Street Fighter II: l’inizio della leggenda

Street Fighter II: l’inizio della leggenda

Sebbene il cabinato del primo Street Fighter non divenne molto popolare la versione a sei pulsanti ebbe abbastanza successo da generare interesse per lo sviluppo di un sequel e dopo il successo commerciale di Final Fight nei Stati Uniti Capcom decise di fare dei giochi di combattimento una priorità. L’intento era quello di far rivivere Street Fighter, il concept del gioco era buono, dovevano solo renderlo migliore.
Alla realizzazione di Street Fighter II: The World Warrior lavorò un team composto da circa quaranta persone con Noritaka Funamizu in veste di produttore, Akira Nishitami incaricato di curare il gioco e Akira Yasuda del design dei personaggi, con un budget stimato di circa 2.450.000 dollari.

Street Fighter II esce nel 1991 e segue il solco tracciato dal sul predecessore del 1987. Il giocatore ingaggia gli avversari in combattimenti uno contro uno in una serie di incontri al meglio dei due round su tre. Scopo del giocatore è esaurire la vita dell’avversario prima dello scadere del tempo. Nel caso in cui la vita residua sia uguale si ottiene un pareggio. Se entrambi gli avversari riescono ad azzerarsi l’un l’altro si ottiene un doppio KO, seguono round aggiuntivi fino al sudden death, ovvero la morte improvvisa dell’avversario al primo colpo che va a segno.

Nel primo Street Fighter II una partita poteva arrivare fino a dieci round ridotti a quattro nella Champion Edition.

Nella modalità a giocatore singolo ogni tre match è presente un livello bonus per aumentare il proprio punteggio con: la rottura di un auto, la rottura dei barili e la rottura dei bidoni.

Come nel suo predecessore i comandi prevedono un joystick a otto direzioni e sei tasti di attacco (pugni e calci deboli, medi e forti), il giocatore può eseguire una varietà di mosse base e nuove proiezioni, e una serie di mosse speciali ottenute attraverso una combinazione di comandi direzionali e tasti.

Il sistema di combo stando alle parole di Funamizu è nato per puro caso, non era voluto. Durante un bug check del bonus stage auto notarono che il punch timing permetteva di aggiungere un secondo colpo, e poi un altro e un altro ancora. Ma pensarono anche che una cosa impossibile da rendere utile nel gioco e non ne fecero parola con i giocatori, che però la scoprirono da soli e col tempo divenne un elemento fondamentale della saga di Street Fighter, e non solo.

A differenza del primo gioco Street Fighter II permette di selezionare più personaggi giocabili, ciascuno con il suo stile di combattimento, mosse speciali e caratteristiche. Il roster iniziale permette di selezionare tra otto combattenti, Ryu e Ken, già protagonisti del gioco originale, più sei nuovi personaggi. La modalità single player prevede una serie di combattimenti contro gli altri sette avversari per poi accedere agli incontri finali contro un gruppo di avversari controllato esclusivamente dal computer, i quattro re.

I personaggi selezionabili sono:
Ryu: artista marziale giapponese intenzionato a testare le proprie abilità e migliorarsi, è il vincitore del precedente torneo.
Ken: il migliore amico di Ryu, nonché suo rivale ed ex compagno di allenamento, dagli Stati Uniti.
Guile: ex agente delle Forze Speciali dell’Aeronautica degli Stati Uniti, partecipa al torneo per indagare sulla presunta morte del suo compagno Charlie e nel caso vendicarlo.
Chun-Li: artista marziale agente dell’Interpol in cerca di vendetta per la morte di suo padre.
E. Honda: lottatore di sumo giapponese, vede nel torneo un occasione per riabilitare la reputazione della lotta sumo agli occhi del mondo.
Dhalsim: maestro Yoga indiano capace di sputare fuoco e allungare i propri arti, pacifista, intende guadagnare soldi per salvare il suo villaggio dalla povertà.
Blanka: un uomo cresciuto nella giungla brasiliana divenuto simile a una bestia, vuole conoscere le proprie origini.
Zangief: wrestler professionista dall’Unione Sovietica, vuole provare che la forza sovietica è la più grande.
E i Quattro Re non giocabili:
Balrog: pugile americano ispirato a Mike Tyson, il suo nome originale era infatti M. Bison ma in occidente venne cambiato in Balrog per non incorrere in problemi legali. Ex campione di boxe, combatte per la Shadaloo per soldi.
Vega: guerriero spagnolo narcisista e vanesio, indossa una maschera per proteggere il suo viso e armato di artigli, usa uno stile ninja unico. Il suo nome originale era Balrog.
Sagat: campione di Muay Thai e precedente campione in carica, nonché boss finale del gioco precedente, sconfitto da Ryu nello scorso torneo che gli ha lasciato una grossa cicatrice sul petto con uno Shoryuken.
M. Bison: leader dell’organizzazione criminale Shadaloo dotato di un misterioso potere chiamato Psycho Power. Boss finale. Il suo nome originale giapponese è Vega. Organizza il torneo per selezionare i migliori combattenti del mondo per poterli condizionare e costringere a lavorare con la Shadaloo e assicurarsi il dominio globale.

Street Fighter II’: Champion Edition

Nel 1992 esce Street Fighter II’: Champion Edition in cui è possibile scegliere lo stesso personaggio negli scontri a due giocatori grazie all’introduzione di nuovi colori e la possibilità di usare i quattro Re, inoltre vennero introdotte nuove mosse speciali per alcuni personaggi, alcuni sfondi vennero modificati per riflettere i vari momenti della giornata e il bilanciamento del gameplay venne modificato per favorire l’uso delle combo piuttosto che le sole mosse speciali.

Street Fighter II’: Hyper Fighting

Sul finire dello stesso anno nelle sale giochi esce la terza versione del gioco intitolato Street Fighter II’: Hyper Fighting come risposta ai continui hack non autorizzati, Hyper Fighting stesso è un hack di un programmatore di Capcom USA unendo il meglio degli hack illegali con le migliorie della Champion Edition. Come risultato il gioco venne velocizzato, vennero aggiunte nuove mosse, Ryu, Ken e Chun-Li ora potevano eseguire alcune mosse a mezz’aria e infine una volta completato il gioco venne introdotto un podio con M.Bison e Sagat rispettivamente al secondo e terzo posto in onore delle Olimpiadi.

Super Street Fighter II

Nel 1993 viene pubblicato Super Street Fighter II, primo gioco della serie ad essere sviluppato con hardware CPS2 e vedeva un introduzione diversa, nuovi finali per i Quattro Re, nuove mosse speciali per i Quattro Re, nuovi dettagli per gli sfondi e grafica migliorata, ogni personaggio aveva fino a otto colori ma la velocità venne ridotta.
Inoltre vide l’introduzione di quattro nuovi personaggi:
Cammy: agente delle forze speciali inglesi affetta da amnesia e legata a Bison.
T. Hawk: nativo americano dal Messico intenzionato a vendicarsi della Shadaloo che ha portato via le terre del suo popolo.
Fei Long: star del cinema di arti marziali di Hong Kong intenzionato a testare le proprie abilità contro avversari reali, palesemente ispirato a Bruce Lee.
Dee Jay: musicista e cantante Giamaicano ma anche kickboxer, vuole usare la lotta come fonte di ispirazione per propria musica.

Super Street Fighter II Turbo

Infine nel 1994 esce Super Street Fighter II Turbo, ultima versione del gioco in cui vennero introdotte tutte le novità lasciate fuori dalla versione precedente per motivi di tempo: una barra super che una volta carica permette di sferrare un attacco speciale molto potente e l’introduzione di un nuovo boss finale segreto, Akuma (Gouki in Giappone), che rispettando determinate condizioni appare alla fine sconfiggendo prima M. Bison e prendendone il posto come avversario. Vennero eliminati i bonus stage però.

Retrospettiva

Se dovessi dirvi quale fu il primo videogioco a cui giocai in sala giochi o nei bar non saprei rispondere ma sicuramente il primo di cui ho ricordo è Street Fighter II, quale delle tante versioni non lo so. Street Fighter II fu sicuramente fondamentale nella mia formazione da videogiocatore e da amante del genere picchiaduro, sicuramente delle tante versioni il mio preferito è Super Street Fighter II, le supermosse di Turbo le vedo meglio integrate nei capitoli successivi, ma li ho giocati tutti, tra cabinati e versioni casalinghe, di alcune però solo in raccolte di giochi Capcom, pensate che mi feci comprare il Game Boy proprio per poter giocare a Street Fighter II nonostante mancassero un paio di personaggi all’appello in questa versione. Recentemente li ho rigiocati tutti grazie alla raccolta Street Fighter 30th Anniversary Collection ma essendo le versioni arcade il livello di difficoltà è programmato in modo tale da continuare a mangiarti monetine, peccato che questo sia una versione casalinga e al massimo ti fa lanciare imprecazioni.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

5 Risposte a “Street Fighter II: l’inizio della leggenda”

  1. Volevo solo segnalare che esiste anche un’ulteriore versione aggiornata uscita nel 2017 (!!!): Ultra Street Fighter II the final challengers.

    Questo senza contare i vari HD remix ovviamente. Indubbiamente Capcom ha spremuto fino all’ossoStreet Fighter 2

    1. Grazie per la segnalazione, ne ero a conoscenza, per un attimo ho rischiato di inserire immagini tratte da quello ma poi mi sono accorto che la grafica era troppo bella. Alla fine però me ne sono dimenticato, lo inserirò in coda prossimamente. Grazie ancora

  2. Non il mio primo cabinato, ma sicuramente uno tra quelli che più mi ha segnato.
    Certo è vero pure che attorno al 1993 lo giocavo più al pc che in sala giochi.
    L’originale, eh. Amavo anche gli upgrade coi nuovi personaggi, ma quello basic ha veramente un fascino incredibile.
    In ogni caso, SF resta uno dei miei brand preferiti in assoluto, come sai.

    Moz-

    1. Io gli originali più in sala giochi che a casa, e ho vissuto maggiormente Super. Mi piacciono molto i personaggi inseriti in quella versione, in particolare Cammy e Fei Long.

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