Sam: il controverso finale di Orfani

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Con un notevole ritardo torniamo a parlare di Orfani, la serie ideata da Roberto Recchioni e Emiliano Mammucari, nell’edizione in allegato con La Gazzetta dello Sport e Il Corriere della Sera con la sesta e ultima stagione intitolata Sam.

Scrivere di Orfani: Sam con tutto questo ritardo forse non avrà lo stesso effetto dato a lettura fresca ma dopo aver scritto delle stagioni precedenti era doveroso concludere il percorso.

Pubblicata nei numeri 85-108 della collana, Sam rappresenta l’ultimo tassello della serie fantascientifica di Recchioni e Mammucari. Come suggerito da titolo per questo ciclo conclusivo la protagonista assoluta di tutta la vicenda è Sam ma forse, a ben pensarci, Orfani è sempre stata la sua storia, senza scordarci di Ringo ovviamente che è parte fondamentale anche dell’anima della ragazza e della lotta interiore per essa, divisa fra dovere, lavaggi del cervello, violenza, redenzione e un grandissimo e infinito amore nonostante tutto.

Ecco, quel “nonostante tutto” è la parte migliore forse di tutta la storia, ma anche l’aver dedicato non a caso la resa dei conti finale a chi sembrava la meno adatta di tutto il gruppo, quest’essere “inaspettata” e mai presa sul serio si svelerà una scelta vincente nell’ambito intimo del personaggio di Sam. Questa ragazzina fin da subito è l’ultimo elemento, persino quando diventerà una sorta di incubo vivente la si vive in modo marginale ma forse più da vittima, provandone quasi compassione o pena, non si prova mai il disgusto o l’odio come per una bellissima e letale Juric, sembra solo una sorta di debole ragazzina un po’ pazza, che viene poi solamente manipolata. Quando tutto poi sembra perduto e sospeso fra mondo reale e virtuale, ecco che senza tanta stucchevolezza si comprende e si capisce perché proprio Sam è l’unico contraltare alla freddezza spietata di Jsana. Il cuore che sembrava così fragile della ragazza nascondeva una forza innata proprio per questa sua lotta interiore, proprio per quella fragilità che era solo innocenza, un’innocenza innata che pur violata e derisa in ogni modo o persino contesto non ha mai smesso di essere presente. Grazie alla presenza in questa stagione degli ultimi due “orfani”, Andromeda e Perseo, il tema già utilizzato della maternità nella terza stagione ritorna in modo più superficiale e condito da tantissimo action per Sam (dopotutto siamo alla fine), a differenza però del confronto a distanza tra ideologia e maternità avuto con Rosa, Jsana qui ha la giusta avversaria e questo si sente, esattamente come quando in un videogioco si arriva al boss finale, non è una storia fra sconosciute, qui si è state figlie e madri al contempo, c’è una storia che prende e porta via con se anni di vita, non uso a caso il paragone col videogioco, perché gran parte della faccenda si svolge appunto sul piano virtuale e ci si gioca molto.

Oltre al tassello finale che porterà Sam ad essere una buona anti-eroina, ritroviamo anche a sorpresa tantissimi personaggi, questo finale riesce ad omaggiare chiunque sia apparso nella serie, tuttavia rimanendo molto controverso.

Ma perché Sam ha un finale controverso? Beh, senza fare spoiler Recchioni ad un certo punto della storia, nella sua conclusione proprio, senza troppi giri di parole ci svela di averci fregati per bene, e non si cura più di tanto di spiegare il come, il perché, ma soprattutto il quando, sconvolgendo quella fetta di lettori che pretende a tutti i costi una spiegazione, che non riesce a stare tranquillo se non ha tutto sotto controllo, se ciò che sta leggendo (o guardando) esce dalla sua confort zone. Capisco perfettamente che un finale come questo possa dividire, anzi, spaccare letteralmente in due il pubblico, o lo odi o lo ami. Personalmente l’ho apprezzato e per un semplice fatto, ovvero che questo finale è  in linea con quanto fatto in precedenza dall’autore sulle pagine di Orfani, ovvero rinnovare cast e situazioni ad ogni stagione, rompendo gli schemi classici dei serial Bonelli, invece di rassicurarci tenendoci per mano in quella famosa confort zone di cui parlavo prima, ma indipendentemente da questo perché Orfani è una di quelle storie in cui non è tanto importante la meta quanto il viaggio per arrivarci.

Inoltre l’ultimissimo e più nostalgico numero riesce ad essere toccante anche se non si è stati minimamente d’accordo col finale della serie e a questo va dato atto.

LA SAGA DI ORFANI

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