Ma come diavolo ha fatto Netflix in questi anni senza Stranger Things? Da pochi giorni è finalmente disponibile la quarta stagione, o almeno la prima parte o volume 1 come lo chiamano loro, quando il primo Luglio uscirà il secondo volume con i due lunghissimi episodi conclusivi saranno esattamente tre anni dall’uscita della terza stagione. Me lo domando perché non vedevo una campagna pubblicitaria così insistente di una serie Netflix da tempo, forse giusto la prima stagione di Bridgerton ci si avvicinava.
Domande inutili a parte, il risultato ha soddisfatto la nostra lunga attesa?
Di getto direi di si, la serie rimane entro i suoi canoni, intrattiene, diverte, ha i suoi momenti creepy, gioca con il citazionismo, mescola tante opere del passato, i personaggi sono simpatici, insomma è il solito Stranger Things che tanto abbiamo imparato ad apprezzare, con tutti i suoi pregi e difetti.
Roberto Recchioni in un suo post ne parlava piuttosto positivamente ma alzava dei dubbi sulla faciloneria delle citazioni proposte da questa stagione, o dalla serie in generale, di quelle che a noi nerd arrivano subito e quindi funzionano, ed è vero, Stranger Things è tutto fuorché qualcosa di originale, a sto giro abbiamo un po’ di Hellraiser, di Evil Dead (la prima puntata oltre a mostrarci il poster lo ricorda in alcune sequenze), l’immancabile omaggio a Stephen King con Carrie e soprattutto pesca a piene mani da Nightmare, ma è anche vero che il pubblico più giovane, o anche solo generalista, non le coglie nemmeno quelle citazioni, o influenze (dubito avranno riconosciuto Robert Englund) e riesce ad apprezzare ugualmente la serie, forse pure di più. Se proprio devo trovare dei difetti a questa quarta stagione io cercherei da un altra parte.
Questo volume 1 si compone da sette episodi, chi si lamentava del fatto che avessero spezzato la stagione in due ha ben poco di cui lamentarsi dal momento che l’episodio più breve dura un ora, in pratica è come se fossero una decina di episodi e i rimanenti dureranno minimo un ora e mezza ciascuno. Il problema è che io questa lunghezza l’ho accusata tutta. Ormai abbiamo troppi personaggi e mi pare evidente che di alcuni di loro non sappiano più cosa farsene, di alcuni, come Nancy e Jonathan, lo penso già dalla seconda stagione. Diciamo la verità, da sempre gli autori ci propongono la stessa identica formula dividendo i protagonisti in più gruppi e altrettante storyline, che in teoria dovrebbero tutte confluire nel gran finale, ma dopo la prima stagione questo giochino ha perso spontaneità.
Partiamo col dire che la storyline in Russia è la cosa più WTF? che abbiano mai fatto in questa serie? Divertente e tutto ma sospensione dell’incredulità a livelli inimmaginabili. Murray eroe action più improbabile di sempre. Triste vedere anche protagonisti come Mike e Will ormai relegati a personaggi secondari mentre quella dedicata a Undici e al recupero dei suoi poteri, nonché a svelarci le origini di Vecna, è semplicemente esasperante, appare in tutti gli episodi ed è allungata davvero molto semplicemente perché lei in teoria dovrebbe essere la protagonista principale di Stranger Things, nei fatti è diventata un personaggio secondario. L’unica storyline veramente interessante e che regge per l’intera durata dei sette episodi è sempre quella ambientata a Hawkins e che rimane perfettamente nello spirito della serie e che in qualche modo cerca di essere un pelo più introspettiva sui personaggi, li fa interagire, evolvere.
Insomma, siamo di fronte al solito Stranger Things il che va bene già così ma gli manca un po’ di coraggio magari nello scremare un po’ il cast (e sono stra sicuro che lo faranno uccidendo il nostro personaggio preferito) ma forse giunti a questo punto è anche un po’ troppo tardi per fare quel salto da serie pop a serie veramente memorabile, considerando anche che la quinta stagione sarà l’ultima. Intanto vediamo se gli ultimi due episodi di questa quarta stagione alzeranno un pelo l’asticella.
In ogni caso Kate Bush ringrazia.
Penso che la divisione dei gruppi di questa stagione sia molto più forte e “divisiva” rispetto alle volte precedenti, dove tutti erano comunque in contatto, vicini, andavano e venivano.
Qui mi pare si stia seguendo il modello Twin peaks 3, ossia trame in giro per il mondo, separate (nessuno sa cosa succede agli altri, anzi addirittura molti non sanno nemmeno che altri siano vivi…) e la cosa quindi è particolare, perché apparentemente dispersiva… ma per me funziona bene.
La lunghezza? Ti dico solo che restano 4 ore… l’ultimo episodio ne dura due e mezza. Ma per me è una gioia XD
Moz-
Lo sarebbe anche per me se in quelle due ore avessi la certezza che succede qualcosa di concreto, non sempre è stato così finora. Va bene la simpatia e l’affetto ma poi contano i fatti e diversi personaggi ormai sono proprio inutili, salvo svolte nel finale.