Con Glass si conclude la trilogia di M. Night Shyamalan dedicata alla figura del supereroe iniziata con Unbreakable nel 2000 e continuata nel 2016 con Split.
Andiamo al sodo. Glass ha più di un difetto, la trama ha tante forzature ma mentirei se vi dicessi di non averlo amato nella sua perfetta imperfezione. Shyamalan è andato ben oltre le mie aspettative realizzando un’analisi sulla figura del supereroe come non se ne vedevano da anni, forse sarò esagerato ma lo metto volentieri al pari (con le dovute misure sia chiaro) di opere come Watchmen, indubbiamente un gradino sopra alle tante opere derivate dal capolavoro di Alan Moore. In tutto ciò fa strano come questa personalissima interpretazione del mito del supereroe, nonché dichiarazione d’amore verso l’intero genere, sia cominciata quasi vent’anni fa in tempi non sospetti, quando il genere dei cinecomics non era così sdoganato, anzi il termine nemmeno era stato coniato, quindi questa conclusione, che non mi è dato sapere se programmata sin dall’inizio o modificata in corsa per seguire una moda, e nemmeno mi interessa saperlo, arriva forse nel momento migliore, e mi trovo completamente d’accordo con la recensione di un quotidiano (purtroppo non ricordo quale) dove, oltre a parlarne bene di Glass a differenza di tanti altri siti di genere, si mette in evidenza come in un momento in cui si cerca di razionalizzare a tutti i costi una figura fantastica quale quella del supereroe (l’esempio più evidente lo abbiamo avuto nel Batman di Nolan, ma in quantità minore lo possiamo trovare anche nei film Fox o Marvel Studios), Glass faccia esattamente il contrario (nonostante provi in tutti i modi a snasconderlo), con la vittoria del fantastico sulla razionalità. Non tutti sapranno capirlo, sicuramente chi ha amato e/o ama i supereroi tutt’ora, non può non adorare le riflessioni che Shyamalan si e ci pone soprattutto attraverso i bellissimi dialoghi tra Elijah Price e l’Orda.
In tutto questo se proprio devo trovare un difetto, oltre alle evidenti forzature a cui ho fatto cenno in apertura, è il finale. Chi conosce anche un minimo i film del regista indiano sarà a conoscenza dei suoi classici plot twist, niente è mai come sembra fino alla fine, a onor del vero non sempre la ciambella gli riesce col buco, con Glass a mio parere Shyamalan ha peccato di presunzione infilandone ben tre. Per quanto mi riguarda Glass ha sfiorato la perfezione, se non nella messa in scena sul piano riflessivo, fino al secondo plot twist, dopo sembra un infinito e agonizzante prolungarsi, ma saprò farmene una ragione facendo finta non esistano quegli ultimi minuti.
Non posso chiudere senza spendere due parole sulla magnifica interpretazione di James McAvoy davvero scatenato nel passare da una personalità all’altra dell’Orda come niente, dategli un premio! Samuel L. Jackson per metà film non dice una parola ma basta la sua sola presenza a rubare la scena, nell’altra metà i suoi dialoghi sono sempre i migliori. Un po’ sacrificato Bruce Willis ma è “colpa della sua parte”, David Dunn è un bel personaggio ma è anche il meno complesso.
E niente, nonostante mille difetti Glass rimane una perla rara nel panorama del cinema supereroistico e non.
Io ho visto Unbreakable e mi piacque molto, molto più del sesto senso.
Split non l’ho visto, ma ricordo che Moz lo distrusse (lo fece anche nei commenti al tuo post su Unbreakable).
Ho letto altre recensioni positive su Glass e tutti siete concordi sull’ottima performance di McAvoy.
Bene: lo guarderò! (e magari ne approfitto, prima, per recuperare Split).
Beh non siamo tutti perfetti, a ciascuno il suo, a lui piace il film dei Masters 😛
io quei difetti di cui parli non sono riuscito a mandarli giù e quindi sostanzialmente per me Glass è stato una delusione…
ben venga però che a qualcuno sia piaciuto…
e comunque credo che l’idea di fare una trilogia Shyamalan non ce l’avesse quando ha fatto Unbreakable, ma gli è venuta poi quando ha iniziato a pensare a Split…
Si lo so, ti ho letto 😉 effettivamente ci sono tante scene WTF?!? ma continuo a pensare che la sua forza sia nel senso.
OK anche mia moglie è concorde, lo vedremo! 😀 Prima però dobbiamo vederci Split, mentre Umbreakable già visto più volte, è un vero cult per noi
Ti avverto, non ha la stessa forza di unbreakable e split potrebbe non piacere ad un primo impatto.
Proprio oggi mi hanno detto: so che Split ti ha fatto cagare, questo è peggio! XD
Mi incuriosiscono i tre plot twist, comunque sono del parere che bisogna togliere la mdp a questo regista… XD
Moz-
Questo è più sulla falsariga di Unbreakable che non di Split.
Ametto di avere una scimmia di proporzioni imponenti riguardo a questo film (e chissà quando riuscirò a vederlo).
Anch’io amo Shyamalan nel suo essere imperfetto e i suoi film anche quando mancano clamorosamente il bersaglio mi intrigano e solleticano la mia fantasia.
Io invece ne ho visti ben pochi di suoi e non tutti mi son piaciuti.
Sono perfettamente d’accordo con tutto quello che hai scritto! Deo gratias!!
Non solo, aggiungo che (in quella che tu hai chiamato ingenerosamente pseudo-recensione, ma che in realtà è una delle pochissime vere critiche in circolazione, fatta da uno come te che il film lo ha visto davvero e non si è limitato a citare una serie di inutili «mi hanno detto», «ho letto» ed altro da siti che copiaincollano le recensioni che, inevitabilmente per un film statunitense, arrivano dagli USA per prime e poi dettano legge) sei riuscito con parole chiare e nette a far comprendere ai tuoi lettori il motivo per cui questo film è assolutamente da considerarsi un grande film, anzi uno dei film più importanti del cinema supereroistico (il tuo paragone con Watchmen è assolutamente calzante, non tanto per l’aspetto formale quanto per quello concettuale): Glass lo è non certo per una sua presunta perfezione (che ovviamente non ha e che nessuno, né io né te né chiunque l’abbia davvero apprezzato, potrebbe mai attribuirgli), ma per il senso che questo film possiede e trasmette, come hai giustamente detto tu nel tuo post.
Dopo averlo visto al cinema e dopo aver letto anche su siti e quotidiani blasonati le stroncature più efferate (alcune fatte da blogger che normalmente leggo con rispetto e che in questa occasione si sono fatte trascinare dal gorgo della banalità), palesemente fatte da chi il film non l’ha visto o se l’ha visto non l’ha capito, mi sono sentito davvero intristito e mortificato per la bassezza di molta parte del pubblico: non discuto i gusti cinematografici in senso estetico o di messa in scena (appartenenti alla sfera del gusto e di come negli anni ognuno se l’è formato, selezionando e facendo preferenze), ma all’arroganza con cui alcuni commentatori hanno di fatto applicato una regola critica da basso impero ovvero quella in base alla quale se un film è fatto secondo lo stile del disneyano MCU allora è moderno e ben fatto, altrimenti è solo vecchiume… Che delirio onnipotente! Che orgogliosa ignoranza!
Vorrei ripetere fino alla nausea il concetto che nessuno può discettare sul fatto che ad un parte degli spettatori stia sullo stomaco il modo di fare cinema di Night Shyamalan (comunque sempre personalissimo e consapevole, sia nei suoi alti, come nei suoi bassi), perché nessuno potrebe mai arrogarsi il diritto di decidere in modo assolutistico cosa debba piacere a tutti, ma non si può assolutamente etichettare Glasas come un film brutto perché concettualemnte sbagliato ossia condannare la scelta di aver voluto porsi domande sul supereroe che, come dicevo su Facebook, tutti i più grandi autori di comics si sono posti da decenni e su cui persino intellettuali come Umberto Eco s’interrogavano.
Perciò, troncando (medglio tardi che mai!) questo mio presuntuoso polpettone, ti dico solo: grazie, Arcangelo! Grazie per aver scritto senza paraocchi e per aver preso la decisione impopolare di dire la verità su un film che invece fa comodo sul web schiacciare, umiliare e ridicolizzare in nome di un pensiero comune.
Io andrò a vederlo a breve, molto interessante la differenza che hai messo in risalto tra cinefumetto e questo film.
Sei troppo buono! Il titolo era solo per mantenere continuità con Unbreakable e Split. Ho letto il tuo post su Facebook e colgo l’occasione per risponderti anche su quello, su molte cose mi trovi completamente d’accordo, su altre un po’ meno, per esempio non me la sento di “incolpare” il metodo Marvel quanto la concorrenza stessa, l’errore più grande della Warner con i film DC non è stato omologarsi al MCU ma cercare prima di omologare forzatamente i propri personaggi al Batman di Nolan (anche se a dirla tutta con Lanterna Verde cercarono disperatamente di copiare il primissimo Iron Man), anche perché non mi spiegherei il successo (meritato) di film quali Deadpool e Logan. Penso anche tu sia troppo severo nei confronti di Black Panther, che sia sopravvalutato non ci piove ma c’è di peggio (lasciammo perdere la candidatura scandalosa agli Oscar…). Glass non è un film per tutti, a molti indipendentemente dallo strapotere unico dettato dalla Marvel cercano solo un paio d’ore per divertirsi in spensieratezza, e non ci sarebbe nulla di male, non si pongono molte domande su questo o quello, non se le pongono nemmeno certi lettori di fumetti sedicenti amanti dei supereroi, o se se le pongono sono quelle sbagliate.
Quindi… boh, è colpa di un po’ tutti e nessuno allo stesso tempo.
Non mi ero accorto nei giorni scorsi che mi avessi risposto! Penso che sia dovuto anche al fatto che forse hai scritto un commento da zero e non come risposta (la qual cosa invece genera notifica), ma in ogni caso sono troppo felice di aver letto quello che hai scritto! Non vorrei apparire ruffiano, ma ti assicuro che per me è un vero piacere chiacchierare e persino discutere con chi i film li vede ed i fumetti li legge e non parla per sentito dire! Ricordo ancora le infinite discussioni (sempre pacate e divertite) in fumetteria tra me ed i miei clienti, che ogni volta mi confermavano la bontà della diversità di pensiero e il disprezzo per la massificazione del gusto…
Odio ogni forma di assolutismo ed amo le critiche purché fatte senza preconcetti: non è relativismo vigliacco (il bello, nel senso di ben fatto di natura kantiana, resiste filosoficamente) ma è consacrazione e tutela della varietà, della creatività, del caos non compiaciuto… In fondo siamo tutti Groot o almeno di certo io mi ci sento!
Grazie di tutto, un abbraccio.
Mannaggia, colpa dell’applicazione 😅 a volte sbaglio e rispondo dove non devo, a sto giro è successo il contrario. Per quanto mi riguarda disprezzo forse è un termine forte ma concordo su tutto. Grazie a te.