Daredevil: la prima stagione – Recensione

Netflix-DaredevilFinalmente è successo! Dopo un paio di false partenze, a quasi un anno dalla sua uscita e a circa un mese al rilascio della seconda stagione, anche noi abbiamo visto Daredevil!

Miglior adattamento Marvel? Uhm.. no, mi pare eccessivo e sul perché ci torniamo dopo. Miglior serie tv di supereroi? Assolutamente si, non c’è proprio gara con la concorrenza (ancora dobbiamo gustarci Jessica Jones che contiamo di iniziare a breve).

Ma prima di cominciare vorrei sfatare un po’ il mito di Netflix. Dall’uscita di Daredevil praticamente non ho fatto altre che leggere in giro che il merito del successo fosse della sola Netflix perché: cit. si vede che non è Disney! Non è esattamente così, la Disney c’entra come infondo c’entra con i fumetti Marvel (che mi risulta continui a fare i fumetti esattamente come faceva prima dell’acquisizione, poi che vi piacciano o meno è un altro discorso), e soprattutto Daredevil è prodotta da Marvel Television in associazione con ABC Studios, la stessa che sta dietro ad Agents of SHIELD per intenderci e, non mi stancherò mai di dirlo, Lost la serie per cui praticamente ogni nerd (tranne noi e penso pochi altri) si è masturbato negli anni passati, che è a sua volta controllata dalla Walt Disney Company per essere trasmessa da Netflix. Già vi sento: Quindi ci stai dicendo che Netflix non ha nessun merito? No affatto, Netflix ha il merito di essere un network diverso da ABC, che notoriamente è diretto alle famiglie, e con cui Marvel (e la Disney stessa) possono permettersi di sperimentare con altri aspetti dell’Universo Marvel, quello più duro e sporco, quello più vicino a noi, all’uomo comune, lontano dagli eroi troppo impegnati a fermare invasioni aliene che per quanto gli eroi Marvel, nello specifico mi riferisco agli Avengers, siano i cosiddetti supereroi con superproblemi infondo sono sempre un qualcosa di inarrivabile per noi. E lo fa senza farci sentire molto il peso o la mancanza (come accade in Agents of SHIELD) del resto dell’Universo Cinematografico Marvel, a cui tuttavia non mancano i riferimenti seppur non espliciti nonché le citazioni e le strizzate d’occhio verso i fan del fumetto, come se avessero creato un Universo all’interno dell’UCM.

Proprio perché Daredevil è un tipo di eroe diverso da quelli proposti finora dai Marvel Studios non mi viene da definire la serie come la loro migliore trasposizione, è ottimo non ci son dubbi ma così come lo sono stati a loro modo al cinema Iron Man e Captain America: The Winter Soldier.

Obbligatorio o quasi il confronto con le altre serie tv di supereroi del momento (Agents of SHIELD, Arrow e The Flash in primis) ma davvero non c’è paragone ed è impossibile adesso non guardare con un occhio un pelo più critico quelle serie. Ma personalmente trovo un po’ triste constatare che Daredevil venga quasi più lodato e ricordato per gli aspetti tecnici che non per altro, sempre citando il popolo del web con uno dei commenti più in voga: quel piano sequenza! Ed è vero, da un punto di vista tecnico Daredevil è maestoso ma non è solo quello se no farebbe la fine di Spider-Man 3 di Sam Raimi, trama pessima ma almeno ha un regista vero, che trovo sia un modo freddo, quasi distaccato di giudicare un prodotto, una tendenza ahimè sempre più forte nel web. Che me ne faccio di un ottima regia priva di contenuto?

A rendere davvero diverso Daredevil dalle altre serie tv (sempre di supereroi si intende) non è nemmeno la violenza, il sangue o il linguaggio più scurrile, quello infondo è solo un discorso di target e ci sta che in un Flash si preferisca il lato più fantastico (e anche a quello teen drama ci si può chiudere un occhio), ma semplicemente la sua scrittura! Daredevil è scritto bene dall’inizio alla fine, ogni singolo episodio è visibile singolarmente, infatti non sono d’accordo o meglio non lo sono del tutto con chi ne parla come se si trattasse di un unico lungo film, ha una sua morale o un suo messaggio eppure è un perfetto tassello di un piano più grande senza mai però scadere nel banale e nella ripetitività infinita come purtroppo accade per le serie sopracitate, questo in parte è dovuto alla minor quantità di episodi da gestire che permettono agli sceneggiatori di potersi concentrare davvero sulla trama senza dover ricorrere ad inutili episodi filler per arrivare agli oltre venti episodi degli altri serial, motivo per il quale accosterei Daredevil più ad un Dexter o un Bates Motel che non ad Arrow o Flash. La storia pesca a piene mani dal bellissimo Daredevil: The Man Without Fear di Frank Miller e John Romita Jr., adattando le origini dell’eroe per la tv, ottima la decisione di mostrarci l’eroe con un costume fai da te improvvisato anziché mostrarcelo subito in tutina da supereroe. Nel corso dei tredici episodi c’è tutto il tempo necessario a presentarci tutti i personaggi, nessuno escluso, dosando perfettamente i flashback per approfondire il passato del protagonista, dall’origine dei suoi poteri alla sua amicizia.

Devo ammettere che ero un po’ diffidente su Charlie Cox quando si seppe del suo ruolo, da fan di Dexter puntavo tanto su Michael C. Hall, ma mi son dovuto ricredere. Con trucco e parrucco Charlie Cox è diventato in tutto e per tutto Matt Murdock, ed è un grandissimo attore e riesce ad esprimere perfettamente quel dualismo presente nel personaggio (avvocato di giorno-giustiziere di notte) ma c’è da dire che sul piano recitativo tutta la serie è su alti livelli, ottimo Vincent D’Onofrio nella parte di Wilson Fisk, ottimo il suo socio Wesley (interpretato da quello li che assomiglia vagamente a Roberto Giacobbo), brava Rosario Dawson e ottimo Vondie Curtis-Hall nella parte di Ben Urich entrambi tra le vittime dell’ennesimo cambio di etnia in una trasposizione che però in questo caso non influisce sul background dei personaggi.

E solo dopo una storia eccellente e un cast di attori altrettanto eccellente possiamo parlare di quanto Daredevil sia bello da un punto di vista tecnico, perché effettivamente è impossibile non notare il livello della regia, della fotografia, quel giallo onnipresente nelle scene in notturna, quelle scene d’azione così realistiche da farti sembrare di essere li con lui e la scelta della musica nel montaggio come il Nessun Dorma in quella-scena -li. Tutto amalgamato in un connubio perfetto di tecnica e narrazione che rende Daredevil non solo la miglior serie di supereroi in circolazione ma uno dei migliori serial tv in circolazione (facciamo finta di seguirne talmente tanti da poter fare dei paragoni ma ci metto la mano sul fuoco).

Nel frattempo da quando ho iniziato a scrivere questo articolo, che ha preso forma un po’ come gli pareva e che non esprime al 100% ciò che penso, mannaggia a me certe volte dovrei avere un registratore per non perdere certi concetti, ci siamo visti il primo episodio di Jessica Jones ma ne riparleremo più avanti.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Gli piace definirsi un amante del buon fumetto. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Appassionato di narrativa di genere in ogni sua forma, che sia scritta o per immagini, in movimento o meno, in particolare di fantascienza.

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