Il Massive-Verse di Kyle Higgins si espande con il primo volume di Rogue Sun intitolato cataclisma.
Rogue Sun si apre niente meno che… con la morte di Rogue Sun! Il più grande supereroe di New Orleans cade combattendo un misterioso avversario in grado di bloccare i suoi poteri. Il giovane Dylan, un adolescente problematico che vive solo con la madre, ha così la notizia che suo padre, Marcus, è morto.
Alla lettura del testamento conosce la nuova famiglia di suo padre e scopre anche che era il supereroe Rogue Sun.
La lettura del testamento lascia tutti sbigottiti. Marcus inaspettatamente ha deciso di lasciare la Pietra Solare proprio al figlio che non ha cresciuto.
Dylan accetta suo malgrado questa eredità, che ci vorrà a fare il supereroe? Peccato che ogni volta che si trasforma rimane in contatto con il suo defunto padre, il cui spirito è rimasto legato alla pietra. Quel padre assente ora è strettamente legato a lui. Insieme devono scoprire chi ha ucciso Marcus.
Cominciamo con il parlare di un aspetto che mi ha lasciato perplesso. L’esistenza di Rogue Sun. Ryan Parrot comincia una serie con una lore chiara fin dall’inizio, con una sua galleria di nemici per lo più sovrannaturali e il modo di neutralizzarli. Però questo cozza un po’ con quanto visto su Radiant Black, dove sembrava o faceva intendere che i Radiant fossero i primi superumani. Rogue Sun invece è in attività da anni.
Poi è chiaro che questo Massive-Verse sia un idea posticcia, che sia stato creato retroattivamente, quindi prendiamo le cose per quel che sono. E quando son buone così, che fai? Lasci?
Il bello di Rogue Sun, così come già faceva Radiant Black, è che non ci presenta un eroe perfetto. Se penso agli albori della Image i nuovi eroi della Dark Age dei comics si dividevano tra antieroi come Spawn ed eroi duri e puri come Savage Dragon. Lo stesso Invincible è indubbiamente un bravo ragazzo che cerca di fare sempre la cosa giusta.
I personaggi del Massive-Verse sono gli eroi con i superproblemi del nuovo millennio. Marcus Bell sarà stato anche un grande eroe ma è chiaro fin da subito che non fosse proprio il padre e il marito ideale. Non dal punto di vista di Dylan almeno. Dylan da parte sua ci viene presentato proprio come un bullo, non lo vediamo mai fare cose davvero cattive ma l’atteggiamento è proprio da bullo.
Immaginate se il ragno radioattivo avesse morso Flash Thompson anziché Peter Parker? No, forse è l’esempio sbagliato perché effettivamente Flash era più cattivo nei confronti di Peter. Però avete capito il senso.
Diventare Rogue Sun è l’occasione per Dylan di dare una svolta alla sua vita, ma si trova anche a dover convivere con lo spirito del padre che ha sempre odiato. Ma soprattutto finisce dentro la faida famigliare peggiore di sempre. I figli di coppie divorziate probabilmente si rivedranno molto in Dylan, superpoteri a parte.
Succede poco a dirla tutta in questo primo volume ma quel che succede è scritto bene. I personaggi son ben delineati e più che le dinamiche da supereroi si concentra su quelle umane. Con quel poco di mistero legato alla morte di Marcus e un paio di plot twist niente male capaci di tenere incollati alla lettura.
Diversamente da Radiant Black non si ispira ai vari Super Sentai ma come per Higgins è evidente la chiara ispirazione e passione per il genere tokusatsu di Ryan Parrot. Non per niente Parrot ha sostituito Higgins su Power Rangers della Boom!. Il costume, la trasformazione urlando il nome, il mentore che spiega come usare i poteri. Tutto richiama ai tokusatsu.
Non sarò un fumetto supereroistico rivoluzionario ma Rogue Sun, e il Massive-Verse in generale, si stanno consolidando come una realtà efficace, una valida alternativa ai supereroi delle case mainstream ma soprattutto liberi dalle imposizioni delle major.
ROGUE SUN VOL.1: CATACLISMA
- Edizione italiana: saldaPress, 2023
- Edizione originale: Rogue Sun #1-6, Image Comics, 2022-23
- Storia: Ryan Parrott
- Disegni: Abel
- Formato: brossurato
- Prezzo: Euro 15,90
Altro sul Massive-Verse
- Radiant Black vol.1: origini (poco) segrete) – Recensione
- Radiant Black vol.2: lavoro di squadra – Recensione
E da Ryan Parrott
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