Mortal Kombat: i fumetti Malibu parte 2 – Ondata d’assalto

Mortal Kombat: i fumetti Malibu parte 2 – Ondata d’assalto

Secondo ed ultimo appuntamento con la serie di fumetti di Mortal Kombat pubblicata negli anni ’90 dalla fu Malibu Comics. Dei primi numeri ne abbiamo in precedenza, a sto giro ci occupiamo della seconda saga, Ondata d’assalto, tratta da Mortal Kombat: Battlewaves. La miniserie viene lanciata nell’Aprile 1995 in contemporanea con il terzo videogioco della serie, in Italia è stata pubblicata sui restanti numeri del mensile edito da Star Comics a cavallo tra il 1995 e il 96.

Ovviamente come l’altra volta non ci si limiterà a parlare della sola Battlewaves ma anche degli altri titoli usciti in contemporanea ad espanderne gli eventi. Ovvero la miniserie Rayden & Kano, gli one-shot dedicati a Baraka, Kung Lao e Kitana & Mileena e il gran finale di Mortal Kombat Tournament Edition II. Ma non prima di spendere due parole per la miniserie Mortal Kombat: U.S. Special Forces e Mortal Kombat #0 pubblicati nei numeri 8 e 9 del mensile italiano.

U.S. Special Forces è una mini serie di poco conto, si ancora meno di tutta questa serie come saprete se avete letto l’articolo precedente. Protagonisti sono Sonya Blade, Jax e il resto della loro squadra di agenti totalmente inventata per l’occasione. Quello che salta un po’ all’occhio è come questo team ricordi non molto da lontano i vari fumetti di supereroi dell’epoca made in Image, tra cyborg e gente dotata di superpoteri, cose che non sono mai mancate nella saga di MK ma avete capito cosa voglio dire. Storia di Mark Paniccia e disegni senza infamia né gloria di Patrick Rolo. Unica utilità di questa miniserie sta nel racconto breve che mostra come Kano sia evaso per poterlo ritrovare po in Battlewaves.

Mortal Kombat #0 invece è uno speciale che raccoglie alcuni episodi brevi totalmente inutili che fanno da prologo alla prima saga. Realizzato dai soliti Charles Marshall e Patrick Rolo.

E arriviamo a Ondate d’assalto. La storia brevemente anche a sto giro se ne frega di quella originale e vediamo i nostri eroi tornare alle loro vite normali ma uno dopo l’altro vengono attaccati dalle forze di Shao Khan e da Goro intenzionato a vendicarsi per aver perso il titolo di campione di Mortal Kombat, nonostante non ci sia stato alcun torneo nella mini precedente, boh valli a capire. I guerrieri della Terra decidono così di tornare su Altromondo Outworld e finirla una volta per tutte con Shao Khan. Il tiranno è intenzionato a sposare Sonya così da spezzare le barriere che separano i due mondi, mentre su Outworld un improbabile alleanza tra Baraka, Kung Lao, Kitana e Sub-Zero complotta per rovesciare l’imperatore.

Intanto Rayden è convinto di poter trovare un briciolo di bontà in Kano e che lui sia una figura fondamentale per la vittoria della Terra. Non andrà bene e tutti i personaggi si troveranno riuniti in una nuova battle royale tra buoni e cattivi, ma Shao Khan ha il colpo di genio! Due squadre, ovviamente buoni e cattivi, in gara per trovare un medaglione con il palio il titolo di campione. E una volta preso il medaglione? E niente tutti a casa un’altra volta con un nulla di fatto.

Mortal Kombat fumetti Malibu

Sarò un po’ più breve della volta scorsa, anche perché c’è ben poco da aggiungere. Anche in questo caso la storia, sempre di Marshall, nonostante sia scritta alla bell’è meglio si fa leggere e diverte quasi più per le trashate che altro. A pensarci tutti gli eventi sono totalmente superflui, dal piano di Kitana e soci alla missione di Rayden con Kano, si poteva risolvere tutto sin dall’inizio con la gara e via.

Lo scrittore si è preso più di una libertà narrativa, al di là della storia stessa, nel modificare schieramenti tra i personaggi. Baraka intenzionato a tradire l’imperatore, Jade e Smoke agli ordini di Shao Khan, il secondo in particolare non ha alcun legame con Sub-Zero e i Lin Kuei. Non si capisce nemmeno perché Liu Kang venga definito come campione di MK dalla scorsa saga dato che non c’è stato alcun torneo e di conseguenza come Goro possa aver perso il titolo. Tutto è un continuo nonsense, e per qualche strano motivo contribuisce a renderlo a modo suo bello.

Ai disegni troviamo un Patrick Rolo quasi irriconoscibile all’inizio, per poi tornare sullo stile visto in precedenza, ancora una volta senza infamia e senza gloria con il suo stile anni ’90 (anche se in certe vignette è proprio inguardabile), affiancato questa volta da Vinton H. Heuck, un altro artista di cui non ho mai sentito parlare ne letto qualcosa che nulla aggiunge e nulla toglie alla saga. A sto giro però sono da evidenziare alcuni errori nella colorazione quando si tratta dei ninja come potete notare da questa vignetta in cui Sub-Zero è verde come Reptile, tenuto fermo da Baraka, basta leggere la pagina per rendersi conto che si tratta proprio di un errore. Tra l’altro il disegnatore, Heuck, non tiene conto del design dato da Rolo alle maschere dei ninja in questa seconda miniserie, come potete notare confrontandolo con la copertina più sopra.

errore colorazione in Battlewaves 2

Nell’ultimo numero, nello specifico in Tournament Edition II, c’è un errore proprio grosso. Non è chiaro se per un buco di sceneggiatura o ancora per un errore di colorazione, troviamo Kitana in due luoghi contemporaneamente. Ai disegni della miniserie Rayden & Kano invece ritroviamo l’orribile Chansaone, già artista già di Goro: Prince of Pain, e per niente migliorato nel frattempo, aiutato dall’altrettanto pessimo Darryl Cobbs che lo sostituisce nella seconda parte della miniserie. Nulla da dire o ridire sugli one-shot dedicati a Kung Lao, Baraka e Kitana & Mileena dato che non aggiungono assolutamente niente alla storia o alla mitologia di Mortal Kombat in generale, se non che il disegnatore di Kitana & Mileena è il più noto Greg Horn.

Mortal Kombat doppia Kitana errore
Kitana e il dono dell’ubiquità (probabilmente dovuto alle chiappe)

Si conclude così la nostra avventura nei meandri del fumetto anni ’90 dedicato al famoso picchiaduro Mortal Kombat. Una serie consigliata solo ed esclusivamente ai fan completisti del videogioco e a chi vuole farsi due risate.

Mortal Kombat 9 Star Comics

MORTAL KOMBAT: ONDATA D’ASSALTO

  • Edizione italiana: Mortal Kombat #8-15, Star Comics, 1995-96
    Edizione originale: Mortal Kombat: Battle Waves #1-6, MK Tournament Edition II, MK: Baraka, MK: Kung Lao, MK: Kitana & Mileena, MK: U.S. Special Forces #1-2, MK #0
    Storia: Charles Marshall
    Disegni: Patrick Rolo, Tim Divar, Greg Horn, Kiki Chansamone, Darryl Cobbs
    Formato: spillato
    Prezzo: 3000 Lire ciascuno, prezzo onesto oggi 2 euro l’uno

Classificazione: 2.5 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

21 Risposte a “Mortal Kombat: i fumetti Malibu parte 2 – Ondata d’assalto”

  1. Boh, dai, il peggio del peggio: muscoli che non esistono in un essere umano e buchi di logica vergognosi.
    Se la motivazione del torneo fosse stata “chi è più forte” anziché “tifenterò patrone ti multiferso”, questi fumetti me avrebbero giovato molto ^^ certo, poi tutto il resto…
    Sembrano fatti con la logica dei vecchi videogiochi tratti da film: la licenza è costata così tanto, che non c’erano più soldi per fare qualcosa di buono! XD

    1. E la cosa peggiore è… che mi è piaciuto! Mah, la trama del gioco già di per sè è molto fumettosa e si presta tantissimo, bastava tenere quella ed espanderla, ma evidentemente non ci credevano molto.

      1. Eh, guilty pleasure!
        Il poco di storia che riuscivo a cavare dai giochi mi attirava: avventurosa e strana. Però, le opere derivate… brrrr!
        Mi piaceva un po’ il telefilm, peccato per quella chiavica di finale…

  2. Sai cosa credo? Che le libertà di colorazione fossero proprio volute. Ne ho trovate altre in operazioni analoghe, e secondo me lo fanno proprio appositamente per… boh, non so. Ma impossibile che non ci sia un supervisore a controllare e a modificare l’errore tanto pacchiano.
    A questo giro nessun personaggio minorissimo (e inventato) che muore?^^

    Moz-

    1. L’errore può scappare, capita anche oggi. Certo qua erano recidivi…
      No, anzi un ritorno inaspettato (nel senso che non lo voleva nessuno) e una morte celebre

  3. Il KungLao della vignetta è terribile :D. Ma Baraka non era un mercenario? Quindi la sua fedeltà all’imperatore è data solo dal ‘soldo’ per cui viene pagato. O ricordo male?

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