Mighty Morphin Power Rangers: The Return – Recensione

Immaginate se Jason, Zack, Trini e Kimberly non avessero mai lasciato il team originale dei Power Rangers. E che Tommy non è mai diventato il White Ranger. E non solo, insieme hanno sconfitto definitivamente Rita Repulsa e Lord Zedd in una grandissima battaglia finale. Beh, Amy Jo Johnson, la Pink Ranger originale (nonché prima crush di tanti ragazzini a metà anni ’90), lo ha immaginato veramente nella miniserie Mighty Morphin Power Rangers: The Return, scritta a quattro mani con Matt Hotso e disegnata da Nico Leon.

The Return è una sorta di Ritorno del Cavaliere Oscuro per i Power Rangers ma decisamente più positivo e solare. Amy Jo ci trascina in un futuro alternativo, quindi slegato dalla continuity della serie TV e dei fumetti, in cui i Mighty Morphin Power Rangers hanno vinto. Quindi niente Machine Empire, niente Divatox e compagnia. Niente più alieni brutti e cattivi (anche se Astronema era tutto tranne che brutta) e no more Power Rangers. Ma la vittoria è costata parecchio ai Rangers.

Oltre vent’anni dopo una nuova minaccia costringe gli eroi a riunirsi e a tornare in azione.

Però il bello di questa miniserie è come si concentri sui personaggi piuttosto che sugli eroi, infatti per i primi 3 numeri i nostri, ad eccezione dei flashback dove ci viene narrata la battaglia finale, non sono mai trasformati. Solo nell’ultima parte lì vediamo veramente in azione oggi e per quanto mi riguarda è proprio la parte più debole, al netto di un cliffhangerone che mi ha messo molta curiosità (ma che visti gli ultimi sviluppi in casa Boom! probabilmente non avrà mai un sequito).

The Return gioca molto sui twist narrativi, alcuni prevedibili, altri meno. Ma funziona, ed è tutto ciò che avrei voluto vedere nello speciale tv Once and Always per i 30 anni del franchise. Non parlo a livello di trama, per forza di cose lo special doveva tenere conto della continuity e della disponibilità di questo o quell’attore, ma proprio come atmosfera e maturità narrativa, da non confondere con la violenza esplicita fine a se stessa. E paradossalmente a scrivere un sentito omaggio alla serie madre dei Power Rangers ci ha pensato proprio un attrice che non ha voluto partecipare alla reunion.

Purtroppo non credo lo vedremo mai in Italia, come praticamente tutto il resto della serie Boom! che ormai negli USA sta giungendo a conclusione dopo 9 anni di onorata carriera. Ci sono serie di editori ben più blasonati che non durano sei mesi.

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