Il mese scorso si è conclusa She-Ra e le Principesse Guerriere, serie reboot del cartoon classico ispirato alla famosa linea di giocattoli spin-off dei Masters of the Universe, e con buona pace dei detrattori si è confermata come una delle migliori serie animate originali presenti su Netflix.
Parlando della quarta stagione non gliene davo più di altre due alla conclusione e invece questa è arrivata con i tredici episodi della quinta, che cerca di tirare le somme forse un po’ frettolosamente ma rimanendo comunque su ottimi livelli, chiudendo il tutto dopo 52 episodi e rimanendo nella media per quanto riguarda la durata delle serie animate made in USA.
Personalmente avrei realizzato un ulteriore serie e approfondito meglio alcuni aspetti, più che altro penso fosse doveroso da parte loro dopo aver sprecato una decina di episodi abbondanti tra la seconda e la terza stagione con episodi più leggeri e spesso inutili, anche perché alcuni personaggi, anche importanti e/o interessanti, in questo fnale finiscono un po’ troppo a margine e il fatto di non avere un epilogo vero non aiuta. Abbiamo vinto, tutti felici e contenti e via a casa.
In questa corsa al finale viene penalizzata soprattutto Catra, personaggio che finora ha tenuto letteralmente in piedi l’intero interesse per la serie, vera e propria tessitrice di trame e non uso a caso questo termine, seguono SPOILER (evidenziate con il cursore per leggere): il suo percorso durante la serie è quello più interessante, dai primi episodi si è evoluta tantissimo diventando per un attimo la vera burattinaia della situazione, arrivando persino a manipolare Hordak, e una volta capito di aver fatto il passo più lungo della gamba viene accettata un po’ troppo facilmente nel gruppo di eroi, quando quegli stessi eroi fino alla fine non sono riusciti ad accettare tra di loro la Tessitrice D’Ombre che per farlo ci ha dovuto rimettere la pelle. FINE SPOILER
Nonostante questa scelte narrative discutibili a tratti, il percorso di crescita di Adora trova comunque un suo completo compimento ed in quanto protagonista forse questa è davvero la cosa importante, fra l’altro nel complesso diventa efficace e per nulla scontato in una serie per un pubblico giovane tutta la tematica sull’importanza della vita e sul fatto che non sempre il sacrificio è un qualcosa di necessario per compiere il proprio destino o per definire narrativamente un’eroe come altruista, insomma la sottile critica all’eroe martire a cui la nostra e le passate generazioni sono più abituate finalmente risulta una ventata d’aria fresca, sono convinto che molte altre serie si sono già spinte oltre in questi ambiti ma è sempre giusto ribadirlo. Tirando le somme anche noi She-Ra e le Principesse Guerriere, nonostante una stagione finale un pelo al di sotto sotto rispetto alla precedente riesce a concludersi in modo più che dignitoso, e ribadisco, confermandosi come una delle migliori serie animate presenti sul catalogo Netflix ma anche in generale per quanto riguarda l’animazione americana degli ultimi anni.
She-Ra e le Principesse Guerriere – La stagione finale
Forse non l’avevano progettata completamente, se ci sono questi problemi e queste piccole incompiutezze.
Non ho letto lo spoiler perché ancora non vedo questi episodi. La serie, se non si bada al fatto che sia She-Ra, è anche ben realizzata. Il problema è che è She-Ra, come sai.
Mi piace l’introspezione dei personaggi, ma anche alla She-Ra originale si può dare una forte impronta in questo senso (vedi il fumetto DC del 2012)… per me non serviva l’ennesima rilettura, per quanto possa essere carina.
Ma vabbè, ora torna He-Man e amen così 🙂
Moz-
È molto raro che una serie sia progettata dall’inizio alla fine, è più facile che ci siano dei punti fermi e altri passaggi siano riempiti con ciò che apprezzano i fan (per esempio, dando più spazio ai personaggi più popolari).
Almeno però un finale completo per tutti…
Moz-
Se i personaggi sono tanti, è già tanto che alcuni si cucchino un secondo e mezzo di sequenza 😛
Non ho visto She-Ra in salsa Netflix, ma nelle serie affollate ci sono sempre i grandi dimenticati.
è una versione alternativa di She-Ra, come ce ne sono tantissime dei Transformers o delle Ninja Turtles, poi uno libero di ignorarle o meno. Di fronte ad una qualità così altà anche sticazzi.
Nessuna serie viene concepita interamente sin dall’inizio, è impossibile per gli autori non esserne influenzati da cosa gli sta intorno, dalla reazione del pubblico e dai produttori stessi. Sul finale invece pare sia stata una scelta della Stevenson per non avere vincoli narrativi se mai un giorno ci sarà un sequel. Poi per me rimane una decisione un po’ infelice, anche perché non c’era bisogno di mostrarci un epilogo con i protagonisti cresciuti stile Dragon Ball, bastava anche una celebrazione della vittoria.
S
P
O
I
L
E
R
La questione è che Tessitrice D’Ombre non mostra mai veramente di pentirsi per le sue azioni o di aver imparato dai propri errori (persino il cavallo quando ne fa l’imitazione lo sottolinea) e agisce per pura ambizione mentre le motivazioni di Catra sono sempre state più complesse e per certi versi ben più comprensibili per i buoni (specie Glimmer e Adora stessa).
Persino la sua morte non è una vera redenzione, con quel suo arrogante “you’re welcome” che rieccheggia tutte le volte in cui ha fatto l’offesa per la freddezza mostratale quando faceva il minimo sindacale per aiutare i buoni.
SPOILER
Mi trovi d’accordo sul fatto che la Tessitrice rimanga una manipolatrice fino all’ultimo, e infatti il suo trattamento non fa una piega, il problema lo trovo in Catra con i baci e abbracci in tempo tre puntate con Glimmer e Bow, insomma persino prima di Adora, che se c’è una persona che veramente la conosce da una vita e ha cercato di comprenderla dal minuto uno è proprio lei.
Si sono voluti scrollare narrativamente Adora che avendo ipoteticamente prima un confronto con Catra riusciva a fare da pacere o a farla accettare da Glimmer e Bow, e va bene, risultava infatti interessante mettere prima a confronto Catra e la neo regina, se solo ci fosse stato questo confronto! Glimmer le urla due volte e poi decide di capirla improvvisamente “perché sì” e bom va tutto bene (e non importa la presenza del nemico in comune che fa venire strizza a entrambe, anzi mi rende dubbiosa da spettatrice, la trovo abbastanza comoda come soluzione), Catra accettata, Bow se ne sta (fra l’altro lui tiene più il muso a Glimmer che non alla gatta, anche lì, giusto in base alla stagione precedente ma assurdo) e persino Adora ci rimane alquanto di sasso quando vede come tutti sono già a tarallucci vino e arcobaleno prima che lo sappia lei stessa.
Catra si redime nei confronti esclusivamente di Adora e per l’amore che provano, nonostante in questo caso il “tento di ucciderti in continuazione perché ti amo” non mi abbia fatta impazzire come in altri show (e forse proprio perché conseguenza di tirature), riconosco che funzioni guardando al complesso generale perché almeno ha un background fra loro due, ma nei confronti di tutti i danni che ha fatto agli altri (chi meritevole o meno) non c’è un pentimento globale nemmeno da parte sua, la Tessitrice per quanto figura negativa e abusiva noi spettatori la viviamo come una storia marginale e del passato (gli avvenimenti con i parenti di Glimmer) non trovo un legame emotivo che mi faccia quindi interessare più di tanto alla sua fine e questo è anche giusto, quello che però seguo emotivamente nel presente, da spettatrice, sono tutte le scelte sbagliate di Catra con cui stabilizzo un’empatia voluta o meno e che portano a conseguenze su tutti, mentre la si vede sprofondare e rimanere ovviamente sempre più sola, perciò serviva un ravvedimento completo in tal senso a parer mio senza dover per forza diventare una santa, c’erano tantissimi altri metodi per farli legare, tanto quello che importava nel suo caso era risolvere con Adora principalmente, ad esempio anche con Scorpia (che ha avuto un’ottima storyline) non c’è nemmeno un dialogo compiuto, decide tutto Scorpia perché tanto la puntata è a due secondi dalla fine.
Lasciamo perdere poi lo sprecatissimo Double Trouble che è anche lì è tutto un altro discorso.
Non mi aspettavo certo paroloni o robe soffertone filosofiche da una serie del genere ma con la quarta stagione mi dimostri che l’asticella la sai sollevare, reggere e approfondire in modo credibile senza rendere tutto da fanfiction da soluzioni paracule, quindi un po’ ci rimango male per un’occasione sprecata data la personalità fino a quel momento ben scritta di Catra, poteva essere un’altra redenzione da manuale e invece ci siamo solo arrivati vicini, poi per carità è un mio parere e mi è piaciuta lo stesso la serie e la ritengo molto valida.
Su questo sono d’accordo. Sarebbe bastato un singolo episodio in più, sulla nave del grande Horde per avere il vero confronto tra Glimmer e Catra…oh sembra che in pochi episodi si sono scordati che Angella è morta a causa di Catra. Abbiamo accettato che gli eroi lo sono a tutto tondo, come dice Glimmer una volta “non ricordi? noi siamo i buoni!”. A me sarebbe bastato, Catra vive momenti di “quasi redenzione” fin dal 2° episodio, e il crollo psicologico che ebbe nella 4° serie con la conclusione con Double Trouble l’ho visto come un buon primo passo. Non siamo di fronte a Zuko, ma ad un personaggio molto più problematico e molto più disturbato. Però si, fa quasi rabbia, la Tessitrice per due serie ha provato quasi ad aiutare, e ne paga comunque le conseguenze…Catra si ritrova anche un lieto fine.
oooooh eccomi. Come sai ho apprezzato molto, moltissimo la serie e le ultime due stagioni su tutte. Si la quarta forse ha un po’ più mordente nella trama originale ma la quinta è narrata con grandissima maestria e tiene alta la tensione dalla prima all’ultima, liberatoria, puntata.
Del resto non mi frega niente. Per me la protagonista è She-ra quanto lo era quella dei cartoni Filmation, quella dei mini comics e delle action figures della Mattel e quella dei fumetti della DC: tutte riletture, ognuna a asuo modo diversa, di un’unica idea.
Un’ appunto si potrebbe fare sulla questione degli orientamenti sessuali. Attenzione non sugli orientamenti sessuali in sè. Mi frega niente dell’orientamento sessuale dei personaggi da cui nel corso dello svolgimento mi aspetto un certo tipo di azione o evoluzione delle storie. Da un po’ fastidio però vederselo sbattuto in faccia di continuo e gratuitamente. Ma per fortuna nelle ultime due stagioni il politically correct lascia spazio alla trama.
Primo o poi devo scrivere qualcosa su questa serie 🙂