Midnighter vol.1: fuori – Recensione

Midnighter volume 1: outCi sono voluti quasi due anni ma alla fine ha visto la luce anche in Italia l’ultima serie solista dedicata a Midnighter. Pubblicata tra l’Agosto 2015 e Luglio 2016 la serie scritta da Steve Orlando faceva parte del rilancio editoriale della DC Comics chiamato DC You atto a diversificarne i titoli, dal momento che con i New 52 questi, salvo qualche eccezione, presentavano uno stile artistico pressoché identico l’uno all’altro, ovvero uno stile in linea con quello di Jim Lee cosa che aveva trasformato la allora nuova DC in una copia della Image dei primi anni (proprio quando quest’ultima invece si era già evoluta in una fucina di sperimentazione niente male), cogliendo l’occasione per sperimentare anche storie dal taglio diverso. L’operazione fu un flop, o comunque al di sotto delle aspettative dell’editore.

Midnighter nasce alla WildStorm e deve la sua fama come membro del team The Authority, protagonisti della bellissima serie omonima lanciata da Warren Ellis e poi consacrata da Mark Millar, ed è proprio su quelle pagine che l’ho conosciuto.

Chi mi conosce saprà che ho un po’ il dente avvelenato con Jim Lee sulla questione WildStorm, non tanto per aver venduto il tutto alla DC Comics voltando le spalle ai colleghi con cui fondò la Image, quanto per aver inserito gli eroi WildStorm in continuity con il DC Universe dopo gli eventi di Flashpoint. Midnighter e gran parte dei membri di Authority finirono tra i protagonisti della serie New 52 StormWatch, una serie che ha arrancato per circa tre anni con altrettanti cambi alla sceneggiatura fino alla sua cancellazione. Al di là dell’indubbia scarsa qualità di StormWatch la cosa che più mi deluse fu l’aver stravolto quei personaggi, più violenti e dalla moralità ambigua, per renderli più idonei al DCU, mentre dall’altra parte Superman e soci si facevano più cupi e cool, creando così un qualcosa che non era ne carne ne pesce capace di scontentare tutti. Non bastava continuare a ripetere che loro non erano come gli altri eroi per renderlo reale.

Quando poi è stata lanciata la serie solista di Midnighter ho accolto la notizia con curiosità e sospetto proprio per quei motivi ma ora che l’ho letta mentirei spudoratamente se vi dicessi che non ho apprezzato la lettura.

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Sicuramente la DC Comics ha fatto un passo indietro riportando il personaggio sui giusti binari, non senza pagarne un prezzo dal momento che è stato purtroppo privato del suo compagno Apollo perché pare che all’epoca una storia d’amore non potesse durare, quindi finalmente rivediamo Midnighter fare quello che gli riesce meglio, ovvero ammazzare tanti criminali. L’idea di base della serie è piuttosto semplice, qualcuno ha rubato la tecnologia che ha creato Midnighter e lui intende fermare questo qualcuno per impedirgli di usarla, ma è scritta bene, ha un buon ritmo e non si vergogna di mostrare il sangue quando serve, il che rende sopportabile l’idea di vedere il personaggio interagire con eroi e criminali del DC Universe come Dick Grayson, all’epoca agente di Spirale, e Multiplex. C’è da dire anche che è difficile creare una storia interessante su un personaggio che riesce a prevedere l’esito di una lotta ancor prima che questa avvenga, di fatto è invincibile e quindi per rendere interessante la lettura bisogna trovare l’escamotage giusto, Steve Orlando c’è riuscito, in minima parte puntando sul mettere in difficoltà il personaggio, dall’altra puntando tantissimo sulla sua psicologia e la vita privata, sulle difficoltà che comporta avere i suoi poteri nella vita di tutti i giorni e nel rapportarsi agli altri.

E con la vita privata di Midnighter arrivano un po’ i “problemi” che problemi in realtà non sono, sicuramente non per la lettura, la mia è più una riflessione e qua tocchiamo argomenti un po’ delicati che spero non verranno fraintesi ne strumentalizzati. Come probabilmente saprete Midnighter è uno dei primi supereroi apertamente omosessuali, sicuramente tra i più famosi tanto che nella precedente continuity WildStorm era sposato con Apollo. Nelle precedenti serie, da solista o con Authority, questo aspetto non era sempre sottolineato, certo non mancavano baci e scene intime con Apollo o battute sulla sua sessualità, in questa serie invece la sua omosessualità ci viene ricordata in ogni episodio, quasi in modo ostentato, ce lo devono ricordare già nelle prime pagine quando lo troviamo a letto con un ragazzo, ci viene ricordato poi con un uscita al ristorante, e poi in una discoteca gay, ecc. Ok, son passati quasi vent’anni dall’uscita del primo numero di The Authority e i tempi son cambiati, per certi versi in meglio e indubbiamente la comunità omosessuale ha ottenuto dei diritti che un tempo gli erano ingiustamente negati, quindi qualcuno potrà anche dire che è giusto così, se quella è la vita degli omosessuali perché non mostrarla? Potrei anche essere d’accordo se non fosse che la linea che divide il trattare un personaggio in quanto persona dal trattarlo in quanto omosessuale non fosse così sottile, dal mio umilissimo punto di vista è più discriminante la seconda che non la prima, e qui non si capisce esattamente dove inizi l’una e cominci l’altra. Ma probabilmente la cosa è puramente voluta proprio per quella famosa diversificazione del prodotto di cui si parlava ad inizio articolo.

Detto ciò, come dicevo poco fa, questo non incide in alcun modo con la lettura che risulta sempre piacevole e coinvolgente.

midnighter-aco-1Ai disegni un bravissimo ACO (ma sarà una persona poi con sto nome? boh?) con uno stile decisamente dinamico e moderno, e narrativamente coinvolgente, da questo punto di vista la sperimentazione artistica del DC You almeno in questo caso è stata azzeccata anche se devo ammettere che la narrazione visiva a volte è talmente particolare e ricca di dettagli che quasi ci si perde, può distrarre, ma è altrettanto vero che negli episodi in cui subentrano i disegnatori supplenti, Steven Mooney e Alec Morgan, beh, la differenza si sente eccome! C’è da ammetterlo, i disegni di ACO fanno la parte del leone.

Nel complesso quasi mi dispiace che la serie sia stata chiusa, non so se per vendite o cambi di programmi alla DC, se è stato un flop commerciale allora i lettori americani si meritano di leggere tante schifezze. Questo primo volume è più che convincente, son proprio curioso di proseguire e concludere la lettura e spero di vedere presto sugli scaffali italiani anche Midnighter and Apollo sempre di Orlando.

La scheda
Titolo: Midnighter vol.1: fuori
Edizione italiana: DC Miniserie #48, Lion Comics
Edizione originale: Midnighter #1-7 (2015-16)
Storia: Steve Orlando
Disegni: ACO, Steven Mooney, Alec Morgan
Formato: brossurato
Prezzo: € 13.95

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

11 Risposte a “Midnighter vol.1: fuori – Recensione”

  1. A volte mi chiedo perché vengano compiute certe scelte: Authority funzionava molto bene da solo, perché aggregarlo all’universo DC? Per avere un altro Batman (Midnighter) e un altro Superman (Apollo)?
    Degli altri personaggi di Authority, quali sono stati integrati nel colabrodo… cioè, nella continuity?

    1. In teoria sono stati integrati tutti i personaggi WildStorm ma se ne saranno visti ben pochi in realtà per poi sparire nel dimenticatoio. Quando leggevo StormWatch oltre a Midnighter a Apollo ricordo Jack Hawksmoor, Engineer e Jenny Quantum. Poi di sicuro Grifter dai Wildcats ha avuto la sua serie solista. Poi che io sappia il nulla totale a parte questa serie e la prossima con Apollo. E infine il rilancio di The Wild Storm totalmente a parte e fuori continuity.

      1. Non vorrei dire, ma Jenny Quantum immagino possa aspirare a un posto tra i pesi massimi della DC e che non faccia niente, soprattutto con Manhattan che fa il cavolo che gli pare, è un po’ una forzatura… XD
        Lo so, ormai dovrei essere abituato 😛

          1. Evidentemente no XD non seguo più le uscite DC da un bel po’ ma mi pare che sti personaggi siano un po’ tutti spariti dalla circolazione, insomma li hanno fagocitati per metterli in disparte.

  2. Questo post mi era sfuggito!
    Midnighter, soprattutto questa copertina, mi è capitata quando facevo ricerche su Prometheus (per il penultimo post sulla JLA, scritta sempre da Orlando), l’unica apparizione post-Flashpoint del “Batman cattivo” ma non ho intenzione di recuperare questa serie, anche se ne sei rimasto soddisfatto.
    Mi sfugge il motivo per cui il protagonista abbia la stessa dote di Afterthought che prevede in anticipo ogni mossa.

    Tema omosessuali, secondo me è perché non lo trattano gli omosessuali stessi ma etero che credono di aver capito il loro stile di vita. Che pensano inoltre che basti parlarne per essere politicamente corretti.
    Su Superwoman, scritta da Jimenez, gay, la relazione lesbo della nipote di John Henry veniva descritta con naturalezza, senza infastidire nessuno, omosessuali e omofobi.

    1. Se solo per Prometheus non ne vale la pena. Afterthough mi manca, chi sarebbe?
      Phil Jimenez? In realtà non infastidisce ma trovavo più naturale come l’argomento veniva trattato in The Authority.

      1. Afterthrought è un personaggio recente del tutto nuovo anche a me, ComicVine mi dice che è apparso in questa serie che recensisci e sui numeri JLA che ho letto io. Altro non so.
        Jimenez a parte la mia citazione, non so se ha affrontato altre volte l’omosessualità.

        1. Questo me lo ero perso, beh allora Aftercoso nasce dopo Midnighter, quindi la domanda sarebbe perché Aftercoso ha la stessa abilità di Midnighter?

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