Jurassic World: Camp Cretaceous stagione 2

Recensione della seconda stagione di Jurassic World: Camp Cretaceous

Dopo solo pochi mesi dal debutto di Jurassic World: Camp Cretaceous su Netflix, a inizio 2021 sono stati rilasciati gli episodi della seconda stagione, e a differenza dei primi episodi sono passati un po’ in sordina, anzi decisamente in sordina, praticamente inosservati.

L’entusiasmo del web rivolto a questa serie animata banalmente intitolata Nuove Avventure in italiano (nonostante nella serie venga detto giustamente Campo Cretaceo) basata sul romanzo di Michael Chricton e midquel di Jurassic World si è spento praticamente sul nascere. E per quanto mi sembri una reazione esagerata non me la sento nemmeno di dargli torto. Questa seconda stagione, composta esattamente come la prima da otto episodi parte un po’ troppo in stile cartone animato. Chiaramente non sono io trentacinquenne il target a cui si rivolge Camp Cretaceous ma negli ultimi episodi della precedente stagione l’asticella si era decisamente alzata, qui invece sembra essere stato fatto qualche passo indietro, in tutti sensi! I personaggi stessi sembrano inspiegabilmente regrediti al momento del loro ingresso su Isla Nublar, questo forse è dovuto al momento di relativa pace che vivono nei primi episodi di questa seconda parte, episodi piuttosto fiacchi e troppo cartooneschi, di quelli in cui i personaggi fanno cose un po’ a caso senza uno straccio di trama sotto se non giusto qualche cenno, e va anche bene che i protagonisti cerchino di costruirsi un rifugio ma passare da una specie di survival horror per più piccoli al classico episodio della settimana può diventare problematico. Esattamente come per la prima stagione la serie ingrana solo a metà ( e se mi state leggendo presumo che abbiate già visto la prima stagione) con il ritorno di Ben, l’episodio flashback con quanto gli è successo tra la sua presunta morte e il ricongiungimento con il resto del gruppo è decisamente il migliore di questa tornata, per poi spingere sull’acceleratore negli ultimi due episodi. Ed è chiaro che gli episodi tranquilli, o filler che dir si voglia, servano a mettere giù tasselli che poi formeranno il quadro generale per lo sviluppo della storia ma non c’è esattamente equilibrio tra il prima e il dopo, anche perché il prima ormai dovrebbe essere stato superato per lasciare spazio alla sopravvivenza e la ricerca di una via di fuga, e soprattutto non aggiunge nulla alla storia perché questa seconda stagione è pressoché identica alla prima, per sviluppo ed eventi, non si va oltre a ciò che ci è già stato raccontato, l’unica differenza è che a sto giro i nostri ragazzini devono fare i conti con la malvagità dell’uomo oltre a cercare di non farsi mangiare dai dinosauri.
Sono stati pur sempre otto episodi piacevoli da vedere ma di fatto hanno aggiunto davvero poco a quanto già visto nella prima stagione e se Jurassic Park: Camp Cretaceous con un ipotetica terza stagione non avrà una svolta la vedo veramente male.

Classificazione: 3 su 5.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Gli piace definirsi un amante del buon fumetto. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Appassionato di narrativa di genere in ogni sua forma, che sia scritta o per immagini, in movimento o meno, in particolare di fantascienza.

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