Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883

Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883

È un po’ strano per me parlare a queste coordinate di Hanno ucciso l’Uomo Ragno, la serie tv che come suggerisce il sottotitolo ci racconta la leggendaria storia degli 883. Un po’ strano perché siamo off topic e a me personalmente degli 883 non è mai importato molto, avevo e ho tutt’ora altri gusti musicali. Il gancio per parlarne è apparentemente la figura dell’Uomo Ragno, come veniva chiamato Spider-Man una volta nel bel paese, anche se qua è più in senso metaforico e simbolico. (E no, se all’epoca si fosse chiamato Spider-Man non avrebbe funzionato allo stesso modo)

E a dirla tutta Max Pezzali è uno di noi, come dimostra anche la copertina di La donna, il sogno e il grande incubo che omaggia apertamente Dylan Dog, e il suo amore per il fumetto in generale (ahimè non menzionato nella serie tv). Ma soprattutto Hanno ucciso l’Uomo Ragno è una sorta di origin story, la storia di due outsider che sognavano il successo e che infine sono diventati a modo loro dei veri supereroi.

Già da queste mie prime parole potete intuire che la serie è riuscita a conquistare anche un non fan come me.

Hanno ucciso l'Uomo Ragno serie Sky Max e Mauro

Sul web mi è capitato di leggere svariati commenti e post in cui si elogiava la serie, cosa buona e giusta, ma per il semplice fatto che “ti riporta proprio agli anni ’90”. Tutto qui? Esticazzi? Questa cosa mi manda ai matti, veramente. Basta il nostalgismo per far si che qualsiasi prodotto sia considerabile ben riuscito? Beh, visto il successo di Stranger Things forse sì ma è semplicemente riduttivo e svilente per tutto il lavoro che è stato fatto.

Hanno ucciso l’Uomo Ragno è una gran bella serie perché è scritta molto bene, Sydney Sibilia (che ho amato in Mixed by Erry, recuperatelo) si dimostra ancora una volta un regista moderno, con uno stile ben preciso e riconoscibile. (Anche se in realtà dirige solo i primi due episodi.)
Perché sì, indubbiamente ci riporta ad un tempo ormai passato ma non basta se poi dietro non c’è della sostanza o qualcosa da raccontare, poi se la racconti pure bene anche meglio. Per farvi un esempio, Elia Nuzzolo parallelamente alla messa in onda della storia degli 883 su Sky era protagonista sulla Rai di Mike, miniserie televisiva sulla vita dello storico presentatore Mike Bongiorno.

Quel poco che ho visto è bastato a farmi notare l’abisso che separa le due opere. Al di là ovviamente di un contesto più drammatico per Mike e uno più leggero per gli 883. Più impostato e tipicamente da fiction italiana (in mancanza di altri termini) Mike, più moderno e internazionale Hanno ucciso l’Uomo Ragno.

Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli sono semplicemente perfetti nella parte rispettivamente di Max Pezzali e Mauro Repetto. Perfetti nel rappresentare i due outsider di Pavia, anche se va detto che rispetto agli originali sono decisamente più presentabili. E l’alchimia tra i due protagonisti è palpabile. Ma non mancano altri personaggi carismatici come lo storico amico di Pezzali, Cisco (Davide Calgaro), protagonista di alcune delle scene più divertenti ma anche di alcuni dialoghi apparentemente leggeri ma che nascondono una profondità notevole. E non si può non nominare Roberto Zibetti che ci regala un Claudio Cecchetto semplicemente spettacolare. (E che mi ha ricordato non poco Arcade, il villain degli X-Men).

Hanno ucciso l'Uomo Ragno serie Sky Claudio Cecchetto

Si perché la serie ci riporta sicuramente ad un epoca ormai andata ma lo fa con un linguaggio moderno che non si rivolge solo ai giovani di allora ma anche ai giovani d’oggi. Anche perché, da non fan, mi pare di capire che le canzoni degli 883 riescano a travalicare le generazioni.

Hanno ucciso l’Uomo Ragno diverte e intrattiene anche grazie a dialoghi brillanti e mai banali. E per quanto la leggendaria storia degli 883 sia trattata con leggerezza e positività, non mancano momenti di sconforto o più seri per i protagonisti.

Ma il vero pregio di questa serie, secondo me, è l’essere arrivata a tutti. Anche a me, che fan non lo sono. Per quanto romanzata, fa scoprire e rivalutare aspetti del duo. In primis mette totalmente sotto una nuova luce la figura di Mauro Repetto, personaggio preso per il culo da tutti e ricordato essenzialmente come quello che ballava. Argomento tra l’altro ripreso anche nella serie. Quando in realtà è stato una figura essenziale per gli 883, senza di lui Max Pezzali oggi probabilmente consegnerebbe ancora fiori. Era Mauro il vero sognatore (un po’ matto) dei due, contrapposto ad un più serioso e razionale Max, e per certi versi lo è rimasto ancora oggi.

Hanno ucciso l'Uomo Ragno serie Sky Max e Mauro

Ma soprattutto ho scoperto di avere probabilmente molto più in comune con loro io che il loro fan medio, e non solo perché Max è fan del Punisher di Garth Ennis, e che sotto sotto il background musicale di Max Pezzali non è poi tanto diverso dal mio. Insomma la vera potenza di questo duo è che infondo tutti noi siamo un po’ come loro, o forse che loro sono un po’ come noi, e non star inarrivabili come tanti. Solo che loro nel sogno ci hanno creduto di più.

Per chiudere Hanno ucciso l’Uomo Ragno è una serie consigliatissima per i motivi di cui sopra. Si vocifera di un ipotetica seconda stagione. Per quanto mi riguarda funziona benissimo nei suoi otto episodi e chiudono perfettamente ciò che volevano raccontare, con un finale perfettamente in linea con la leggerezza che ha caratterizzato tutti gli episodi ma anche un po’ agrodolce per certi aspetti per quella battuta finale che non vi cito per evitarvi spoiler nel caso non l’abbiate ancora vista.

Hanno ucciso l'Uomo Ragno poster serie Sky

HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO

  • Titolo originale: Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883
  • Creata da: Sydney Sibilia
  • Regia: Sydney Sibilia, Alice Filippi, Francesco Capaldo
  • Genere: commedia, musicale
  • Episodi: 8
  • Anno: 2024

Classificazione: 4 su 5.

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Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

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