Archiviata la disastrosa esperienza cinematografica e televisiva era ora per Mortal Kombat di tornare ai videogiochi con Mortal Kombat: Special Forces, un’avventura in terza persona con protagonista Jax e dall’esito altrettanto disastroso…
Uscito negli USA nel Giugno 2000 e pochi mesi dopo anche in Europa Mortal Kombat: Special Forces venne realizzato da Midway con non pochi problemi alle spalle ed è ad oggi considerato il peggior MK mai realizzato. Nonostante i risultati piuttosto negativi di Mortal Kombat Mythologies John Tobias era ancora intenzionato a realizzare giochi d’avventura che ne espandessero l’universo ma nel 1999, quando ancora in gioco era in fase di sviluppo, lasciò l’azienda assieme ad altri importanti membri dello staff di Midway Games per formare l’anno successivo Studio Gigante.
Dopo la sua partenza la trama del gioco subì pesati revisioni. Originariamente prevedeva anche la presenza di Sonya Blade (infatti la si vede in una copertina della rivista PSM quando il gioco venne annunciato, così come è possibile trovare immagini di gioco con lei), e il gioco venne completato di fretta e uscì solo su Playstation, anche se avrebbe dovuto essere rilasciato anche su Nintendo 64 e Sega Dreamcast. Ed Boon invece non lavorò al progetto.
Special Forces vede il giocatore prendere il controllo di Jax, unico personaggio giocabile, per esplorare cinque livelli 3D in cui per avanzare oltre a lottare con i vari nemici. Lotte che non prevedono solo il corpo a corpo ma anche l’uso di armi da fuoco ed esplosivi. Si devono risolvere piccoli enigmi, trovare codici e chiavi per aprire porte o spostare oggetti per salire su piattaforme più alte, questo perché il personaggio non è in grado in saltare. Alla fine di ciascuno dei cinque livelli è prevista una boss fight.
Durante il gioco è possibile utilizzare un inventario con svariati oggetti, tra cui dei medi kit per curare la propria salute, e delle mosse speciali che però consumano energia, energia ricaricabile eseguendo le combo contro gli avversari. Sconfiggendoli si guadagna anche esperienza che permette di sbloccare nuove mosse e combo.
Non sono presenti le classiche Fatality che contraddistinguono la saga ma è lo stesso possibile uccidere i nemici con l’ultimo colpo delle combo.
Il gioco ricevette solo ed esclusivamente recensioni negative e fu un fiasco anche nelle vendite. Personalmente non posso confermare i fatti non avendolo mai giocato (è l’unico titolo della saga che non ho giocato assieme a Shaolin Monks del 2005).
A giudicare dai video gameplay presenti su YouTube era davvero brutto, a cominciare dalla grafica, davvero orrenda.
LA TRAMA
Special Forces si svolge ben prima degli eventi di Mortal Kombat Mythologies e del primo Mortal Kombat. L’agente delle Forze Speciali Jackson “Jax” Briggs è incaricato di trovare e fermare Kano. Il criminale ha fatto evadere da una prigione di massima sicurezza quattro membri del suo clan, il Drago Nero, con lo scopo di rubare un artefatto dall’enorme potere, l’Occhio di Shitian, un oggetto che pare sia in grado di aprire portarli per altri regni. Per Jax però non è solo una missione ma una questione personale, intende infatti vendicare il massacro dei suoi commilitoni da parte del Drago Nero.
I PERSONAGGI DI MORTAL KOMBAT: SPECIAL FORCES
Jax: protagonista del gioco, membro delle Special Forces come al solito sulle tracce di Kano. Non avendolo mai giocato non mi è chiaro perché il personaggio avesse già le sue iconiche braccia cibernetiche dal momento che questo episodio si svolge cronologicamente prima di tutti gli altri giochi della saga e Jax alla sua prima apparizione in Mortal Kombat II ancora non le aveva.
Gemini: agente operativo delle Special Forces che dalla base trasmette informazioni e consigli a Jax, di cui è molto amica. Trasmettendo via radio non la si vede mai.
No Face: primo boss del gioco, esperto di esplosivi armato di un lanciafiamme. Non ha orecchie, naso, capelli e la sua pelle è cadaverica. Mai più apparso nella saga.
Tasia: secondo boss del gioco, è una ninja esperta molto abile nell’uso delle spade e capace di teletrasportarsi. Non è mai più apparsa in un videogioco ma in compenso la si può vedere brevemente nei fumetti di Mortal Kombat X realizzati da DC Comics nel 2015.
Jarek: terzo bosso del gioco, già apparso tra i combattenti di Mortal Kombat 4.
Tremor: quarto boss del gioco, è un ninja dall’uniforme marrone dotato di geocinesi, ovvero la manipolazione della terra e della rocca. Il personaggio venne concepito inizialmente per Mortal Kombat Trilogy ma poi venne sostituito da Rain.
Kano: boss finale dl gioco, è il leader del Drago Nero.
FINISH HIM! FLAWLESS VICTORY
WHO’S NEXT? >> MORTAL KOMBAT: DEADLY ALLIANCE
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Lo conosco solo da qualche gameplay su youtube, ed effettivamente sembra imbarazzante!
Dico solo una cosa: almeno provarono a declinare il marchio MK in altri modi.
Peccato per la pessima riuscita, ma lode ad aver almeno immaginato una trama che si unisce al resto…
Moz-
Si, peccato che questo non abbia aggiunto nulla alla mitologia di MK