
Dopo il successo di X-Men: Children of the Atom l’anno successivo la Capcom bissa realizzando Marvel Super Heroes espandendo la battaglia, come intuibile dal titolo, a eroi e malvagi dell’Universo Marvel.
Marvel Super Heroes esce in versione arcade nel 1995, come il precedente gioco su sistema CPS-II, mantiene le caratteristiche introdotte in X-Men, come i super salti e le combo aeree, mentre altre le adatta alla situazione, tipo le Infinity Combo che sostituiscono le Hyper X anche se essenzialmente sono la stessa cosa. Caratteristica unica del titolo fu la possibilità di usare le Gemme, si ottenevano durante gli incontri sottraendole all’avversario o soddisfacendo determinati requisiti, una volte ottenute donavano vantaggi al giocatore per un periodo di tempo limitato, la Power Gem aumenta i danni dei colpi, Reality Gem permette di evocare elementi come ghiaccio e fulmini che possono danneggiare l’avversario, Space Gem aumenta la difesa, Soul Gem permette di rigenerare la propria vita, Time Gem aumenta la velocità e infine Mind Gem che permette di aumentare la barra Infinity per eseguire le Infinity Combo, ma questa si può utilizzare solo nella modalità versus dal momento che nella modalità storia/arcade la gemma della mente è in possesso di Thanos, boss finale del gioco, che poi ruba tutte le altre all’inizio dell’incontro.
Si basa vagamente sulla storyline Infinity Gauntlet che girava intorno al tentativo di Thanos di impossessarsi delle Gemme dell’Infinito.
Il giocatore può scegliere tra dieci personaggi, sei eroi e quattro malvagi, a cui si aggiungono i due boss sbloccabili aumentando il numero dei malvagi a sei.
Dal gioco precedente tornano i personaggi considerati dal marketing come i più famosi, Psylocke, Juggernaut, Magneto e ovviamente Wolverine, a cui si uniscono Captain America, Iron Man, Hulk (nella versione basata sul Professor Hulk) e non poteva mancare l’eroe Marvel per eccellenza, Spider-Man, per gli eroi, mentre i nuovi cattivi sono il demone Shuma-Gorath e Blackheart, Doctor Doom è il mid-boss mentre Thanos come già detto è il boss finale. Nella versione giapponese è inclusa anche Anita dalla serie Darkstalkers come personaggio segreto, non ha nome e non ha una propria icona durante la battaglia.
Sfruttando caratteristiche e poteri unici il roster era decisamente ben bilanciato.
Il cabinato ottenne recensioni positive all’epoca, venne elogiato il gameplay, l’animazione e la selezione di personaggi, nel 1996 venne annunciata la conversione per Sega Saturn che uscì nell’Agosto del 1997, pochi mesi dopo uscì la versione per Playstation. Come per X-Men: Children of the Atom anche Marvel Super Heroes venne generalmente ben accolto su Saturn, nonostante alcuni rallentamenti riguardanti i personaggi più grossi, mentre la versione per Playstation (che è quella che giocai io) venne giudicata inferiore al Saturn, identico per quanto riguarda la grafica ma decisamente più lento sotto ogni punto di vista, tanto da essere stato definito da alcuni ingiocabile.
Rimane comunque uno dei migliori picchiaduro di sempre, dimostrando come Capcom all’epoca fosse davvero il meglio sulla piazza per quanto riguarda i picchiaduro 2D.