
Con il numero 32 si è concluso in Italia I Cavalieri dello Zodiaco Episode G Assassin, spin off di Saint Seiya di Masami Kurumada realizzato da Megumu Okada e pubblicato nel Bel Paese da Planet Manga.
Quando vi parlai tre anni fa dei primi tre volumi dell’edizione italiana, ovvero il corrispondente di un volume e mezzo giapponese, elogiai lo stile narrativo (estetico e testuale) ma avanzai anche delle critiche sulla storia stessa (che comunque doveva ancora entrare nel vivo). I dubbi riguardavano alcune presunte incongruenze: Episode G Assassin è la seconda serie realizzata da Megumu Okada sul mondo dei Cavalieri dello Zodiaco, la prima fu Episode G (2002-13) e i protagonisti sono ancora una volta i Gold Saint, nello specifico Shura del Capricorno e Aiolia del Leone, quindi ambientata prima della serie classica, ma con l’aggiunta di telefonini cellulari, cosa che spostava l’ambientazione di una trentina d’anni in avanti, e per motivi che onestamente non ricordo più tutto lasciava pensare che si svolgesse addirittura prima della prima serie di Episode G, ovvero più sette anni prima della Guerra Galattica. Un gran casino.
In realtà con il proseguimento della storia tutto si complica ulteriormente con il ritorno dei protagonisti classici, Shun di Andromeda, Hyoga del Cigno e Shiryu il Dragone e persino Kiki, tutti in possesso delle Armature d’Oro, ed evidentemente adulti (nonostante sembrino sempre avere al massimo trent’anni). A sto punto è innegabile che ci troviamo di fronte ad un sequel, e tra un combattimento e l’altro scopriamo l’esistenza di un mondo parallelo, il multiverso giunge anche nell’universo di Saint Seiya, scusate il gioco di parole, evento che ha portato alla rinascita di alcuni guerrieri morti da tempo e ad una riunione improvvisa delle dodici Armature D’Oro, tra gli attuali custodi delle dodici case con quelli precedenti, e all’apparizione di doppioni degli stessi. Insomma Episode G Assassin è la Secret Wars dei Cavalieri dello Zodiaco.
La trama si esaurisce un po’ qua, partendo dai nuovi nemici per poi spostarsi piano piano verso la guerra con l’altro Santuario, Episode G Assassin è più un pretesto per far combattere i vari personaggi, eppure mentirei se vi dicessi che non l’ho amato. Tutto quel che di buono c’era all’inizio è continuato e a questo si sono aggiunti altri elementi, primo su tutto la reintroduzione dei protagonisti della serie classica in una veste inedita, e non mi riferisco al fatto che indossino le Gold Cloth (cosa già ampiamente affrontata da Kurumada stesso) ma all’avergli dato anche una vita al di fuori delle battaglie, Shun è un medico (come nell’anime Saint Seiya Omega), Hyoga fa il barista, anche il redesign degli stessi è fantastico, moderno ma riconoscibile, persino Ikki con quel suo solita fare da duro e la sigaretta in bocca ma soprattutto Okada è riuscito a rendere figo un personaggio come Aldebaran del Toro. Sembrano tante cose stupide ed inutili ma in realtà danno ulteriore carattere a questi personaggi che finora sono stati definiti solo dalle loro battaglie, ridefinendo anche i rapporti tra di loro. Il tutto narrato con estrema epicità.
Amarezza e pallore del furore sul fondo della luce degli strati d’atmosfera d’Aprile… sono io, un Asura che vaga sputando e digrignando. (non so cosa voglia dire ma è molto figo)
Poco mi importa se anatomicamente Okada è esagerato, che i suoi personaggi abbiano muscoli anche dove non esistano, forse persino i loro muscoli hanno i muscoli, non mi importa se i combattimenti sono spesso confusionari e con tanti di quegli effetti inutili da poter provocare un attacco epilettico al lettore. Alcune immagini e sequenze sono di una potenza unica che mangaka come Shiori Teshirogi e Chimaki Kuori possono solo sognare, perché saranno anche brave, avranno un tratto più classico e indubbiamente meno caotico, ma si limitano a fare il compitino, sembrano avere fin troppa paura di tradire l’opera di Kurumada. Okada invece non ha paura, ha fatto Saint Seiya suo, gli ha dato personalità, ed è quello che dovrebbe fare un fumettista, sempre, e non vuol dire non rispettare il materiale sorgente.
Unico neo? Lascia ancora alcune trame aperte e non chiude quelle lasciate in sospeso nella serie precedente ma come dice la quarta di copertina dell’ultimo volume “con il capitolo conclusivo di questa saga, si prepara una nuova epoca per i Cavalieri dello Zodiaco”, e infatti in Giappone è già iniziato da tempo Saint Seiya Episode G Requiem, terza e ultima serie di Okada. Chiuderà le trame lasciate in sospeso?
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Quindici anni fa, circa, ho letto solo i primi volumi del normale Episode G.
Non mi piace molto il modo di disegnare i personaggi, ma la resa delle armature è notevole e mi pare che anche gli sfondi siano ok.
Ne ho letto troppo poco per poter anche solo ricordare qualcosa, purtroppo 😛
Immagino che anche queste due serie siano state decanonizzate da Kurumada, probabilmente non accetta di essere superato da gente più abile, per disegno e storia, proprio nel suo ambito 😛
Mah, non saprei e sinceramente non mi interessa, con i manga difficilmente si può parlare di canone, in ogni caso non contraddice nulla di quanto visto nelle serie canoniche, almeno per ora, armature a parte ovviamente. E con sta cosa del multiverso si risolve tutto.