Infinity – Recensione

Infinity 1 coverTitolo: Infinity
Autori: Jonathan Hickman (storia), Jim Cheung, Jerome Opena, Dustin Weaver, Leinil Francis Yu, Mike Deodato Jr. (disegni)
Edizione originale: Infinity #1-6, Avengers #18-23, New Avengers #10-12 (Marvel Comics, Ottobre 2013-Gennaio 2014)
Edizione italiana: Marvel Miniserie #145-150: Infinity #1-6, Avengers #9-13, Iron Man #11, 13, 14, 16 (Marvel Italia/Panini Comics, Marzo-Agosto 2014)

Eccoci qua a parlare di Infinity, no non il servizio di streaming per cinema e serie tv di cui tanto si parla ultimamente, ma del primo evento scritto da Jonathan Hickman come culmine di questo primo anno di attività dell’autore al timone degli Avengers.
Ma prima facciamo un breve passo indietro.
Con la conclusione della run degli Avengers di Brian Bendis nel maxicrossover AVX, la serie dei più potenti eroi della Terra sotto l’etichetta Marvel NOW! è passata nelle mani dell’abile Jonathan Hickman, autore di serie di successo come Secret Warriors e The Manhattan Projects.
Hickman per i suoi Avengers decide di espandere il roster dei personaggi proponendo una squadra di circa venti elementi, così da poter creare delle squadre adeguate per rispondere alle diverse tipologie di minacce. In realtà l’idea non è tanto diversa da quel che gia erano prima gli Avengers, che tra team classico, nuovi e segreti, facevano le stesse cose, con la differenza che gestire un team così grande è veramente difficile, nelle serie corali inevitabilmente qualcuno dei personaggi verrà sempre messo in ombra a favore dei big, con ben venti la cosa è anche peggio, diversamente da quanto fatto dal suo predecessore Bendis che costringeva davvero il lettore ad affezionarsi a personaggi come Luke Cage e Jessica Jones. Purtroppo negli Avengers di Hickman non c’è nessun personaggio che spicchi veramente sopra gli altri, se non giusto i personaggi introdotti da Hickman stesso, Ex-Nihilo, Abyss, Star-Brand, Nightmask e i nuovi Smasher e Hyperion, personaggi promettenti che purtroppo negli svariati episodi prodotti finora hanno avuto ben pochi momenti di rilievo. La serie benchè scritta bene fatica a decollare veramente.
Discorso diverso per i New Avengers, serie sempre scritta da Hickman che in questa nuova versione narra le avventure degli Illuminati, la cerchia segreta di eroi introdotta durante la gestione Bendis, nel cercare di impedire la distruzione dell’universo con la collisione della Terra con la sua controparte di un altro universo, un fenomeno che sta distruggendo il multiverso. In New Avengers Hickman gestisce un numero più ristretto di personaggi riuscendo a concentrarsi maggiormente su di loro, in particolare Pantera Nera e Namor, i cui rapporti si sono fatti sempre più tesi dopo gli eventi di AVX, ma che dovranno mettere da parte le loro divergenze per un bene superiore. Il tutto condito da una buona dose di domande morali su cosa sia o non sia giusto fare, se sia giusto spingersi oltre certi limiti, pur di salvare la Terra e l’universo stesso.
Apparentemente le due serie si muovono su binari separati, ma finiranno con l’incrociarsi proprio nel grande evento Infinity, dove gli Avengers si alleeranno con altri imperi galattici ben noti ai fan, per debellare la minaccia dei costruttori, introdotti proprio sulla serie Avengers, mentre il folle titano Thanos approfitterà dell’assenza degli eroi per attaccare la Terra. Diversamente da quanto succede con eventi di questo tipo gli episodi di Avengers e New Avengers non fungono semplicemente da tie in ma da parte integrante della saga.
L’impressione generale nei confronti di questo evento è che forse Hickman abbia voluto strafare. Strafare perchè infarcita di un po’ troppi elementi facendo affrontare agli eroi minacce su più fronti, tra lo sventare le Incursioni, la guerra con i Creatori e la minaccia di Thanos sulla Terra. Se la guerra con i Creatori si rivela solo un pretesto per portar lontano dalla Terra i pezzi grossi degli Avengers, il piatto forte si rivela il piano del folle Thanos, il cui scontro finale con gli eroi della Terra risolleva enormemente una saga che poteva finire nella noia totale, salvo qualche altro momento di grande epicità come il discoro di Thor a Ronan l’accusatore prima della battaglia cruciale con i Costruttori.
Altro punto forte è rappresentato dalle conseguenze dell’evento che ha portato alla nascita di un nuovo status quo all’interno del cosmo Marvel e che pone le basi per il grande rilancio degli Inumani.
Sempre di alto livello invece l’apparato grafico con il sempre più bravo Leinil Francis Yu su Avengers, il sempre ottimo Mike Deodato Jr. su New Avengers, il bravissimo Jim Cheung che apre e chiude la miniserie principale di Infinity lasciando gli altri episodi nelle esperte mani di Jerome Opena, aiutati da Dustin Weaver.
Piccola menzione va fatta per la miniserie Infinity: The Heist, in Italia proposta in appendice ad Infinity, che ha il merito di aver riportato sotto i riflettori i classici nemici di Iron Man, da troppo tempo assenti, in una sorta di versione Marvel dei più noti Rogues, i Nemici di Flash.
Forse le aspettative per Hickman sugli Avengers erano un po’ troppo alte ma con Infinity ci si trova davanti ad una buona saga, grazie soprattutto ad un finale capace di ribaltare il giudizio.

Voto: 7 1/2

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

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