1994-2024, compie trent’anni Il Corvo, non solo uno dei miei cinecomics preferiti (uscito quando ancora il termine non era stato coniato) ma uno dei miei film preferiti di sempre. Un film fortunato e sfortunato al contempo, che probabilmente deve molta della sua fortuna proprio alla sua sfortuna, a quell’incidente maledetto che è costato la vita a Brandon Lee e che lo ha eretto a icona immortale.
Un film che nasce quindi dal dolore, esattamente come il fumetto originale di James O’Barr. Probabilmente il fumetto indipendente americano più famoso di sempre insieme alle originali Ninja Turtles di Eastman e Laird.
La storia probabilmente la conoscete tutti, e se non la conoscete dovete rimediare tipo subito. Per i più pigri faccio un brevissimo riassunto. Detroit è già una città violenta di suo ma durante la notte del diavolo i criminali si sentono liberi di tirar fuori il peggio di loro. Come assassinare brutalmente una giovane coppia di fidanzati prossimi al matrimonio, Eric Draven (un nome un destino) e Shelly. Un anno dopo Eric torna dal mondo dei morti, aiutato da un corvo e dotato di incredibili capacità, con l’unico scopo di vendicare la morte violenta della sua amata.

La sceneggiatura di David J. Schow e John Shirley adatta perfettamente il fumetto. Seppur alcune sequenze siano prese pari pari non lo seguono pedissequamente, lo cambiano dove reputano sia giusto cambiarlo, personalmente ritengo che in certi punti lo migliorino pure. Come il rapporto con Sherry, una ragazzina con cui Eric stringe amicizia, e l’agente Albrecht, personaggi più marginali nel fumetto ma centrali nel film.

Inoltre è uno di quei rari casi dove il film arricchisce la lore del personaggio, un po’ come poi farà Blade quattro anni dopo. Nel fumetto non è mai detto esplicitamente che Eric Draven è tornato dalla morte. Né che possa guarire da ogni ferita, anche se è intuibile. Tutti elementi che poi verranno ripresi nei sequel a fumetti e cinematografici, sequel che non hanno mai raggiunto la magia dell’opera originale, va detto. Anche la scelta di ambientare il tutto durante la notte del Diavolo è azzeccata. Anche se forse quella casualità del fumetto evidenzia ulteriormente la brutalità dei criminali, o della vita stessa.

Film come Il Corvo ce ne sono pochi. Non sarà il miglior film in circolazione, probabilmente tecnicamente non è nemmeno uno dei migliori cinecomics, eppure ha un fascino unico. L’atmosfera tetra, una colonna sonora che va dal rock alternativo ai dolci temi musicali realizzati da Graeme Revell, la storia, Brandon Lee stesso che è semplicemente perfetto nella parte, frasi iconiche ormai divenute pop tanto da diventare anche dei meme. Tutto questo e tanto altro ha dato vita ad un film che non è solo vendetta, è poesia pura. La fama sarà arrivata anche con la tragica morte del protagonista ma il film di Alex Proyas è semplicemente perfetto, Proyas è riuscito a trasmettere le emozioni che stavano alla base del fumetto di O’Barr e ad entrare di diritto nella cultura popolare, a diventare un cult assoluto ispirando tanti altri film del genere come Daredevil e Il Cavaliere Oscuro.

IL CORVO
- Titolo originale: The Crow
- Regia: Alex Proyas
- Sceneggiatura:
- Genere: horror
- Anno: 1994
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