Mentre i videogiocatori di tutto il mondo si godevano Final Fantasy VII Remake io mi scaricavo Final Fantasy VIII Remastered, anche se prima di rigiocarlo seriamente ho aspettato di finire la partita ad Assassin’s Creed III per completare i trofei.
Quindi tra fine Maggio e inizio Luglio mi sono rigiocato a distanza di tantissimi anni dall’ultima partita, si parla di quasi vent’anni, uno dei giochi che assieme a Final Fantasy VII e Metal Gear Solid più ha segnato la mia esperienza da videogiocatore. Cosa cambia in questa edizione Remastered? Diciamo che i personaggi a sto giro hanno una faccia e non sono solo due linee, per il resto è lo stesso bellissimo gioco di una volta. Negli ultimi anni ho sempre fatto fatica ad approcciarmi ai titoli della serie più recenti, non ho più il tempo per giocare come da ragazzino e le sequenze animate o di storia mi spaventavano un po’ (è lo stesso motivo per cui ancora a distanza di due anni dal suo acquisto non ho iniziato Metal Gear Solid V) ma una volta iniziato e ripreso confidenza… tutto è filato liscio e mi son sparato ben più di 60 ore di gioco, talvolta tornando letteralmente alla mia adolescenza passando l’intero pomeriggio alla Play.
La storia è meno elaborata di quanto ricordassi, i personaggi meno caratterizzati di quanto non credessi, col senno di poi tutto poteva essere fatto anche meglio eppure tutto funziona perfettamente. Il gameplay invece penso di averlo apprezzato molto di più oggi che non all’epoca, non che non mi fosse piaciuto ma forse complice il fatto della mia giovanissima età non ne avevo compreso al massimo il potenziale, memore anche del gameplay del precedente capitolo, e quindi se all’epoca alternavo attacchi fisici alle magie oggi vi posso dire tranquillamente che non ho praticamente mai fatto uso di magie se non proprio per la battaglia finale contro Artemisia, questa volta ho preferito accumulare magie invece di sprecarle in inutili battaglie (boss compresi) per accrescere al massimo i parametri delle statistiche con le Junction come mai prima d’ora, sfruttando al meglio le abilità dei Guardian Force quali l’elaborazione di magie elementari, elaborazione di magie di livello 2, proibite, vitali, oltre che transcard ed elabora munizioni che già ricordo usai all’epoca. All’epoca evidentemente non avevo abbastanza pazienza da assimilare 100 unità per ogni magia per ogni membro del party. Cosa stupida perché oggi con meno ore all’attivo ho ottenuto risultati migliori con meno fatica. Di contro c’è che a parte la battaglia con Omega Weapon, il boss più forte di tutto il gioco con ben 1 milione di HP e capace di attacchi devastanti che possono infliggere grandissimi danni se non uccidere l’intero party, non ho fatto minimamente fatica, le sconfitte si contano sulle dita di una mano. Lo stesso Omega non è niente che non si possa superare una volta ritrovata la strategia giusta, ad ogni battaglia persa si capiscono i propri errori e si fa in modo di non ripeterli, e Irvine è stato utilissimo, mai avuto così potente. Non ho completato tutte le sidequest, devo completare la collezione di carte, visitare i boschi dei Chocobo e completare le missioni al villaggio degli Shumi, ma ho lasciato un bel salvataggio nel disco 3 (disco inesistente perché è solo digitale) per poter recuperare in un secondo momento. Le avessero inserite nella lista dei trofei probabilmente le avrei già fatte, e invece devo ammettere che la lista dei trofei, presente esclusivamente in questa versione, mi ha un po’ deluso, potevano aggiungere anche quegli obiettivi per aumentarne la difficoltà, se non ho capito male nella versione Steam sono presenti mentre qua sono semplificati, come anche imparare tutte le magie blu di Quistis, altra cosa che ancora non ho fatto.
Per un po’ è stato bello tornare da Squall, Rinoa e compagnia, l’ho rigiocato davvero con piacere e mi ha emozionato come vent’anni fa. E mi ha messo una scimmia incredibile per Final Fantasy VII Remake.
Anche io quando ho giocato a questo ero acerbo coi GDR, mi incazzavo ad ogni incontro causale, non pensando all’aumento di livello. Infatti a forza di scappare, andando avanti non riuscivo a battere manco i boss più facili 😅
La trama preferisco ricordarla come perfetta, anche se a parte la storia d’amore, ricordo poco.
E ti declassano di grado (e di stipendio) a furia di scappare!
A parte le carte (maledetta Mano a caso, si diffonde come un tumore!) e l’ultima magia blu di Quistis, un tempo chiamata Termocaos, oggi non so, il resto del gioco lo risolvevo in scioltezza, anche se per finirlo in questo modo mi richiedeva circa 150 ore.
Lo ricordo come un gioco dalla trama prevedibile, per quanto carina, con una buona colonna sonora e un gameplay abbastanza complesso, ma affrontabile (sul finale, facevo piazza pulita delle abilità più banali dei GF, così da insegnarne altre di junction caratteristiche o difesa e massimizzare i punteggi di tutti 😛
Personalmente, ero pazzo del capitolo precedente, ma anche questo VIII mi aveva preso molto 🙂
A sto giro ho fatto così anche io, delle abilità intendo, inutile avere tutti i GF con assorbi e cose simili, però non mi ricordo che gli ho messo