Titolo: Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco
Autorie: Masami Kurumada
Edizione originale: Saint Seiya
Edizione italiana: I Cavalieri dello Zodiaco vol.1-42 (Granata Press, 1992-1994), Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco vol.1-28 (Star Comics, 2000-2002), Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco perfect edition vol.1-22 (Star Comics, 2008-2010)
Per chi, come me, è nato a metà degli anni ’80 i Cavalieri dello Zodiaco, che successivamente abbiamo scoperto intitolarsi originariamente Saint Seiya, insieme a titoli come Ken il Guerriero, Transformers e Tartarughe Ninja, rappresentano una tra le serie che più ne hanno caratterizzato l’infanzia, ben prima dell’avvento di Dragon Ball, che seppur nato nello stesso periodo dei Cavalieri di Athena, ha iniziato a godere di successo solo a partire dalla fine degli anni ’90.
Pensare a Pegasus (Seiya nel manga) e soci inevitabilmente rievoca una sequenza di clichè, da Crystal (Hyoga nel manga) che invoca sua madre a Sirio (Shiryu nel manga) che diventa cieco, ad Andromeda che viene salvato all’ultimo secondo da suo fratello Phoenix/Ikki, e l’immancabile cattura di Athena da parte del nemico (sembra farlo apposta!), ma anche ad una certa ripetitività narrativa, ad una sorta di schema nello svolgimento della storia con i Cavalieri che devono raggiungere la dea nell’ennesima corsa contro il tempo per salvarla dal nemico di turno affrontando i vari nemici che in sequenza gli si pareranno davanti durante il tragitto, schema che si può riscontrare anche in un altro manga di Masami Kurumada (l’ideatore della serie per i profani), ovvero B’t X che ha goduto di una seppur breve notorietà anche in Italia, grazie alla messa in onda dell’anime che ha reso possibile anche la pubblicazione del manga.
Detto così non è esattamente il massimo, anzi è decisamente ripetitivo. A questo aggiungiamo che i disegni di Kurumada non sono esattamente eccezionali (tutt’altro discorso per quanto riguarda l’anime ma ci torniamo dopo) e i suoi dialoghi… beh sono a dir poco banali.
Fermi tutti! Qualcuno probabilmente starà pensando che siamo qui a parlar male di Kurumada e dei suoi Cavalieri ma non è così, è l’esatto contrario!
Quindi… perchè Saint Seiya è così famoso?
Kurumada non sarà un disegnatore eccelso (anche se ha il suo fascino, e diamo a Cesare quel che è di Cesare le armature sono stupende!) e non sarà il massimo nella scrittura, ma sa esattamente come coinvolgere il lettore/spettatore. La sua mancanza “tecnica” viene ampiamente compensata da un punto di vista puramente emotivo, i suoi personaggi riescono ad entrare nel cuore del lettore, grazie alla drammaticità degli scontri che li vede protagonisti, grazie allo spirito di sacrificio che trasuda dalle vignette, nemmeno tanto lo spirito di sacrificio per salvare Athena quanto per i propri compagni e la salvezza del mondo, per il bene comune. Indimenticabile il sacrificio di Camus dell’Acquario per insegnare a Hyoga a raggiungere il Settimo Senso tra i tanti momenti dolorosi ma soprattutto il ruolo di Saga, Shura e ancora Camus durante la saga di Hades.
La ripetitività di cui parlavo in precedenza non è affatto una debolezza, la schematicità nello svolgersi degli eventi non fanno altro che rendere ancora più semplice l’approccio verso lo spettatore che difficilmente potrà scordare la storia. In sintesi per Kurumada non è tanto importante l’intreccio della storia quando l’impatto emotivo che la successione, seppur semplice, di eventi ha sul suo pubblico.
In ogni caso con il proseguire del manga ci si accorge della maturazione artistica di Kurumada, sia grafica che di trama, la saga di Hades infatti non segue il classico schema del percorso stabilito e dei vari avversari, ma ha un maggior intreccio e coinvolge un maggior numero di personaggi affiancando ai cinque Bronze Saint quei Gold Saint che furono i maggiori antagonisti della prima parte del manga, il Santuario.
Elemento da non sottovalutare è l’aver saputo mescolare la mitologia greca e l’astronomia con il classico shonen manga, impossibile non tifare un pochettino per il Cavaliere d’Oro del proprio segno zodiacale!
Il più grande contributo a livello mondiale al successo della serie è indubbiamente il rinnovato character design della serie anime ad opera di Shingo Araki e Michi Himeno. Nella serie animata composta da 114 episodi vennero trasposte le prime due parti del manga, presentando alcune differenze nella trama ma soprattutto aggiungendo svariati episodi e un intera saga (Asgard), che a differenza di altri anime infarciti di un numero spropositato di episodi filler totalmente inutili (vedi Dragon Ball Z), approfondiscono e ampliano l’opera originale.
Un merito particolare va fatto per l’adattamento italiano dei dialoghi e del doppiaggio. Unico nel suo genere. Merito di Enrico Carabelli che a causa delle lacune presenti nel testo originale su cui poter lavorare decise di unire la sua passione per la poesia con il lavoro di doppiaggio dando così un tono decisamente epico nella narrazione con tanto di citazioni da noti scrittori e poeti italiani. Purtroppo per una questione di merchandising i nomi dei personaggi e di alcune tecniche vennero completamente modificati perdendo così di significato. In ogni caso il lavoro svolto nell’adattamento italiano fu un successo che molti editori (ma anche lettori) di manga dovrebbero prendere come esempio, non è importante che un dialogo venga tradotto letteralmente se la traduzione suona male o dimostra tutti i limiti dell’autore ma rendere al meglio nella lingua in cui questo viene tradotto, l’importante è non stravolgere il senso dell’opera.
Purtroppo per la trasposizione animata dell’ultima parte del manga, Hades, ci hanno fatto aspettare 13 anni. La serie di Hades è stata realizzata tra il 2002 e il 2008 ed è composta da 31 OAV divisi in tre capitoli (Santuario, Inferno, Elisio). Purtroppo la qualità della serie non è sempre eccellente, infatti gli episodi dei capitoli Inferno ed Elisio sono nettamente inferiori a quelli del Santuario a causa di un taglio di budget, motivo per cui la serie ci mise ben 6 anni per essere completata.
Indipendentemente dalla qualità degli OAV di Hades il brand venne rilanciato e continua ad essere uno dei più famosi manga/anime in circolazione tanto da aver reso possibile la realizzazione di svariate opere derivate: i manga prequel The Lost Canvas ed Episode G (entrambi conclusi), il sequel/prequel Next Dimension dello stesso Kurumada, e Saintia Sho, ambientato prima ma con nuovi protagonisti, e le serie anime di The Lost Canvas e Saint Seiya Omega, nonchè un film reboot realizzato in CG Saint Seiya: Legend of Sanctuary.
Dopo quasi 30 anni il Cosmo continua a bruciare!
che bell’articolo Arc! Non ho altro da aggiungere 🙂
Grazie!