Gli X-Men di Jonathan Hickman

House of X Johnathan Hickman

Gli X-Men sono stati i miei personaggi Marvel preferiti, se siete lettori di fumetti ve ne sarete accorti dal mio nickname, praticamente ho letto quasi tutto ciò che è stato pubblicato dagli inizi del 1963 fino al 2015, insomma in concomitanza con la conclusione del ciclo di Brian M. Bendis e l’inizio di Secret Wars, guarda caso quest’ultima scritta proprio da Jonathan Hickman. Quel quasi tutto è dovuto al fatto che mi manca un bella fetta del mensile di Wolverine, di conseguenza un po’ tutte le serie che son finite su quel mensile le ho lette solo parzialmente, quindi Cable, X-Man, Excalibur, quelle lì. Poi succede che la lettura diventa routine, anzi nemmeno routine, diventa quasi un obbligo e la magia svanisce, non è successo solo con gli X-Men ma con un po’ tutte le serie Marvel che seguivo all’epoca, le serie cominciavano ad essere troppe e troppo spesso di scarsa qualità. Onestamente se avessero pubblicato i cicli successivi in volume li avrei letti più che volentieri, non avrei avuto serie in appendice di scarsa qualità e interesse da parte mia ma Panini non ne fece nulla, io cercai di leggere qualcosa in lingua originale della serie scritta da Jeff Lemire ma anche lì finì presto per abbandonare, e diciamola tutta, non è che brillasse molto.

Diciamo la verità, in mezzo a quella disputa tra Marvel Studios e Fox per i diritti cinematografici degli X-Men, la stessa che portò a quella porcheria di retcon per cui Wanda e Pietro Maximoff non erano più figli di Magneto, i mutanti non vennero mai totalmente messi da parte dalla casa delle idee ma indubbiamente non erano esattamente in cima al loro interesse in quanto impegno, investimenti e promozione. Lo dimostra la campagna pubblicitaria derivata dall’annuncio di Hickman al timone delle serie mutanti, non a caso dopo l’acquisizione di Fox da parte della Disney, i Marvel Studios avevano di nuovo i diritti cinematografici, problema risolto, gli X-Men potevano tornare ad essere le superstar di una volta. Ottimo direi. Beh, insomma.

Hickman ha scritto per la Marvel, tra le altre cose, un lungo ciclo degli Avengers culminato con Secret Wars, forse la saga più importante dell’ultimo decennio non solo per quanto riguarda gli Avengers ma per l’intera Marvel dal momento che l’ha poi ridefinita per gli anni a venire, una sorta di Crisi Sulle Terre Infinite made in Marvel, chiaro che l’annuncio di un autore così importante attirasse l’attenzione del pubblico (certo però che meno di cinque anni prima pure Lemire era abbastanza quotato e alla fine il suo ciclo se lo son dimenticato tutti), io stesso ho amato i suoi Avengers, ma li ho apprezzati meglio ad una seconda lettura e ho preferito la prima parte (quella fino ad Infinity per intenderci) alla seconda, naturale che l’annuncio destasse la mia attenzione. Ad ora ho letto solo le due miniserie House of X/Power of X e il primo ciclo della regular X-Men, Pax Krakoa, che panini ha ristampato in due volumi deluxe.

Però come alla prima lettura dei suoi Avengers, e forse anche di più, i suoi X-Men mi hanno lasciato non poche perplessità. Ricapitolando brevemente e in modo semplice: gli X-Men hanno fondato una loro nazione mutante sull’isola vivente di Krakoa accogliendo tutti i mutanti, anche i vecchi nemici, imponendo anche accordi commerciali al resto del mondo, tra nuovi nemici e sogni semi infranti, grandi ritorni e alcune retcon.

Hickman scrive una grande serie, i dialoghi sono ottimi, ci sono almeno un paio di momenti che mi sono rimasti molto impressi ed entrambi sono legati al Forum Economico Mondiale in cui Xavier, Magneto e Apocalisse cenano con altri rappresentanti politici per discutere di economia dove l’autore scrive i due ex (?) super villains in modo superbo, ma se devo essere sincero l’idea di una nazione mutante, una novella Genosha 2.0 sotto il controllo soprattutto degli X-Men, la vedo meglio come versione alternativa o What If…? piuttosto che come serie regolare in continuity. Vi sento già, la continuity è una cavolata che limita la creatività degli autori, e si è vero ma anche no, fino ad un certo punto, va bene Xavier disilluso dal proprio sogno di convivenza tra umani e mutanti ma da qui all’autosegregazione il passo è stato brevissimo. Inoltre vedere gli X-Men seduti tranquilli ad accogliere alcuni dei più grandi terroristi e loro avversari di sempre mi pare eccessivo se non… stupido! E voi direte: e Magneto allora? Magneto ha avuto un percorso di redenzione lungo e complesso come il personaggio iniziato una trentina di anni fa che lo ha portato a diventare un vero e proprio antieroe, vedere Apocalisse, Gorgon, ecc. lottare fianco a fianco con gli X-Men quando fino a cinque minuti prima si volevano scannare non lo trovo credibile, mettiamoci poi l’idea del metodo di resurrezione creato ad hoc sfruttando i poteri di più mutanti, tutte cose che moralmente non ci vedo su questi personaggi, non in maniera così fredda e calcolata, un cambiamento davvero estremo e non penso di esagerare se dico che il ciclo di Morrison fu criticato per molto meno.

Lo so, il mio giudizio è piuttosto impopolare, ripeto se non fosse stato in continuity probabilmente lo avrei amato perché le idee di Hickman sono davvero interessanti ma questa autosegregazione, questa nazione mutante non so fino a che punto la vedo realmente come naturale evoluzione della battaglia per i diritti dei mutanti. Indubbiamene ci hanno creduto tanto e lo dimostrano anche i disegnatori impegnati, da Lainil Yu a Mahmud Asrar, passando per Pepe Larraz, tutti in grandissima forma.
Mah, staremo a vedere, sicuramente prenderò il secondo volume della regular ed eventualmente le saghe evento quando e se le pubblicheranno, la curiosità divedere dove vorrà andare a parare Hickman c’è, certo sapere che ha già mollato il timone lasciando il progetto ad altri non aiuta, in ogni caso le serie mutanti di questo rilancio a mio parere erano fin troppe e la cosa non so quanto sarebbe cambiata, di certo non mi invoglia a recuperare tutto, avessi intere giornate libere probabilmente leggerei tutto quanto ma ahimè non è così e bisogna per forza fare selezione.

Classificazione: 3.5 su 5.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

4 Risposte a “Gli X-Men di Jonathan Hickman”

  1. io l’ho seguita in lingua originale e devo dire che se, da un lato i disegni sono stupendi, dall’altro questo miscuglio di eroi e villain storici sotto lo stesso tetto un pò puzza. Quello che definiva gli X-men era anche e soprattutto la nutrita schiera di cattivi che si trovavano ad affrontare, ora manca un pò di pepe al tutto. Un pò come nel wrestling comunque mi aspetto un bel “turn heel” di qualcuno, la cosa non può durare

    1. Staremo a vedere dove andranno a parare, anche se l’abbandono di Hickman rende meno interessante il tutto e continuo a pensare che ci siano troppe serie da seguire.

  2. fin troppo gentile come giudizio, personalmente non salvo quasi nulla della run di Hickman che è risultata un fumone senza arrosto, una mega costruzione che doveva portare a chissà cosa, un susseguirsi di nemici (anche nuovi) che fanno il primo passo e poi spariscono lasciandoti l’idea che da un momento all’altro torneranno a far chissà che disastro ed invece nulla…Hickman ha indubbiamente una grande mente ma in tutte le sue opere sembra voler strafare e perde completamente le redini finendo travolto dal tutto lasciando più domande, più situazioni inconcluse e confuse che all’inizio. E’ un grande realizzatore di basi per trame a lungo raggio ma superate le fondamenta dovrebbe lasciare ad altri piuttosto che rovinare tutto.

    1. Beh mi pare che abbia lasciato a Duggan o non so chi il proseguo della sua storia, mi pare anche però che dopo l’entusiasmo iniziale la scimmia sia decisamente calata tra i lettori, a parte per gli irriducibili di Hickman che stanno già sbrodolando per il suo nuovo progetto Marvel pur non sapendone ancora niente.

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