Archie tra i morti viventi! – Recensione

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La Geek League torna a colpire e si riunisce per il suo secondo Hallowgeek per parlarvi di storie del terrore, questa volta sotto forma di fumetti e la mia scelta è ricaduta su Archie tra i morti viventi!

Sembrava un Halloween come gli altri a Riverdale, i ragazzi del liceo si preparavano per l’annuale ballo in maschera, Archie continuava ad essere conteso da Betty e Veronica. Non sapevano che la loro vita sarebbe cambiata per sempre. Hot-Dog, il cane di Jughead la sera prima era stato investito e il giovane, incapace di lasciar andare il suo amico, in un gesto d’amore tanto estremo quanto egoistico si è rivolto a l’unica persona che poteva aiutarlo in una situazione disperata come quella, la strega Sabrina Spellman, che non curante degli avvertimenti delle sue zie (“a volte la morte è il fato migliore”) accetta di aiutarlo.

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E così inizia anche Archie tra i morti viventi, la serie horror scritta da Roberto Aguirre-Sacasa e disegnata dall’italianissimo Francesco Francavilla per la linea Archie Horror di Archie Comics che catapulta la cittadina di Riverdale in una Apocalisse zombi, il cui titolo originale, Afterlife With Archie, altri non è che un divertente gioco di parole con il titolo di una serie classica dell’editore, Life With Archie, una serie alternativa in cui l’eterno adolescente è finalmente cresciuto e si è sposato sia con la bionda che con la mora, ma questa è un altra storia.

Aguirre-Sacasa è un autore molto bravo e versatile, drammaturgo, sceneggiatore televisivo e infine fumettista, riesce a passare dallo scrivere una serie tv come Glee allo scrivere supereroi con molta facilità, Marvel Knights 4 pensò sia una delle serie più belle ed interessanti della casa delle idee degli ultimi vent’anni, e con l’horror non è da meno, lo aveva già dimostrato con la serie di Nightcrawler, sempre in Marvel e lo ha confermato nel 2013 con Afterlife With Archie, titolo che lo ha letteralmente consacrato e che gli è valso il ruolo di capo direttore creativo di Archie Comics, infatti è anche la mente dietro le serie tv Riverdale e Le Terrificanti Avventure di Sabrina, questa basata sul fumetto omonimo sempre scritto dall’autore, e che ahimè in qualche modo ha frenato notevolmente la pubblicazione di questo fumetto.

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Il suo Archie tra i morti viventi è un grandissimo fumetto in cui la tipica spensieratezza di Riverdale cede il passo al sangue e alla morte, un horror di sopravvivenza coinvolgente in cui non manca l’approfondimento psicologico dei protagonisti, dove l’autore riesce ad assestare alcuni colpi allo stomaco in cui è impossibile rimanere impassibili, il tutto scandito dalle stupende tavole del nostro Francesco Francavilla con il suo stile inconfondibile di ispirazione puramente pulp che tanto può piacere ai fan di Hellboy e del Mignolaverse.

Come dicevo poco sopra gli impegni di Aguirre-Sacasa con la televisione hanno rallentato notevolmente la pubblicazione di questa serie che dal 2013 ad oggi conta solo dieci episodi, raccolti in due volumi di cui il secondo è uscito solo di recente negli USA e ancora inedito in Italia, nella speranza che Edizioni BD si accorga della sua esistenza e ne annunci la pubblicazione.

Titolo: Archie tra i morti viventi vol.1
Edizione originale: Afterlife with Archie #1-5, Archie Comics, 2013
Edizione italiana: Archie tra i morti viventi vol.1, Edizioni BD, 2016
Storia: Roberto Aguirre-Sacasa
Disegni: Francesco Francavilla
Formato: brossurato
Prezzo: € 15,00

L’Hallowgeek della Geek League continua su:

La Cupa Voliera del Conte Gracula
La Tana dell’Orso Chiacchierone – Murderabilia
Cent’anni di Nerditudine – Dampyr 213
Storie da Birreria – Pandemonium
The Reign of Ema – DC Infinite Halloween Special #1
La Stanza di Gordie – Dylan Dog
Moz O’Clock – Batman: Red Rain

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Polemista. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Amante del buon fumetto since 1994.

19 Risposte a “Archie tra i morti viventi! – Recensione”

  1. Seguo Francavilla su Instagram ed è bravissimo, un orgoglio nazionale 🙂 Questa di Archie è una storia curiosa ma molto interessante! La premessa sembra quasi quella di Frankenweenie di Tim Burton, poi diventa tutt’altro

  2. Immagino che parte della bellezza di questa serie stia proprio nel contrasto con il tono umoristico della serie originale… ma non avendo mai letto niente di Archie dubito che riuscirei a cogliere i riferimenti!

  3. Quindi, in questa storia Sabrina può concedersi il lusso di rivelare il suo segreto a una persona normale?
    Immagino che sia un potere del what if 😛

    Non vado matto per gli zombie, specie perché negli anni ne sono usciti troppi e in tutte le salse, però questo potrebbe essere simpatico ^^

    1. Ma, non sono un esperto di Riverdale, ma mi pare di ricordare che Jughead lo sappia anche nella versione classica, sicuramente nella serie moderna, non vorrei dire una cavolata ma anche Archie lo sa.

      1. Mi sa che, essendo una serie priva di continuity, se ne fregano ad ogni storia, così alcune volte possono sapere il segreto, altre no. Ma resta una mia personale deduzione, come scritto giù, mi è capitata pochissime volte.

  4. Non vorrei dire, ma anche i colori mi sembrano alla Mignola, giusto?
    Il mondo di Archie merita un’edizione italiana come si deve, anche magari partendo da una selezione degli albi storici.
    Questo sarà anche divertente (dopotutto non è sempre facilissimo mischiare Sabrina con Archie), però gli zombie non sono tra le cose che preferisco.
    Lode comunque al fumetto USA che non perde occasione (né tradizione) di fare specials.

    Moz-

  5. Non mi fanno impazzire le versioni moderne della Archie Comics ma questa penso mi potrebbe piacere molto.
    Quindi qui, almeno Jughead, sa che Sabrina è una strega. Nella serie classica mi è capitata poche volte e non veniva mai specificato se gli altri sapessero o meno ma mi pare di no.

    Conosco la serie Life With Archie ma solo per le copertine, che mi incuriosiscono sempre. Prima o poi devo recuperare anche uno di questi numeri, che mi ricordano le Imaginary Tales della DC, con Superman che sposava Lois o Lana, nell’altro triangolo più famoso dei fumetti. Chissà chi ha avuto l’idea per primo…

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