Luthor di Brian Azzarello e Lee Bermejo – Recensione

luthorApprofittiamo della presenza nelle sale cinematografiche di Batman v Superman per fare due chiacchiere su una graphic novel di qualche anno fa dedicata alla nemesi dell’Uomo d’Acciaio. Lex Luthor.

Ho letto con molta curiosità questo fumetto, in primis perchè è di Azzarello, in secondo luogo perchè non si può negare (nonostante il mio disamore per Superman) che Luthor sia un personaggio fascinoso se trattato con tematiche adatte. Non sono una profonda conoscitrice del mondo dorato di Metropolis, ammetto che Luthor l’ho sempre visto esclusivamente come villain dedito al potere in ogni sua forma, forse come una specie di megalomane (cosa che effettivamente è) che però dal suo punto di vista aveva le sue ragioni, “leggendolo” per di più solo in apparizioni legate alla JLA non ho mai capito realmente perché potevo sentire quella sensazione del: “non ha tutti i torti”, Clark è un personaggio luminoso, talmente luminoso che talvolta anche nella sua arroganza si tende a vederne il lato buono, non ce ne importa poi così tanto se superman filosoficamente abbia ragione o no, ce l’ha e basta ai nostri occhi.
Per leggere questo fumetto quindi dobbiamo dimenticarci anche di quel poco o tanto che sappiamo sull’eroe e sull’antagonista, dimentichiamoci della luce, dimentichiamoci del buio, ragioniamo solo come uomini e allora sarà chiaro quel non aver torto, nonostante lo stesso Lex forzi con i suoi metodi poco ortodossi la realtà, è (a detta sua) effettivamente un uomo di speranza, una parola che invece viene quasi sempre affibbiata a Clark, ma Clark dimentichiamo che non è un uomo e Luthor ne vede solo la sua natura da estraneo, da alieno, una cosa per una mente razionale effettivamente è spaventosa.

Perché è spaventoso?  Beh..perché riflettendoci, se i ragazzini aspirano a diventare come lui, non aspirano a voler essere degli uomini nel bene o nel male, ma degli dei, cosa che nessun umano può essere, non siamo indistruttibili, non ci escono dei raggi laser dagli occhi, rappresenta qualcosa di irraggiungibile, qualcosa di troppo, e voler essere troppo significa che nessuno si accontenterà mai, nessuno avrà mai quella felicità che a volte può portare anche l’accettazione, anche lo sbaglio o il difetto.

Molto bella l’analisi a questo proposito sempre dal punto di vista di Lex, un paragone fra ciò che si sogna e ciò che si ci accontenta di essere, in questo caso non è più il magnate invidioso che vuole spodestare un dio ma un uomo potente, tra i più potenti che nella sua causa personale (giusta e sbagliata allo stesso tempo) lotta per salvare la sua umanità, l’eredità dell’uomo, i progressi della mente umana, della scienza e al contempo lo vediamo fare l’uomo, è una persona che ha dei sentimenti, fa cose giuste e cose sbagliate. Clark lo vediamo umano nella sua maschera , nel nostro sogno ma quanto ne sappiamo? Quanto un Luthor potrebbe vederci di umano in Superman?
A questo proposito c’è un’altra bella riflessione nella parte dove Luthor parla del nome che gli uomini hanno affibbiato a Clark e per finire, la vera chicca è l’incontro con Bruce Wayne , uno dei migliori di sempre, i pensieri di Lex su Bruce e durante questo loro dialogo a pranzo  vediamo sequenze di vignette silenziose e oscure con l’incontro fra Batman e Superman, mischiando così ancora più perfettamente il concetto di uomo e dio, Batman e Superman e le loro diversità tramite le parole di Luthor, ma al contempo lo stesso Luthor, stavolta unico vero uomo in mezzo a due personaggi che nonostante le differenze appena citate sono comunque sullo stesso livello, Batman ci sembra sempre dalla nostra parte solo finchè non sappiamo che è sopravvissuto a innumerevoli disastri, morti e resurrezioni, perciò ci sarà differenza tra eroi? Alla fine c’è veramente un eroe umano? .. in questo caso la risposta da il brivido , perchè l’eroe è l’unico che non ti aspetti che sia. Devo ammettere che quando Azzarello incontra  Gotham, o Batman, tira sempre fuori il meglio di se, riesce a raccontare le due facce di un eroe che non è ne uomo ne dio, ma diciamolo pure un gran bel psicopatico! Il fatto che Bruce dopo l’incontro con Clark/Superman accetti la proposta di Luthor è pienamente nel suo carattere di antieroe, Justice League o meno.
Tanto per citare una frase che fa capire come in poco questo fumetto sappia dare un interpretazione a tutto; quella dell’assistente di volo a Lex , quando atterrano a Gotham: “la città sembra che t’inghiotta” .. basta, in pratica si ha già l’idea di dove siamo. A condire l’interessante scrittura ci pensano le splendide tavole di Bermejo, inutile dire che questo artista o lo si ama o lo si odia, non ha una via di messo nello stile, questa fotografia quasi eccessiva, la cura di ogni minimo particolare, già solo per quello ne varrebbe la pena.
Fumetto sicuramente da leggere e consigliato, sopratutto per chi conosce poco i personaggi del mondo di Superman e vuole far luce non solo sul cattivo Lex ma anche sull’uomo appunto, prima del villain o dell’eroe, prima della luce e dell’ombra.

Una risposta a “Luthor di Brian Azzarello e Lee Bermejo – Recensione”

  1. Bellissima recensione, condivido tutto quanto! Tra i fumetti legati a “Superman” questo è sicuramente uno dei migliori. Non è facile mettere un villain al centro della storia come fosse un protagonista [specialmente se è uno di quelli che viene facilmente stereotipato] ma Azzarello riesce a trattare Luthor in modo umano e profondo, difficile non condividere con i suoi pensieri e la sua filosofia [e se in un fumetto riesci a far tifare per il cattivo allora hai già vinto].
    Bellissime anche le tavole di Bermejo, molto suggestive specialmente quando ritrae l’uomo d’acciaio.
    Insomma in poche parole: un capolavoro 🙂

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