Sulla scia del successo di Super Street Fighter II nel 1995 Edizioni Star Comics portò in Italia quello che probabilmente fu il primo manga dedicato alla famosa saga picchiaduro della Capcom, Street Fighter II di Masaomi Kanzaki.
Pubblicato in due volumi brossurati dal formato comic book, con tavole ribaltate per la lettura occidentale e colorate per l’occasione, Street Fighter II si basa sul videogame omonimo, motivo per cui sono assenti i personaggi di Super Street Fighter II (Cammy, T.Hawk, DeeJay e Fei Long). La trama segue pressapoco le linea guida del videogioco, ovvero il torneo organizzato da Bison (l’edizione italiana mantiene i nomi occidentali, per cui lo farò anche io per evitare confusione) a cui partecipano i più forti lottatori del mondo, ma a differenza del manga dedicato a Fatal Fury si prende più di una libertà. Bison infatti è leader dell’isola di Shad, un isola costruita da sette paesi industrializzati poi abbandonata a se stessa dopo un crollo finanziario, l’isola è divenuta così un luogo dove vige la forza e la criminalità prospera, una sorta di Madripoor per chi legge gli X-Men, questo un po’ per giustificare la presenza di tutti i combattenti in un solo luogo anziché far viaggiare Ryu per il mondo, infatti c’è anche Little Las Vegas come arena per il pugile Balrog.
Masaomi Kanzaki, conosciuto in Italia per Xenon e in patria per Dragon Quest VI, in nove capitoli riesce a dare il giusto spazio a un po’ tutti i personaggi del gioco, anche solo per il tempo di uno scontro ma senza dimenticarsi di caratterizzarli, rimanendo fedele alle loro motivazioni originali, ad esclusione di Blanka che troviamo tra gli sgherri di Bison. Il suo stile di disegno è decisamente classico ma funziona e i colori usati si sposano bene.
Questo manga ha anche il merito di introdurre per la prima volta Gouken, il maestro di Ryu e Ken, con l’aspetto che poi verrà adottato anche nei videogiochi, e la droga Doll capace di trasformare coloro che l’assumono in veri e propri burattini, lo stesso nome che poi è stato usato per le guerriere sotto il controllo mentale di Bison di cui faceva parte anche Cammy, ma anche altri personaggi introdotti in seguito nella saga.
Una lettura piacevole ma non imprescindibile, come spesso accade per opere derivative come questa, ma indubbiamente un prodotto che non può mancare per un fan della saga.
Titolo: Street Fighter II
Edizione italiana: Street Fighter II vol.1 e 2, Star Comics, 1995
Edizione originale: Street Fighter II, Tokuma Shoten, 1993
Storia e disegni: Masaomi Kanzaki
Formato: brossurato
Prezzo: prezzo onesto su eBay € 8
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Il primo SF ad arrivare, fu un caso editoriale (con tanto di album di figurine), si era all’apice della passione per il titolo.
Vero, storia con qualche libertà, colorazione occidentale e qualche censurina made in USA… con lettera inferocita su Kappa Magazine XD
Moz-
Si me lo ricordo, io l’album lo avevo preso a parte o non so con cosa potevo averlo trovato, mai completato e buttato via… sigh
Me lo ricordo e non era male, a differenza di Xenon (che l’autore rovinò in corso d’opera, col finale presentato come un riassunto scolastico) e soprattutto di Hagane, di cui non amavo disegni, storia e personaggi 😛
Da ciò che so, nelle opere derivate la Capcom lascia più libertà, mentre la SNK richiede una fedeltà al canone maggiore, pur concedendo qualche leggera deviazione.
Sarà che per SNK realizzano delle storyline già ben definite, per Street Fighter solo qualche cenno e poi giù di fan fiction