Recensione del fumetto He-Man and the Masters of the Universe, edito dalla DC Comics dal 2012.
Il fumetto di He-Man
A partire dal 2012 la DC Comics ha iniziato a pubblicare dei nuovi fumetti ispirati a He-Man and the Masters of the Universe.
I MOTU non credo abbiano bisogno di presentazioni. Ma per chi invece non conoscesse minimamente i MOTU si tratta di una linea di giocattoli di grande successo della Mattel durante gli anni ’80. Una space opera ambientata sul pianeta Eternia, che vede l’eterna lotta tra il bene e il male rispettivamente rappresentati dall’eroico He-Man e dal malvagio Skeletor, con i vari alleati al seguito, per contendersi il potere di Grayskull, e protagonisti di una storica serie animata prodotta dalla Filmation.
Ad oggi i MOTU godono ancora di un grandissimo seguito e sono stati protagonisti di svariate altre serie animate. Magari i più giovani potranno aver visto le recenti serie su Netflix, come Masters of the Universe: Revelation e la recentissima serie realizzata in CGI.
In Italia i fumetti targati DC Comics sono stati pubblicati prima da RW Edizioni in una serie di spillati tra il 2014 e il 2016, e poi da Panini Comics in una serie di cinque volumi omnibus.
Nel nostro caso faremo riferimento all’edizione in TP originale. contenente la prima miniserie pubblicata dalla DC Comics tra Luglio 2012 e Gennaio 2013, scritta da James Robinson, Keith Giffen e disegnata da Howard Porter. Con l’aggiunta del primo episodio della serie digitale scritto da Geoff Johns.
Un nuovo inizio, più o meno
Il setting è chiaro sin da subito. Pur iniziando a storia già inoltrata si tratta di una serie con una continuity tutta sua, deducibile da una serie di differenze. Il principe Adam è già He-Man. Per un abracadabra lui e tutti i suoi alleati sono stati privati della loro memoria lasciando Skeletor a regnare su Eternia.
Le vite dei nostri eroi però sono turbate da sogni della loro vita passata. Sogni che portano Adam a partire per un viaggio e ad incontrare Teela, è facilmente prevedibile come andranno le cose.
La storia di Keith Giffen è piuttosto semplice e non ha un intreccio narrativo particolare, e non offre nemmeno colpi di scena degni di nota, tranne uno che viene appena accennato riguardante un tradimento, ma fa il suo sporco lavoro, ovvero intrattenere e divertire, e “sporca” la serie classica con toni leggermente più adulti e una violenza un po’ più esplicita senza scadere nella violenza gratuita che ha caratterizzato la DC Comics per un certo periodo.
Howard Porter, noto per i suoi disegni su JLA e Flash, forse un po’ sottotono. Espressioni e fisionomie degne di un fumetto Image vecchia scuola, ci regala dei nuovi design dei personaggi che possono piacere come no ma mantenendone le caratteristiche fondamentali. Anche se in bianco e nero rendono decisamente di più.
Una lettura leggera indirizzata a tutti gli appassionati dei MOTU.
HE-MAN AND THE MASTERS OF THE UNIVERSE VOL.1
- Edizione italiana: He-Man and the Masters of the Universe Omnibus 1: il segreto di Eternia, Panini Comics, 2022
- Edizione originale: He-Man and the Masters of the Universe #1-6, digital chapter #1, DC Comics, 2012
- Testi: Keith Giffen, James Robinson, Geoff Johns
- Disegni: Howard Porter, Philip Tan
- Formato: cartonato
- Prezzo: Euro 45
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Questa l’ho letta negli spillatini Lion.
Una saga con alcune cose molto buone e altre decisamente meno, con tanti piccoli errori evitabilissimi sin dalle prime battute. Spero che qualche buono spunto venga incorporato in quel groviglio che si tende a chiamare canone 😛
Dovremmo parlarne in privato per evitare spoiler, sono curioso di sapere cosa reputi buono e cosa no.
Ti do un assaggio: a un certo punto, i personaggi sono in una specie di caverna e parlano di iscrizioni sulla roccia… ma non si vede un’iscrizione che sia una nelle vignette in cui le citano!
È una piccolezza, sono d’accordo, ma è un errore evitabilissimo.
Più avanti, Teela ottiene una certa posizione di responsabilità e inizia col botto: figata! Poi però dà solo consigli imbecilli e a seguirli, Adam si infila in un ginepraio evitabilissimo.
E ho il ricordo di altre cose che non mi hanno convinto, ma dovrei rileggere la storia.
In generale, è un fumetto molto carino, e per quanto mi riguarda, la questione della dea e delle sue incarnazioni dovrebbe essere canonica all’istante, dava una certa profondità a tutto, ma purtroppo ha dei passaggi poco curati che stropicciano un po’ la resa complessiva e sarebbe bastato poco per evitare i problemi.
Comunque, la cosa importante è che ci sia la storia buffa di Orko che incasina la realtà XD
Per me, da grande appassionato, è la miglior incarnazione dei MOTU di sempre, soprattutto dall’introduzione di Adora (non credo che compaia già nel primo volume). Come fumetto in senso generale c’è sicuramente di meglio in giro, ma con He-Man e Skeletor? No.