Geese Howard da Fatal Fury e Noctis da Final Fantasy XV, questi ultimi due disponibili come DLC. Akuma in particolare svolge un ruolo di un certo rilievo nella trama di Tekken 7, entrando così a far parte della mitologia della saga a tutti gli effetti (non chiedetemi se ora dobbiamo considerare Street Fighter e Tekken in continuity tra loro, personalmente lo dubito fortemente). Questo apre il gioco ad altri stili di lotta, infatti Akuma e Geese oltre alla classica barra vita dispongono di una barra di energia utile per usare le loro mosse speciali esattamente come nei loro giochi di provenienza e potrebbe fare un po’ da preview di quello che potrebbe essere il tanto desiderato Tekken X Street Fighter, in sviluppo dal 2013. Sarò sincero, le mosse speciali di Akuma si eseguono nello stesso identico modo di Street Fighter, stesse combinazioni di tasti, cosa che rende un po’ ostico o semplicemente strano farle in questo contesto, se sarà così anche in TxSF probabilmente sarò molto deluso.

Per il resto il gioco rimane sempre divertente, come ormai da consuetudine ogni personaggio è interamente personalizzabile oltre ai suoi costumi predefiniti, spesso in modo totalmente assurdo, con vestiti e accessori sbloccabili tramite la modalità battaglia tesoro che sostituisce la modalità battaglia fantasma di Tekken 6, nel quale il personaggio selezionato può salire di grado aumentando sempre più la difficoltà di gioco.

Come DLC è inoltre presente la divertentissima modalità Tekken Bowl, già introdotta in passato, utile a guadagnare velocemente svariati gettoni (ottenibili anche vincendo gli incontri) per comprare ulteriori accessori per personalizzare i personaggi.

La storia

Passiamo alla trama, la grande croce di questa saga. La storia di Tekken 6 mi aveva tremendamente deluso, tutta la vicenda si era ridotta ad una lotta riguardante la famiglia Mishima, ok è vero che loro sono da sempre il fulcro della saga ma mai come in Tekken 6 gli altri personaggi si erano ridotti a semplici accessori. Il mood ahimè non è cambiato poi tanto con Tekken 7, apprezzabile l’introduzione di una modalità storia simile a quella dei titoli della concorrenza, un’alternanza di sequenze cinematografiche dalla qualità altissima e incontri in cui il giocatore deve usare il personaggio di turno, il problema è che protagonisti di questa modalità sono un numero davvero ridotto di personaggi e nemmeno tutti hanno un ruolo davvero rilevante, alcuni sono poco più che delle comparse (come la new entry Claudio) il cui ruolo si riduce ad un nulla di fatto, si potrebbe tranquillamente dire che gli unici che hanno uno sviluppo sono i soli Heihachi e Kazuya Mishima la cui famiglia si allarga con l’introduzione di Kazumi, moglie di Heihachi, presente grazie all’utilizzo di alcuni flashback, uno dei pochi espedienti narrativi che ho apprezzato di Tekken 7, i pochi altri personaggi presenti nella storia principale sono solo funzionali ai due protagonisti principali, Jin Kazama è il grande assente da gran parte degli eventi per motivi narrativi che con molta probabilità vedranno le loro conseguenze nel prossimo episodio. Gli eventi narrati in Tekken 7 vanno a stravolgere quanto narrato in precedenza, di fatto c’è una retcon che lascia qualche perplessità ma non voglio addentrarmi nei dettagli per evitare spoiler.

Gli altri personaggi, tutti quelli non presenti nella storia principale hanno invece delle mini storie che sinceramente chiamarle storie è fargli un piacere, si tratta di un solo incontro in cui il personaggio di turno si scontra con il proprio rivale per via di determinati eventi spiegati in poche righe prima per poi vedere un breve filmato sulla falsariga di quelli dei precedenti episodi. Il singolo incontro è qualcosa di quasi inutile, almeno una volta bisognava sudarselo questo finale combattendo la modalità arcade e superando una decina di avversari, in questo modo invece l’unica cosa che possa rendere davvero longevo il gioco rimane la modalità battaglia tesoro allo scopo di guadagnare gettoni e accessori e il gioco online, perché la modalità storia principale e per personaggi minori si esaurisce in pochissime ore di gioco, per i collezionisti di trofei al massimo si riesce ad arrivare ad una settimana di gioco per platinarlo giocando forse meno di un paio d’ore al giorno data l’estrema facilità per ottenerli.
Tornando alla trama fa storcere notevolmente il naso il trattamento riservato alla maggioranza dei personaggi, le new entry hanno un background che va dall’appena accennato al praticamente nullo e sono gettati nella mischia quasi a casaccio andando ad aggiungersi alle tante storie che non avranno mai uno sviluppo vero, altri ridotti a semplici macchiette (Paul e Law), altre storyline sono finite nel dimenticatoio come ad esempio quella di Asuka Kazama, cugina di Jin che in Tekken 5 sembrava riuscire a tenere a bada i geni del diavolo come faceva Jun con Kazuya, ormai destinata a scenette comiche con la propria rivale Lili, trasformando le due in una sorta di versione femminile di Paul e Law.
Insomma tentativo apprezzato ma Tekken necessita di scrittori veri che sappiano come realizzare una storia corale perché siamo ben distanti dai livelli narrativi di Mortal Kombat.

Conclusioni

Con Tekken 7 siamo di fronte al miglior Tekken mai realizzato da un punto di vista puramente tecnico e delle giocabilità, tutto il resto poteva essere decisamente più curato in particolar modo la trama e la longevità che per un giocatore regolare potrebbe esaurirsi abbastanza in fretta, più in fretta dei titoli precedenti.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

16 Risposte a “Tekken 7 – Recensione”

  1. La storia di Tekken si avvia al baratro per via delle tradizioni educative dei Mishima, che prevedono il lancio giù per i crepacci dei parenti stretti 😛

    La cosa delle rage move mi ricorda un po’ le desperation move in The King of Fighters, che in certe modalità ti fanno spammare mosse finali a raffica, se hai poca vita.

    1. Qua se va a segno bene se no ti attacchi, comunque si ricorda cose già introdotte in altri giochi da tempo.

      Quella cosa è stata retconizzata in questo capitolo in malo modo, si è cercato di umanizzare Heihachi e di giustificare quel gesto, molti so che hanno accolto bene la cosa come se fosse un eroe ma in realtà rimane sempre lo stronzo che ha rinchiuso suo padre in cella e lo ha lasciato morire e ha gettato il figlio da un dirupo.

      1. Per lo meno, gli viene reso il favore: va a trovare Pegasus in fondo al burrone, ogni tanto. 😛
        Non capisco come si possa umanizzare un gesto del genere… guarda, giusto se già sapeva che Kazuya era il demonio, si può stemperare un po’ recensione -_-

        1. Diciamo che non lo sapeva con certezza ma nel dubbio lo fa, quando prima lo buttava giù semplicemente per un educazione un po’ spartana. Da qui a farne un eroe ce ne passa, perché comunque non è mosso esattamente da un senso di giustizia, anzi, e tra i due Kazuya rimane vittima degli eventi. E rimane sempre la questione di suo padre, che viene descritto come una persona buona, rinchiuso e lasciato a morire

  2. Ho mollato il genere dei picchiaduro da un po’ ma questo Tekken mi solletica non poco (come l’ultimo Dragon Ball). Hai avuto modo di vedere come se la cava nel multiplayer online?

    1. In che senso? Ho fatto qualche partita e non saprei che dirti, da una parte trovi gente scarsa con bassa connessione, dall’altra connessione ottima con gente che ti massacra.
      Carina la modalità torneo

      Intendo dragon ball fighterz? alto tasso di bestemmie

  3. Maledetti! Aveva anche del potenziale la storia se sviluppata a dovere e invece sempre peggio, con tanto di personaggi inutili ormai aggiunti a casaccio. In pratica se facessero solo i Tag all’infinito sarebbe forse più divertente a sto punto che non i capitoli singoli della storia… almeno lì ci sono Jun Kazama e Kunimitsu U_U. Per l’otto prevedo sempre più buchi di trama, l’unica cosa che spero sia decente è giusto l’incontro Kazuya -Jin.

  4. Mi devi linkare una recensione tua di Mortal Kombat 2011 oppure farla al più presto, sono curioso di leggerla :).

    Anzi mi ci vorrebbe un post alla Moz con tutto il riassunto della storia di Mortal Kombat, io sono fermo a quella del 3…

    Non conosco Akuma come personaggio di Street Fighter ma mi pare cazzuto :D, ma ti volevo dire: “è interamente personalizzabile oltre ai suoi costumi predefiniti, spesso in modo totalmente assurdo, con vestiti e accessori sbloccabili” –> da questo immagino sia venuto fuori questo meme

    https://imgur.com/r/Tekken/0IMkKSz

    1. Esattamente da quello XD ci puoi mettere ogni cosa, a me personalmente non piace molto sta cosa ma evidentemente ai giocatori si.

      Rece di MK non ne ho mai fatte e adesso non mi sentirei di farne una, un post riassunto sulla storia di MK… ci penso un po’ su.

  5. Ah ecco, non sapevo ci fossero anche altri personaggi extra oltre Gouki/Akuma. Non capisco il perché, comunque. E immagino appunto quanto stoni che le mosse si eseguano alla streetfightermaniera in un contesto tekkenoso.
    Vabbè, amen, comunque io Tekken mai seguito, sono fedele a SF, mi piace che come giocabilità spacchi e non so che dire sul resto, sulla trama…

    Moz-

    1. Akuma però è parte integrante della trama e fa parte del roster iniziale. Sul suo gameplay io mi trovo un po’ male proprio perché si muovono in arene diverse da quelle di SF e i movimenti cambiano ma magari agli smanettoni va bene così.

  6. Come dissi nel mio articolo, l’unica vera pecca di Tekken 7 è il numero di personaggi giocabili. Siamo passati dai 60/70 di Tekken Tag 2 ai 38 del settimo capitolo… un calo abbastanza drastico. Capisco che in Tag 2 il fulcro erano i combattimenti in coppia, ma avrei preferito avere come base almeno gli stessi pg.

    Per il resto l’ho trovato ottimo (la storia ormai sappiamo che non viene curata perché il fulcro sono l’Arcade e l’online, quindi va bene lo stesso ahah).

    1. Il numero di personaggi è in media con il resto della serie negli ultimi capitoli, i Tag Tournament sono una cosa a parte che raccolgono tutti i personaggi dai vari capitoli, non sono paragonabili.

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