Masters of the Universe: Revelation prima parte – Recensione

Non trovate ironico come Masters of the Universe: Revelation, la serie che doveva ridare lustro ai MOTU dopo lo “scempio” di She-Ra e le Principesse Guerriere, ora che è uscita è riuscita a fare infuriare ancora di più i fan dei MOTU? Si perché pare che Revelation sia piaciuta solo a me, Doc Manhattan, Roberto Recchioni e i loro seguaci, e si, ho letto articoli in cui si si parlava di fan infuriati. PER. UN. CARTONE. ANIMATO. Evidentemente non hanno cose serie a cui pensare.

Masters of the Universe: Revelation è una serie fortemente voluta da quel nerdone di Kevin Smith, oggi forse più famoso per le sue reaction su qualsiasi film o serie tv nerd che non per i suoi lavori, come sequel diretto della serie classica della Filmation, quel mega spottone per i giocattoli con il pistolotto finale per i bambini, e che pare ignorare She-Ra: Princess of Power, la serie classica si intende, mentre sicuramente ignora The New Adventures of He-Man, con l’intento di trasportare quei personaggi in un contesto narrativo più moderno e adulto, meno edulcorato e puro, e per elevarli ad un nuovo livello che andasse oltre il canovaccio che vedeva Skeletor fare cose da vero malvagio dei cartoni anni ’80, Adam trasformarsi in He-Man e far fare una figura di melma al villanzone, pistolotto finale e sigla, in un loop infinito. Ok, nel 2002 i MOTU furono protagonisti di uno sfortunato reboot ma Kevin Smith voleva dare un seguito a quelli classici.
La serie si apre con l’investitura di Teela, storica compagna d’avventure di He-Man, al titolo di Man-At-Arms, ma i nostri non hanno tempo di festeggiare perché Skeletor sta attaccando il Castello di Grayskull, intenzionato a mettere fine una volta per tutte a questa faida infinita. Segue un epica battaglia finale tra i due storici rivali che creerà un vuoto inaspettato.
Questo episodio permette di andare oltre il concept della serie originale mostrandoci un Eternia senza Skeletor e He-Man fortemente cambiata e senza magia, in cui i personaggi sono andati avanti. L’assenza del protagonista è l’espediente ideale per concentrarsi sugli altri personaggi della serie, in particolare su Teela, unico personaggio del team principale a non conoscere la verità sull’identità di He-Man, da qui il tema della rivelazione del sottotitolo (ma sicuramente non si limiterà solo a questo), ma nonostante si focalizzi principalmente su Teela, Revelation nei suoi cinque episodi iniziali rimane una serie corale in cui tutti i protagonisti giocano un ruolo fondamentale in quello che essenzialmente è il classico cammino dell’eroe, mischiando le carte in tavola e proponendoci alleanze impensabili all’epoca.
Per quanto mi riguarda Masters of the Universe: Revelation è stato quello che War for Cybertron non è riuscito ad essere per i Transformers con il doppio degli episodi a dispozione, una rilettura di un classico della nostra infanzia ma adatto ad un pubblico di ex bambini ormai intorno alla quarantina, anno più, anno meno, sempre che questi siano cresciuti veramente, con personaggi finalmente tridimensionali e umani, non più solo macchiette e marchette per venderci solo giocattoli, perché comunque i giocattoli ce li vogliono vendere anche oggi con tutti questi nuovi look e design, e una trama orizzontale con qualcosa da raccontare veramente, piena di momenti epici, nostalgici e anche commoventi, e si, tanto fan service.
Tra gli aspetti negativi cito giusto una pessima CGI utilizzata per i mezzi di trasporto che mal si integra con il resto delle animazioni mentre per tutti i discorsi sui cambi etnici e il presunto femminismo tossico francamente non ho voglia di sprecarci tempo ora, vi dico solo che reputo tutto una grossa scemenza, semmai ne riparliamo meglio nei commenti, scatenate pure l’Inferno.

Classificazione: 3.5 su 5.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Gli piace definirsi un amante del buon fumetto. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Appassionato di narrativa di genere in ogni sua forma, che sia scritta o per immagini, in movimento o meno, in particolare di fantascienza.

5 Risposte a “Masters of the Universe: Revelation prima parte – Recensione”

  1. Visto solo la prima puntata per ora, ed è proprio come dici tu, una serie dedicata ad adulti che avevano i giocattoli da bambini. Alcuni di quei bambini però non sono ancora cresciuti.
    Riguardo alla questione razziale e alla femminilità tossica, alcune cose mi hanno effettivamente dato fastidio (e io sono uno dei quattro al mondo a cui è piaciuta la nuova serie di She-Ra!) ma ne parlerò meglio quando scriverò l’articolo, altrimenti scriverei un commento lunghissimo!

  2. Queste cinque puntate le ho trovate molto equilibrate e mi ha dato l’impressione di una serie corale, semplicemente il pov principale è quello di Teela, probabilmente la cosa che sconvolge le aspettative tanto da far cadere palle e volare uccelli a chi ha guardato questo primo plot twist, peccato che comunque He-Man fa lo stesso la sua bella figura nei flashback e torni alla fine, più che il togliere di mezzo l’eroe e il suo antagonista per far fare i cazzuti agli altri, credo sia invece un motivo per far risaltare gli altri in maniera tridimensionale e stavolta anche loro stessi, perché tornando adesso che le cose sono per tutti un po’ cambiate saranno costretti a fare i conti con una sorta di crescita (sopratutto Adam, perché Skeletor la vedo molto dura dato il suo ruolo), la crescita non era possibile se per ogni santo giorno di ogni santa settimana questi stanno dalla mattina alla sera a darsele di santa ragione per poi dormire, festeggiare una vittoria dei buoni e poi ricominciare da capo, pensa che vita di m**da, insomma non avrebbe funzionato, e qui si parte con un altro discorso, il fattore che esistano in un universo con più canoni storie che vanno avanti anche dai punti stantii della serie animata originale non sussiste, perché alla fine questa diventa solo l’ennesima diramazione che può prendere quella storia originale, quel cartone, forse si poteva fare meglio? ma di sicuro! Scommetto che potevano pescare da fumetti o da altri prodotti ma l’ego dell’autore che vuole la SUA trasposizione non si può lasciarlo perdere ahimé ee è anche comprensibile, altrimenti diventava “la trasposizione di o da..” , insomma questa incognita della visione personale c’è sempre così come il risultato poteva essere peggiore o noioso rispetto a questo (io ne so qualcosa di queste operazioni data la mia passione per il ciclo arturiano, immaginatevi migliaia di libri e versioni dall’alto medioevo ad oggi e al massimo cuccarsi Merlin in tv o altre ottomila versioni letterarie il più delle volte scrause e sempre nuove o reinterpretate). Non vedo quindi il motivo del piagnisteo sulla scelta di fine prima puntata, anche perché ripeto può essere interessante ora che i due (poco) assenti son tornati e li vedremo alle prese con un mondo cambiato, tanto dopo tutte queste lamentele sappiamo tutti che finirà comunque a mazzate in ogni caso, mica a filosofia e.. per fortuna! L’argomento che mi è capitato di leggere spesso in vari commenti e a quanto pare ha dato fastidio è il “femminismo di fondo” ribadito ogni 5 minuti, peccato che io non l’ho visto o sentito, e sono di solito la prima che trova odioso questo modo di porre molti personaggi femminili, in quest puntate però non ho sentito discorsi dove Teela se la tira più dei suoi compagni o di Adam stesso, o dove fa quella che sà tutto lei ,se il problema è la scena dove combatte col finto He-Man è semplicemente il cliché strausato del conflitto interiore in corso, come poteva accadere a qualsiasi personaggio, solo che vediamo lei perché in questo caso la protagonista di questa parte è lei, ciò che la affligge è una sorta di rifiuto per la sua eredità materna oltre all’offesa subita dal migliore amico, quindi credo pareranno sul fatto che sostituirà la madre alla fine mica diventa He-Man (se poi lo diventa allora darò ragione al femminismo tossico subito epr carità), il lesbismo con Andra? Boh , anche lì ho visto serie live action e cartoon (alcune poi che vengono osannate come chissà cosa) che ne fanno pipponi a non finire e se non ci fanno vedere slinguazzate smielose peggio di quelle sorbite negli anni 90 dalle coppie etero (che già vomitavo lì) non dormoni gli animatori, eppure l’argomento viene trattato con un’ammiccata che può essere interpretata in qualsiasi maniera , la frase incrimanata è “preferisco cose più tangibili” ehllamadonna.. capirai, parlo anche io così alla mia migliore amica eppure un marito ce l’ho lo stesso, per non parlare di milioni di ragazze etero con quel taglio di capelli (guarda caso la sorella della sudetta migliore amica, etero anche lei), francamente se non avessi letto in giro di gente offesa per la sua bisessualità non ci sarei neanche arrivata alle loro presunte insaponate. Il discorso Evil Lyn è già più complesso e molto fraintendibile, è vero che la piega ormai presa in questi ultimi anni con tutti questi “bracci destri” (solo le donne poi, chissà come mai. se parliamo di Starscream e soci a caso va bene che le prendano letteralmente dalla mattina alla sera dai capi) che si rendono improvvisamente conto di aver sbagliato scelta e che potevano comandare loro non mi piace sia come senso nei personaggi sia narrativamente, ci stanno i ripensamenti ma solo questi scritti bene, anche perché il più delle volte i bracci destri risultano interessanti solo nel loro ruolo, una volta messi come protagonisti scvalcando l’oggetto da superare perdono appeal e deludono le aspettative, trasformandosi villain o in antieroi tali e quali a tutti gli altri, nel caso poi di una donna come Evil Lyn non stiamo esattamente parlando di Santa Lucia martire, tuttavia nei dialoghi non dice mai di essere stata plagiata o abusata da Skeletor e questo per il 2021 è già ottimo perchè avevano la storiella triste pronta sul tavolo, dice solo che in questi anni da sola ha preso consapevolezza di aver seguito molte volte dei piani idioti e comunque uno più cretino di lei che falliva 10 volte su 10, insomma per anni e da sola ci sta una riflessione così,non parla di plagio o sindrome da Bonnie e Clyde o Stoccolma o quelle che ancora devono inventare, forse avrei tolto il fattore “potevo comandare io” perché credo che nella serie originale abbia pure provato a tradirlo e diciamolo se voleva fargli il culo poteva benissimo farglielo con i poteri che ha, poi erano altri tempi e altre questioni di trama, tutto li, alla fine non ho visto una sorta di voltagabbana del personaggio un po’ in stile Harley Quinn new 52 dove improvvisamente sembrava il caso di Vasp and Hank Pym con gli abusi domestici però appioppato a DUE merde bubboniche da sedia elettrica ecco, infatti alla fine Evil Lyn torna con Skeletor, anche se credo che dopo questi anni lei spezzerà il non-cuoricino di lui. Il padre di Teela probabilmente è quello che ne esce meglio di tutti, uno spaccaculi totale, ad un certo punto pensavo fosse arrivato a nuoto in stile Acquamomoa propulsore quando aiuta figlia e soci sulla barchetta, insomma tanto di capppello. Orko ha fatto pure lui una bella figura, e meno male perché se no chi lo reggeva ancora? Per carità. In ogni caso non sono cresciuta a pane e Masters perciò immagino che tra questo fatto e quello di possedere delle tette il mio giudizio valga zero dagli orrori letti sui (non)social sia da parte di fan anglofoni che italiani, mi è capitato di vedere qualche puntata della serie originale anni fa su Sky e avere la stessa identica cosa oggi non so quanto avrebbe funzionato, capisco che doveva essere confezionato per i suoi fans dato che un reboot totale non è, e che alla veneranda età dai 35 ai 40 e oltre non hanno bisogno della lezioncina da due maroni così, il problema è che la lezioncina non c’è qua, perciò prima di bocciarlo vediamo almeno il finale dove va a parare.

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